Ad appena una settimana dall’uscita, andiamo ad analizzare che cosa ci aspetta nella versione remastered di MediEvil. L’anteprima che segue è basata sulla Short-Lived demo, breve assaggio reso disponibile su Playstation Store a fine settembre.
Un eroe senza macchia, senza paura e… senza occhio!
Il gioco narra le gesta di Sir Daniel Fortesque, valoroso e prode combattente, passato alla storia per aver sconfitto il despota Zarok ed il suo esercito di ribelli… o forse no? La verità è che nella Battaglia di Gallowmere, avvenuta cento anni prima i fatti del gioco, lo sfortunato Sir Daniel fu colpito ed ucciso dalla prima freccia scagliata nel mucchio. Resuscitato per errore dallo stesso Zarok, che nel frattempo è risorto dalla tomba ed ha seminato il panico con la sua magia ed il suo esercito di demoni, il guerriero è chiamato a dimostrare il suo valore, redimere il suo nome, e trovare finalmente un posto a sedere nella mitica Sala degli Eroi. Gli sviluppatori di Other Ocean hanno svolto un buon lavoro di restauro, che si può notare fin dalla scena introduttiva, donando un nuovo look al titolo del ’98, senza stravolgerne atmosfera ed essenza. Per quanto sia lodevole l’intento di rimanere fedeli all’opera originale, è piuttosto discutibile la scelta di lasciare alcune delle voci originali, provenienti da un’epoca in cui il doppiaggio in italiano era mediocre e quindi poco apprezzabile. Nulla da dire invece sulle musiche, che sono state orchestrate magistralmente dalla Sinfonica di Praga.
Gameplay ed animazioni
Nella demo era possibile giocare ad i primi due livelli di gioco, La Cripta (in realtà un breve ambiente che funge da tutorial) e Il Cimitero. Tornano tutti gli elementi tipici del primo capitolo, spada e scudo si vanno ad affiancare ai pugnali da lancio e alle fiale di energia, vite extra da utilizzare in caso di sconfitta. Progredendo nei livelli sbloccheremo un vasto arsenale da poter utilizzare nelle nostre avventure, è rimasta inoltre immutata la possibilità di staccarsi ed usare il proprio braccio scheletrico come arma, in caso di estremo bisogno. Sconfiggendo tanti nemici potremo riempire il Calice delle Anime, utile a sbloccare pezzi di equipaggiamento e le armi citate sopra. E’ presente anche un bestiario chiamato Libro di Gallowmere, che raccoglie le varie tipologie di mostri affrontate nei livelli di gioco. Accanto a una semplice ed intuitiva selezione delle armi, troviamo purtroppo una telecamera legnosa e talvolta imprecisa, che limita il piacere di esplorare ambienti interni ed esterni. Allo stesso modo il gameplay, composto di attacchi leggeri e caricati, risulta un po’ povero di scelta e non adeguato agli standard moderni, seppur piacevole e divertente sopratutto se giocato con occhi nostalgici.
Per concludere, il lavoro di remaster operato da Other Ocean non è ai livelli delle raccolte di Spyro e Crash Bandicoot, ma ha saputo ritoccare la grafica mantenendone lo stile burtoniano. Il gioco si dimostra un po’ limitato nel gameplay rispetto ai canoni odierni, ma il prezzo ridotto ed il valore artistico del titolo potrebbero tranquillamente attirare nuovi acquirenti al fianco dei fan storici della saga.