Returnal: 6 motivi per valutarne l’acquisto

returnal
Informazioni sul gioco

Returnal è il nuovo roguelike horror di Housemarque in esclusiva Sony PlayStation 5 e in uscita il 30 aprile. La casa di sviluppo, nota per titoli arcade come Nex Machina e Alienation, questa volta propone un progetto più ambizioso. 

Siamo catapultati con Selene su Atropo, pianeta alieno popolato da mostruose creature. Si tratta di un horror psicologico fantascientifico che richiama le grandi produzioni cinematografiche del passato, ma che non ha nulla da invidiare sul piano di gioco. Lo stile richiama l’essenza dei bullet hell 2D in uno sparatutto in terza persona frenetico e letale, in cui la morte diviene un elemento fondamentale. In un roguelike, infatti, ad ogni game over dovremmo ricominciare da capo l’intera avventura. Memori di quanto abbiamo appreso ad ogni fallimento, dovremo abilmente aprirci la strada in ambienti sempre nuovi generati in modo procedurale, ma che rispettano le medesime regole di gioco. 

Scendiamo più nel dettaglio, valutando i nostri 6 motivi per valutare l’acquisto di Returnal, in attesa di un giudizio più completo una volta che potremo mettere le mani sulla versione completa di questa nuova esclusiva Sony.

3 Motivi per Acquistare Returnal

Potenza visiva

Returnal non inventa di certo un genere o la stessa ambientazione, ma, grazie alla produzione di alto livello di Sony, avremo garantita un’avventura fantascientifica decisamente immersiva ed originale. Abbiamo di fronte, infatti, il primo vero roguelike che vanti di un supporto simile e che dimostra già il suo valore in fatto di qualità. 

Atropo, il cui nome deriva da una delle 3 Moire della mitologia greca, è un luogo ostile, ma allo stesso tempo spettacolare. I paesaggi alieni sono cupi e ricchi di insidie ad ogni angolo, ma impressionanti nella loro varietà, scenderemo nel dettaglio più in basso per parlarne meglio. Il sistema di illuminazione tiene testa alla produzione e rinforza l’intero comparto grafico, che appare sin da subito solido. Il sonoro rende ancora più immersivo il titolo, contribuendo al clima di incertezza e timore di un minaccioso pianeta alieno. Le potenzialità di PlayStation 5 rendono tangibili queste sensazioni: caricamenti istantanei, feedback aptico e audio 3D Tempest si incastonano perfettamente in questo contesto.

Selene, astronauta affetta da eterocromia agli occhi, è la protagonista del gioco. Suo scopo è di trovare l’origine di una misteriosa trasmissione. Ben presto però il suo ruolo diventa quello di affrontare continui ed impegnativi combattimenti contro entità mostruose, dotata solo di una pistola ad inizio gioco. L’avventuriera è anche vittima di un crudele loop temporale. Ogni volta che andrà incontro alla morte, si sveglierà di nuovo al momento dello schianto su Atropo, in un modo che non può che il film Edge of Tomorrow.

returnal selene

Combat system adrenalinico

Il combat system è sicuramente un aspetto fondamentale di Returnal, nel bene e nel male. Il gioco è uno sparatutto in terza persona estremamente dinamico, ricco di armi e che richiede abilità e costanza per superare gli scontri e progredire nella storia. 

Letalità e varietà degli scontri ricordano sicuramente giochi come Doom e Control, ma non mancano chicche provenienti dal passato arcade di Housemarque. Molti nemici generano infatti attacchi a distanza tramite sfere ed altri elementi tipici dei metroidvania, da schivare prontamente per non perdere la vita. In questo frangente gli appassionati degli shooter arcade apprezzeranno ulteriormente Returnal, il cui combattimento in definitiva strizza l’occhio anche a produzioni meno imponenti come Risk of Rain e Dead Cells. Il combattimento frenetico è accentuato dall’adrenalina, indice che permette diversi bonus a patto di realizzare combo di uccisioni senza interruzioni. 

Le armi sono molteplici, umane o aliene, dotate di diverse modalità di fuoco. La ricerca di esse è fondamentale per non soccombere su Atropo, a patto di gestirle nel migliore dei modi. Questo perché è consentito usare solo un’arma alla volta, che sostituisce anche l’equipaggiamento attivo. Per potenziarle bisogna uccidere i nemici che si parano davanti, ma anche esplorare la mappa per diversi power up e abilità speciali come scudi e la generazione di pozze d’acido. 

I nostri avversari sono terribili mostri cosmici che ricordano creature lovecraftiane. Non esiteranno a scagliarsi violentemente contro Selene con una ferocia inaudita. L’unico modo per reagire è dimostrarsi più rapidi ed eliminarli prima che loro facciano lo stesso con noi. I più temibili sono sicuramente i boss dei vari biomi, che fortunatamente dovremo affrontare solo una volta dopo averli sconfitti. Sarà possibile anche sfruttare i parassiti, piccoli alieni innocui equipaggiabili in cambio di bonus e malus che modificano leggermente il gameplay. 

Esplorazione

Infine veniamo alla componente esplorativa, che si accosta molto bene alla natura roguelike del gioco. In Returnal infatti ogni partita sarà potenzialmente diversa dall’altra. 

Gli ambienti sono generati casualmente al momento e la loro cura conferisce ulteriore varietà al gioco. Su Atropo troveremo caverne rocciose, stanze dall’architettura aliena e sterminati campi popolati da piante dalle forme curiose. I paesaggi alieni sono spettacolari e impressionanti, l’estetica biomeccanica di civiltà sconosciute si sposa perfettamente con le atmosfere cupe del titolo. La sensazione di trovarsi in uno dei film di fantascienza che hanno fatto la storia è ricorrente. Altipiani, crepacci e ostacoli delineano una componente quasi platform, oltre che ad una discreta verticalità degli ambienti. Tramite il jetpack integrato sarà infatti possibile spostarsi e saltare in punti diversi della mappa. 

Inoltre vanno segnalate zone segrete esplorabili con ricompense e spesso difficili da raggiungere, alimentando il fattore sfida. Insomma, il level design si prospetta sicuramente all’altezza del resto della produzione.

Molto interessante è la presenza di un multiplayer asincrono. Sul nostro tragitto saranno infatti presenti proiezioni di altri giocatori caduti prima di noi e che potranno darci indicazioni utili, come già accaduto nei Dark Souls e in Death Stranding

3 Motivi per Non Acquistare Returnal 

Difetti scomodi

Returnal ha molti pregi in fatto di produzione e le aspettative sono sicuramente alte per la nuova esclusiva Sony. Proprio per questo evidenziare già dei difetti grossolani in questa fase non è ben promettente per la totale riuscita del gioco. 

Dobbiamo segnalare innanzitutto il perpetuo caos sulla schermata di gioco, che confonde anche gli occhi più allenati. La causa non è da ricercare solo nella moltitudine di effetti particellari, ma in primis nell’interfaccia. Questa è indubbiamente dotata di un design caratteristico, ma altrettanto illeggibile. Nelle fasi concitate di combattimento è praticamente impossibile capire con chiarezza il cooldown delle abilità e la disponibilità degli strumenti. È anche difficile individuare il momento ideale per la ricarica delle armi. A peggiorare questo aspetto, c’è il movimento innaturale della protagonista Selene, legnoso e troppo rapido, quasi a compensare altri difetti sul piano degli attacchi nemici. 

Abbiamo premiato il combat system, ma il gunplay non è esente da difetti. Le modalità di fuoco secondario sembrano discrete, ma a parte grandi effetti pirotecnici non offrono sempre varietà agli scontri. Inoltre, il tasto predefinito di suddette modalità è il grilletto adattivo L2, che presenta una doppia funzionalità. Normalmente si eseguirà la mira per i colpi standard, mentre premendo fino in fondo si azionerà il fuoco secondario. Ciò creerà una grande confusione ai giocatori che dovranno abituarsi ad un tasto da sempre adibito alla mira negli shooters, nonché un notevole impiccio nelle fasi più difficili del gioco. Gli errori sono puniti con la morte e questa significa ricominciare da capo, aggiungere una scomodità tale è sicuramente fastidioso oltre che controproducente. 

Di fatto, specialmente per coloro che sono abituati a grandi classici come Doom, si genererà una grande confusione e si rallenterà l’energia di un combat system che altrimenti sarebbe stato un perfetto punto di incontro tra passato e presente. 

Difficoltà ostruzionistica

In parte lo abbiamo appena accennato, il caos non aiuta i giocatori, specialmente quando in ballo ci sono ore di gioco da ripetere. Tuttavia vogliamo considerare l’intero fattore difficoltà in Returnal

A causa della sua natura roguelike, non è possibile ridurre il livello di difficoltà, né salvare la partita. Se questo da un lato alimenta la sfida ai più esigenti, dall’altro esclude il gioco ad una grossa fetta di giocatori. Coloro che non vogliono privarsi del titolo dovranno avere necessariamente a che fare con l’ossessivo schema combatti-muori-ripeti. Non è possibile godersi le spettacolari ambientazioni aliene o scoprire il misterioso destino di Selene senza rifare continuamente l’intero percorso gioco. Sebbene le armi vadano perdute ad ogni game over, alcune abilità ed elementi vengono comunque conservati al riavvio. Se non siete alla ricerca di un gioco impegnativo e punitivo, vi sconsigliamo l’acquisto, poiché l’esperienza di gioco diverrebbe solo frustrante.

Il dubbio, che verrà colmato una volta provato l’intero gioco, è che Returnal abbia diverse lacune per affermarsi sul panorama videoludico. A differenza di produzioni più piccole ma estremamente riuscite, come il pluripremiato Hades, il nuovo gioco di Housemarque si presenta con incertezza di fronte al prezzo di listino di 79,99€.

Prezzo proibitivo

Ed è proprio sul prezzo che verte l’ultimo dei motivi. Nonostante sia in linea con le nuove uscite PlayStation 5, il costo di quasi 80€ è sicuramente proibitivo per le possibilità che si presentano. Chiunque abbia dubbi su un eventuale acquisto verrà sicuramente scoraggiato da questo fattore.

Dobbiamo fare una doverosa premessa, Returnal sembra davvero un ottimo titolo dotato di ambientazioni spettacolari e gameplay ben riuscito, senz’altro un titolo da non escludere a priori. Tuttavia il costo citato è per un titolo in edizione standard con una sola modalità di gioco. Non sono infatti previsti né multigiocatore o coop, né modalità volte a rafforzare la longevità e la differenziazione del titolo. Tutto è incentrato sul gameplay, sacrificando de facto la componente narrativa. Se ciò fa parte della natura roguelike, d’altro canto la stessa longevità è data dal semplice ripetere le stesse fasi di gioco, seppur con diversi ambienti. 

Noi comunque vogliamo consigliarvi di giocarlo se vi sentite interessati, ma quando il prezzo sarà inferiore tramite qualche promozione. Ad ogni modo vedremo se dimostrerà il suo valore una volta che potremo vederlo nella sua interezza. I roguelike funzionano alla perfezione nella loro nicchia, chissà se Returnal saprà cambiare le carte in tavola.

selene returnal

Eccoci giunti al termine di questo excursus sui 6 motivi per valutare l’acquisto di Returnal. Speriamo che possano essere serviti a chiarirvi qualche dubbio prima di poter mettere mano sul gioco completo. Vi consigliamo comunque di dare un’opportunità al gioco anche in un secondo momento. 

Infine vi ricordiamo ancora che il nuovo gioco di Housemarque sarà disponibile dal 30 aprile in esclusiva su PlayStation 5.

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