Niantic è diventata famosa agli occhi del grande pubblico per Pokémon GO, il primo gioco a realtà aumentata per smartphone a diventare un fenomeno di massa e anche di culto per certi versi. C’è infatti stato un momento, all’incirca nell’estate del 2016, in cui tutti giocavano a Pokémon GO, e uscivano di casa di proposito per cacciare Pokémon.
Ma Niantic non era certo una novellina quando ha lanciato quel gioco: aveva già lanciato un gioco simile e di successo come Ingress, e ora ha appena lanciato la sua ultima fatica: NBA All-World, che potrebbe essere la migliore applicazione della sua tecnologia di localizzazione.
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NBA All-World di Niantic: come differisce da Pokémon GO?
Chi ha giocato ai titoli precedenti di Niantic conosce già la formula di NBA All-World. La formula del gameplay rimane immutata: dopo aver scaricato gratuitamente l’app per smartphone, e (disponibile ora su Android e iOS), e averla installata, viene assegnato un giocatore di base. Da lì, si può viaggiare in luoghi reali come faremmo su un’app di navigazione satellitare. I luoghi reali corrispondono a luoghi di interesse nel gioco, che ci attrarranno per completare determinati obiettivi.
La formula rimane quindi la medesima, ma cambia ovviamente il contesto. E il basket si presta benissimo. Si presta benissimo a questo tipo di concept. Basti pensare all’idea di muoversi verso i vari playground o le palestre e i palazzetti dello sport, per affrontare giocatori sempre nuove, o persino le star della NBA. Bisogna recarsi in veri campi da basket per guadagnarsi un posto nelle classifiche locali. E naturalmente c’è una squadra con grandi nomi come Giannis Antetokounmpo e Paul George da collezionare.
Ci sono però delle differenze fisiologiche con Pokémon GO. La prima e più banale è che, essendo passati anni e avendo hardware più performanti a disposizione, NBA All-World è più realistico sia graficamente che meccanicamente. Non si bazzicherà in angoli casuali come in Pokémon GO, ma si dovrà andare in posti reali locali. Per farvi un’ide del gameplay, guardate il trailer qui sotto.
Poiché per partecipare alle battaglie è necessario giocare su campi reali, NBA All-World sembra più legato alla comunità cestistica nel suo complesso. Da questo punti di vista è sicuramente meno commerciale e adatto alle masse di Pokémon GO.
NBA All-World: come si gioca?
Per supportare il lancio del gioco, Niantic ha anche ideato una campagna di marketing chiamata “go”. e un mini-documentario “Where I’m From” con la partecipazione di giocatori NBA come Jalen Green, Jordan Poole, Karl-Anthony Towns e Andrew Wiggins.
Niantic ha lavorato per incorporare la cultura del basket in ogni aspetto dell’applicazione. Questo ha permesso di portare nel gioco marchi prestgiosi come Adidas e Puma (stranamente non c’è Nike) che propongono sneakers e outfit da acquistare in-game, che rievocano quelli indossati dai giocatori della NBA.
Ma come si gioca all’atto pratico? Una volta incontrato un giocatore, l’utente può sfidarlo di nuovo dopo una partita testa a testa e partecipare ad altre partite per guadagnare più crediti, migliorare le statistiche ed esercitarsi nella precisione di tiro. I campioni dell’NBA possono tirare efficientemente da 8 metri o più, realizzare assist e canestri impossibili, nonché eseguire stoppate spettacoli in chase-down.
Qui sotto trovate una video guida su come iniziare, curata dallo youtuber StillAliveGG:
Aumentare il livello della nostra squadra ci permetterà di ingaggiare giocatori reali della NBA migliori. L’utente dovrà gestire, come in un manageriale, attacco, difesa e forma fisica di ogni giocatore. L’obiettivo è ovviamente quello di competere nel PvP scalando le classifiche mondiali, allenandosi nel PvE su oltre 100.000 campi da basket reali supportati e presenti anche nel gioco. Se siete giocatori di basket, appassionati di questo sport, o semplicemente fan della NBA, correte a scaricarlo!