Darkest Dungeon 2 è il videogioco di ruolo sviluppato e pubblicato da Red Hook Studios ed è il sequel di Darkest Dungeon.
Il gioco è stato rilasciato in accesso anticipato per Microsoft Windows nell’ottobre 2021, ma la versione completa è stata rilasciata a maggio 2023.
Dopo esserci avventurati per le oscure vie del mondo di gioco in cerca della Fiamma della Speranza abbiamo tratto le nostre conclusioni sul titolo e questa è la nostra recensione!
Indice
Un mondo oscuro
Da conoscitori e amanti del primo titolo, ci ha fatto piacere scoprire di essere partiti da dove eravamo rimasti.
Dopo gli eventi di Darkest Dungeon, si scopre che la corruzione sconfitta nella Tenuta è solo un sintomo di un male molto più grande che è già sul punto di porre fine al mondo.
Mentre la follia consuma il popolo, e culti e mostri apocalittici diffondono il caos e la decadenza, è compito del giocatore e del suo gruppo di eroi evitare il disastro.
Un lungo viaggio
Ci siamo così avventurati spinti dal nostro mentore, l’Accademico, e recati in cima a una Montagna sacra con l’obiettivo di sconfiggere la fonte del male. Durante questo viaggio prendiamo il controllo di un gruppo di quattro eroi dalle abilità e caratteristiche diverse attraverso un regno caduto in rovina e nel caos, dominato da banditi e mostri.
Il mezzo di trasporto che ci ha permesso di avventurarci per queste oscure vie è la Diligenza, che ci ha protetti dalla presenza del male grazie alla Fiamma che ci illuminava il cammino e ardeva sulla cima, che deve essere tenuta accesa il più a lungo possibile per l’incolumità del viaggio.
Alcune azioni e incontri, come la vittoria o la sconfitta in una battaglia, possono far sì che questa Fiamma si accenda o si spenga, influenzando la sicurezza e la sanità mentale del gruppo e questo è un elemento a cui è necessario fare attenzione assolutamente.
Il buio che incombe
Se non si presta attenzione alla Fiamma e facciamo sì che si spenga, il gruppo viene attaccato da un gruppo di cultisti letali, davvero difficili da abbattere e sicuramente tra i nemici più ostici da affrontare.
Per fortuna, sopravvivere all’imboscata dei cultisti folli riporta la Fiamma al suo stato più debole, dando al gruppo un’ultima possibilità di concludere il viaggio.
Inoltre, col buio, le ansie e le paure dei nostri eroi prendono il sopravvento e rischiano così di abbandonarsi a tratti negativi che influenzeranno notevolmente il loro andamento in battaglia.
Volendo c’è la possibilità di scegliere di viaggiare con la Torcia Infernale equipaggiata sulla diligenza. Questo oggetto è molto utile perché permette alla Fiamma di non spegnersi mai, rimanendo sempre a un soffio di vita, ma pur evitando le imboscate c’è da pagare il costo di modificatori di sfida e combattimenti più difficili.
Scegli la tua strada
Il viaggio di Darkest Dungeon 2 è diviso in più percorsi, che partono sempre da La Valle, un segmento di esercitazione, e termina sempre con La Montagna.
Le regioni in cui il gruppo viaggerà può essere scelta dal giocatore alla Locanda, il rifugio sicuro che segna il punto finale di ogni percorso.
Modificatori, layout e obiettivi casuali fanno sì che nessun viaggio attraverso una regione sia esattamente lo stesso e questo è stato molto positivo offrendo una maggiore longevità al titolo. Scegliendo il giusto percorso il gruppo può ricevere ricompense extra o può essere richiesto di evitare un incontro specifico, come un mini-boss, senza subire gravi conseguenze.
È possibile evitare le situazioni di combattimento, ma questo può lasciare il gruppo impreparato per il boss finale.
Per godersi a pieno il titolo consigliamo di scegliere il vostro percorso personale, ma noi abbiamo provato diverse vie.
Gameplay stratificato
Darkest Dungeon 2 evolve il combattimento del primo capitolo offrendo una stratificazione più netta.
Una volta scelti i quattro membri del gruppo all’inizio di ogni partita, si partirà all’avventura, ma alla Locanda è possibile reclutare nuovi eroi o di sostituirli, anche se il numero del gruppo non può mai essere superiore a quattro.
All’inizio sono disponibili solo quattro eroi, ma man mano che si completano le partite, il livello del profilo del giocatore aumenta, sbloccando nuovi eroi per le partite successive.
Questo aspetto permette sia di avere una giocabilità più alta che una maggiore varietà di personaggi tra cui scegliere, ma oltre alle abilità e capacità combattive bisognerà tenere conto di un altro fattore.
Le relazione
Un nuovo aspetto della gestione del gruppo è rappresentato dalle relazioni, che completano lo stress. Nel corso del viaggio, gli eroi interagiranno tra loro in modi diversi, creando un rapporto e, in occasioni particolari, anche storie d’amore, oppure alimentando rivalità e odio.
L’affinità positiva tra gli eroi può garantire vantaggi in battaglia, mentre le relazioni negative possono causare distrazioni, errori e maggiore stress. Se il misuratore di stress di un eroe arriva al massimo, si verifica un crollo che lo riduce a un solo punto di salute e infligge stress al resto del gruppo, ma azzera anche le relazioni con gli altri eroi.
Le azioni del giocatore, come la scelta di chi curare, influenzano le relazioni e lo stress.
Bisogna ponderare ogni singola azione per evitare dunque di distruggere i precari equilibri che mantengono unito il gruppo. Focalizzatevi quindi su ogni scontro per utilizzare al meglio le capacità di ogni eroe per limitare l’uso di cure e subire meno danni.
Far fruttare le abilità
Le abilità degli eroi di Darkest Dungeon 2 dipendono da vere e proprie abilità invece che da armature e armi come nel precedente capitolo, anche se gli equipaggiamenti rimangono per far diventare più potenti i nostri eroi.
Le abilità possono essere potenziate dall’Addestratore che si incontra in ogni locanda e inizialmente abbiamo fatto l’errore di far crescere gli eroi che preferivamo accantonando gli altri, ma ci siamo presto resi conto che l’efficacia del gruppo aumenta quando tutti i personaggi crescono linearmente e abbiamo cambiato strategia di addestramento.
La crescita degli eroi che decidiamo di portarci in battaglia non è da prendere sottogamba. È meglio dedicare le giuste attenzioni a tutti, anche perché la strada verso il boss finale dell’avventura è molto lunga.
Una serie di lunghe battaglie
Lungo la via verso la Montagna, Darkest Dungeon 2 ci mette contro a percorsi lineare – anche se non lo sono sulla carta – dove incontreremo numerosi ostacoli.
Oltre a incontrare, in occasioni rare, qualche popolano in cerca di aiuto o delle strutture che forniranno aiuto a noi, l’avventura non sarà altro che un susseguirsi di trappole e battaglie.
In battaglia, Darkest Dungeon 2 non include più la componente della precisione, ma rimangono l’ordine di turno, la velocità, la stessa concezione dei punti vita e gli effetti di stato. I colpi sono quasi sempre garantiti, a meno che il nemico non abbia un token di caratteristica speciale che gli permette di schivare o bloccare.
Lo stesso potenziamento può però essere sfruttato anche dai nemici. I nemici che schivano possono evitare gli attacchi, mentre quelli che bloccano vengono comunque colpiti, ma ricevono solo metà dei danni.
Altri Token includono Sanguinamento, Accecamento, Fulminazione, Bruciatura e Immobilizzazione e rappresentano determinati effetti, in contrasto con il sistema di buff e debuff del gioco precedente.
Gli eroi devono equipaggiarli al di fuori del combattimento per poterle utilizzare ed è inoltre possibile ancora raccogliere gingilli, ma non sono persistenti tra le varie fasi di gioco, il che significa che gli oggetti ottenuti vengono persi alla morte del gruppo o alla vittoria della fase di gioco.
Poca accessibilità
Il vero scoglio da dover superare per apprezzare Darkest Dungeon 2 è l’accessibilità.
Abbiamo giocato il titolo su PC e benché non abbiamo riscontrato problemi sul lato tecnico, senza aver mai avuto un calo di frame o un qualsiasi blocco, non è stato facile giocare col mouse – nonostante ci aspettavamo più semplicità grazie al cursore.
Le possibilità offerte dal titolo sono tante, ma capire cosa si può e, soprattutto, come si debba fare qualsiasi azione fuori dal combattimento è davvero frustrante. Persino l’avvio della diligenza, che dovrebbe partire con un semplice click del tasto sinistro del mouse, crea problemi a causa della sensibilità della funzione – partendo con un click e fermandosi allo stesso modo, basta cliccare un decimo di secondo in più per restare fermi sul posto.
La gestione delle risorse si è ridotta a una inappagate sessione di punta e clicca a caso fin quando non si capiva dove è possibile cliccare, trascinando a caso gli oggetti di qua e di la su schermo capendone il funzionamento a tentoni.
Un vero peccato, anche perché le spiegazioni ci sono, ma sono troppe e inutilmente prolisse.
Conclusioni su Darkest Dungeon 2
Darkest Dungeon 2 riesce a prendere tutto quello che c’era nel primo capitolo e a migliorarlo, anche se i combattimenti hanno una curva di difficoltà nettamente inferiore al predecessore e l’accessibilità ai menù è ancor più arcaica.
Ci troviamo di fronte a un gioco oscuro e cupo che trasuda molta personalità e il magnifico stile ne è la prova. Non è un titolo facile da comprendere, ma la soddisfazione ottenuta dopo una spedizione completata con successo è difficile da eguagliare.
Lo consigliamo a chi ha giocato e apprezzato il primo capitolo e a quei videogiocatori, amanti degli RPG e dei giochi dalle tematiche oscure, che vogliono cimentarsi in una sfida degna di questo nome.
Ma concludiamo la recensione di Darkest Dungeon 2 consigliando a Red Hook Studios di migliorare le interfacce di gioco, se non in questo, almeno nel prossimo capitolo.
Stilisticamente magnifico
Tantissime sfide da superare
L'oscura atmosfera del mondo decadente è trasudata da ogni pixel
Meno intenso del predecessore
Le singole avventure sono così lunghe da apparire annacquate
Meccaniche dei menù eccessivamente complicate