Take-Two ha esternato una di quelle dichiarazioni che faranno discutere: “il costo dei videogiochi dovrebbe basarsi su quante ore di gioco offrono“.
Più volte dibattiamo sulla lunghezza dei giochi. Giochi molto corti che impiegano 5-6 ore per essere portati a termine e che offrono poca rigiocabilità sono spesso criticati, anche se offrono un’esperienza intensa.
Ma d’altro canto giochi che durano 100 e più ore rischiano di essere monotoni e molta della longevità si perde a eseguire azioni meccaniche ripetitive come spostarsi da un punto A a un punto B o grinding.
Ma chi ha ragione? Quando andiamo al cinema paghiamo lo stesso prezzo del biglietto a prescindere dalla durata del film: un film di 86 minuti costa quando un film da 3 ore. Quel che cambia nel costo è l’impianto tecnologico della sala o la premìere.
Indice
Take-Two pensa che i videogiochi dovrebbero costare in base a quante ore di gioco offrono: il prezzo di GTA 6 sarà più di 70 euro?
Il boss di Take-Two ritiene però che i suoi giochi come GTA V o RDR2 che durano centinaia se non migliaia di ore, dovrebbero costare più di 70 euro.
L’intrattenimento dovrebbe costare molto, secondo Strauss Zelnick, amministratore delegato di Take Two, che durante un incontro con gli investitori ha espresso il suo punto di vista sul settore e sulla direzione che potrebbe prendere nel prossimo futuro.
Zelnick ha dichiarato parlando agli investtori – grazie Exputer – che molto dipende dal valore che il cliente ritiene di ottenere da un prodotto e che in futuro i giocatori dovrebbero essere pagati all’ora. Zelnick ha detto:
“In termini di prezzi per qualsiasi proprietà di intrattenimento“, ha detto il dirigente di Take-Two, “fondamentalmente l’algoritmo è il valore dell’utilizzo previsto per l’intrattenimento, vale a dire il valore per ora per il numero di ore previste, più il valore terminale percepito dal cliente in termini di proprietà se il titolo è di proprietà piuttosto che in affitto o in abbonamento“.
In altre parole, i prezzi si basano sulla durata del gioco, sulla quantità di contenuti e sul fatto che i giocatori acquistino, noleggino o si abbonino.
Ha spiegato che, secondo questa filosofia di prezzo, 70 dollari sono un prezzo misero per i giochi AAA.
“In base a questo standard, i nostri prezzi sono ancora molto, molto bassi perché offriamo molte ore di impegno e il valore dell’impegno è molto alto. Quindi, credo che il settore nel suo complesso offra una straordinaria opportunità di rapporto prezzo-valore per i consumatori“.
Il dirigente, che ha percepito un salario da Take-Two pari a 42,1 milioni di dollari nel 2023, si rende conto che la sua politica di prezzi ideale non è praticabile nel mercato attuale (e meno male diremmo!).
Ciò significa che i fan probabilmente non dovranno preoccuparsi di spendere più di 80 euro per il prossimo Grand Theft Auto 6, anche se ipotizziamo che il gioco sarà basato su un robusto sistema di microtransazioni.
Articoli Correlati
- Vendite giochi Take-Two: GTA V 200 Milioni di copie vendute, la serie 425 milioni, NBA 2K sfiora i 150 milioni – numeri da sballo per i franchise Rockstar e 2K
- Take Two licenzia il 5 percento dei dipendenti e cancella multipli progetti corrispondenti a una perdita di 140 milioni di dollari
- GTA Plus: Rockstar aumenta a sorpresa il prezzo dell’abbonamento