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Death Stranding ed il rischio spoiler
Siamo sempre più vicini all’8 novembre, data di uscita di quel Death Stranding che si profila come uno dei giochi più attesi di questa fine generazione. La prima opera di Hideo Kojima dopo l’addio a Konami, una IP completamente nuova, anche se non più esclusiva per PS4. Il titolo deve molto del suo fascino alla trama, alla lore e ad un mondo immaginario ricco di mistero e particolari nascosti. E’ però la stessa Kojima Productions a mettere in guardia i propri fan, con un avviso arrivato tramite Twitter. Si afferma chiaramente che il gioco si trova oramai tra le mani di molti recensori e influencer di rilievo. Pare quindi che molti dettagli sulla storia, su nuovi video ed immagini di gioco siano finiti online, mostrando zone e scene completamente inedite. Il profilo Twitter Kojima Productions Fans recita:“L’intera trama di Death Stranding è leakata online. Ora più che mai fate attenzione”.
Di video, trame e giochi rilasciati prima del dovuto è purtroppo piena la storia dei videogiochi; andiamo a scoprire i leak più celebri o particolari, avvenuti nel corso degli anni.
Il giorno “più adatto” per lasciare tutti in dubbio
Pubblicare leak è molto rischioso per coloro desiderosi di condividere le loro scoperte online… Quindi quale giorno migliore per farlo se non il primo aprile, data solitamente riservata a scherzi e burle? Lo screenshot qui accanto fu postato su 4chan come pesce d’aprile nel 2018, e la maggior parte dei fan lo considerò immediatamente falso. Nella foto si vede un Eevee sulla testa di un allenatore in Pokémon Let’s Go Eevee ben sei mesi prima della release ufficiale.
Il finale (non cambiato) di StarCraft 2: Heart of the Swarm
Nel 2010, circa due anni prima il rilascio di StarCraft 2: Heart of the Swarm, il filmato finale del gioco fu diffuso su internet. Chiaramente si trattava di una versione primitiva della sequenza, priva di movimento labiale e con animazioni minime dei capelli. Il doppiaggio ed il concept della storia erano però effettivi, così come il logo di una compagnia produttiva che stilava Blizzard tra i suoi clienti. I fan criticarono la sequenza per una trama percepita come insensata ed una brutta grafica (non considerando quanto il gioco si trovasse in fase iniziale di sviluppo). Alcuni ipotizzarono che Blizzard avrebbe sicuramente cambiato la storia in seguito alle proteste, trovandosi poi smentiti quando, nel 2012, il gioco venne rilasciato con la stessa identica scena finale. Alla faccia di chi ficca il naso dove non avrebbe dovuto.
Un leak “tardivo”
Nel 1982, Atari costruì 3 cabinati prototipo per un gioco chiamato Akka Arrh. Dopo una breve fase di test, il gioco finì nel dimenticatoio o, per meglio dire, in qualche magazzino. Dopo anni di anonimato, le macchine finirono nelle collezioni di privati che però non ne diffusero alcuna foto o informazione. Nell’aprile 2019, una ROM del gioco fu condivisa online, lasciando i possessori delle tre copie conosciute piuttosto disorientati. Uno dei tre accusò un tecnico che si era occupato di altri suoi cabinati, affermando che probabilmente aveva copiato il gioco senza consenso. Ad oggi non è ancora chiaro da dove sia uscita fuori la copia di Akka Arrh, speriamo di non dover aspettare altri 37 anni per scoprirlo!