Fire Emblem: Three Houses, la recensione

Informazioni sul gioco

Alla ricerca della definitiva consacrazione

La saga di Fire Emblem è oramai prossima a festeggiare i 30 anni, eppure fino a poco tempo fa era sconosciuta al pubblico occidentale, che ne aveva apprezzato alcuni eroi (Roy e Marth) unicamente nel loro cameo in Super Smash Bros. Melee. Dopo numerosi titoli riservati al solo pubblico giapponese, la saga ha ottenuto un buon successo con due titoli su GBA, Path of Radiance per GC ed il seguito Radiant Dawn su Wii. Dopo due titoli sottotono (Awakening e Fates) su 3DS, criticati sopratutto per i clichè con cui sono stati sviluppati psicologicamente i personaggi, Intelligent Systems sembra aver trovato l’equilibrio tra un gameplay rinnovato ed una trama più matura, per il debutto su Switch della sua popolare serie RPG-Strategica ad ambientazione medievale.

Tre casate, una guerra all’orizzonte

Fire Emblem: Three Houses si sviluppa sostanzialmente in due parti. Il giocatore controllerà Byleth (è comunque possibile sceglierne nome e sesso) che, grazie ad un potere misterioso ricevuto da una ragazza che solo lui può vedere, salva tre cadetti del monastero di Garreg Mach, attirando l’attenzione della sacerdotessa Rhea che rappresenta la Chiesa di Seiros e decide di nominarlo insegnante. Sarà quindi necessario scegliere la casata di cui diventeremo insegnanti e guide, una scelta che dopo alcune ore di gioco andrà a plasmare una storyline unica. Le tre casate – le Aquile Nere, i Leoni Blu e i Cervi Dorati – sono specializzate in un’arte di combattimento e si compongono di un leader e solamente otto studenti ciascuna, questo ha però permesso una caratterizzazione più profonda dei personaggi (punto critico delle ultime produzioni su 3DS).

Aprendo una piccola parentesi sulle tre casate, vi consigliamo di dare un’occhiata ai divertentissimi tweet di Joe Zieja, (doppiatore di Claude, leader dei Cervi Dorati) che per tutto il periodo di lancio ha ironizzato sull’artwork ufficiale, il quale ritrae il suo personaggio a testa in giù.

Dopo un salto di temporale di cinque anni, ci ritroveremo con i tre regni in conflitto ed una trama che assume toni molto più cupi e maturi. Il gioco promette circa 50 ore di divertimento per la campagna base, a cui aggiungerne altre 100 per godere a pieno di tutti i contenuti. Con tre storie ricche di sfumature e dettagli il valore di rigiocabilità è alle stelle, a cui vanno aggiunti i futuri DLC ed un New Game+ ben strutturato.

Tra banchi di scuola e campi di battaglia

Il gioco si divide tra periodi al monastero e battaglie in campo aperto, il tutto scandito da un calendario che detta una certa regolarità agli eventi. Si possono impostare delle lezioni settimanali per affinare le capacità dei nostri allievi che, seppur dotati di talenti naturali da sviluppare, con un po’ di pazienza saranno indirizzabili a qualunque disciplina si voglia. Particolare enfasi è posta sull’interazione sociale, anche dal più piccolo dialogo potremo scoprire qualche curiosità sul passato del monastero o acquisire informazioni utili a reclutare studenti di altre casate. Alla fine del mese avremo poi a che fare con una missione che porterà avanti le trame del gioco ed in cui torneremo ad apprezzare il punto forte della saga: i combattimenti a turni. Fire Emblem si compone di battaglie a turni nelle quali dovremo ponderare bene le azioni da far compiere a ciascuna unità in movimento sulla griglia (occhio alla conformazione del territorio!), valutando con attenzione le conseguenze in caso di scontro e cercando al contempo di raggiungere le condizioni di vittoria con meno perdite possibili. Punto focale del gioco è sempre stata la morte definitiva dei compagni caduti in battaglia (disattivabile per i principianti), che dona ad ogni scontro uno spessore emotivo inarrivabile, sarà infatti inopportuno attuare strategie suicida quando si rischia di perdere uno dei propri beniamini. Il gioco viene comunque incontro ai novizi permettendo di disattivare questa opzione, scegliere tra livello Normale o Difficile, e di annullare un turno sbagliato con il Battito Divino. Altro elemento tipico della serie è il Triangolo delle Armi; in maniera del tutto simile alla morra cinese, infatti, un’arma è avvantaggiata sull’altra ma a sua volta debole ad una terza. Novità di questo titolo è la possibilità di assoldare alcune unità pronte a donarci bonus e sostegno, arricchendo un sistema di combattimento complesso e strutturato ma sempre di facile comprensione grazie ad icone semplici e leggibili.

Unica pecca della produzione è forse il lato tecnico: in modalità dock la console si scalda molto mentre in mobilità consuma velocemente tutta la batteria. Sebbene i modelli e le animazioni, uniti ad una nuova telecamera, risultino belli da vedere, le texture ed in generale l’ottimizzazione del prodotto sono un passo indietro. Da elogiare invece il prezioso doppiaggio in italiano e la colonna sonora di Takeru Kanazaki.

Commento finale

Fire Emblem: Three Houses si candida come la miglior esclusiva 2019 per Nintendo Switch, nonchè uno dei migliori RPG-Strategici della generazione. Dopo un paio di passi falsi la saga si rialza con un capitolo che riesce a rinnovare un sistema di combattimento già punta di diamante della serie, aggiungendoci una caratterizzazione dei personaggi finalmente degna di nota ed una trama apprezzabile sopratutto nella seconda parte di gioco, molto più matura e cupa del solito. Il gioco risulta appetibile anche ai neofiti grazie a tanti piccoli accorgimenti, per quanto la prima parte tra i banchi di scuola possa risultare un pelo ripetitiva sul lungo corso. Alcune sbavature sul lato tecnico rendono questo debutto sull’ibrida Nintendo meno impattante a livello visivo, mentre le musiche ed il doppiaggio sono degni di nota. Un comparto narrativo ricco di sottotrame vi invoglierà a giocare la campagna con ognuna delle tre casate, innalzando la rigiocabilità di un titolo già ricco di contenuti.

L’acquisto è quindi consigliatissimo agli amanti degli strategici a turni ma anche a tutti coloro che desiderino approcciarsi a questo genere, poichè Fire Emblem: Three Houses è il capitolo più riuscito degli ultimi anni. Al momento si può ancora trovare la Collector’s Edition in vendita, da acquistare rigorosamente vestiti di giallo e a testa in giù!

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