Recensione di Bloodless: Il Sekiro 2D che valorizza la Non Violenza

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Informazioni sul gioco

Bloodless, sviluppato da Point N’ Sheep e pubblicato da 3D Realms, si presenta come un action adventure con grafica retrò che trae ispirazione dai grandi titoli del genere, guadagnandosi l’appellativo di Sekiro 2D per diversi aspetti del suo gameplay e design.

Ma non lasciatevi ingannare: nonostante questo indie condivida alcune meccaniche con il famoso gioco di FromSoftware, riesce a costruire una sua identità unica grazie a una narrazione profonda e a un gameplay innovativo.

Abbiamo avuto modo di giocare nella sua versione Nintendo Switch, uscita recentemente, ma più che preparare una semplice recensione di Bloodless, vogliamo analizzare gli aspetti di un titolo che ci ha colpito.

Una storia di pace in un mondo in tumulto

La trama di Bloodless si concentra su Tomoe, un samurai segnato da un passato di violenza. Dopo aver compiuto atti di sangue che lo tormentano, decide di intraprendere un percorso di redenzione, scegliendo di non uccidere più.

Questa scelta va oltre un semplice capriccio: è una profonda riflessione sul valore della vita e sul costo della violenza, che continua a imperversare in un mondo lacerato dalla guerra.

Ormai divenuto un Ronin, Tomoe cerca di evitare il conflitto in ogni modo possibile, ma sarà costretto dagli eventi di un mondo in decadenza a combattere nuovamente. Tuttavia, questa volta sceglierà di farlo senza armi.

recensione di Bloodless

La via della Non Violenza

Sebbene Bloodless presenti alcuni parallelismi videoludici con Sekiro, si possono percepire anche diverse influenze provenienti dal mondo degli anime e dei manga. Queste influenze hanno contribuito alla creazione di giochi molto divertenti tratti da franchise consolidati come i recenti Dragon Ball e Iron Saga VS.

Ed è innegabile constatare che le motivazioni di Tomoe rispecchino quelle di Kenshin Himura di Kenshin Samurai Vagabondo (conosciuto come Samurai X in alcune parti del mondo). Proprio come quest’ultimo, Tomoe porta il peso di un passato di cui non è fiero e nutre un profondo desiderio di preservare la vita, trasformando la sua volontà in una ferrea determinazione a non uccidere più nessuno.

Questo aspetto filosofico si intreccia con la narrazione, rendendo ogni scontro non solo una prova di abilità, ma anche una riflessione sulle conseguenze delle azioni e sulla ricerca della pace interiore.

Bloodless: Sekiro 2D, ma non solo

Il gameplay di Bloodless è davvero il suo punto di forza, con meccaniche di combattimento fluide e gratificanti. La scelta di combattere senza uccidere richiede una strategia differente, spingendo i giocatori a esplorare soluzioni inaspettate tra Parry e attacchi di Ki.

Tomoe può contare su una varietà di tecniche che gli consentono di disarmare e immobilizzare gli avversari senza infliggere loro la morte. Questo approccio creativo non solo rende ogni combattimento unico, ma offre anche l’opportunità di sperimentare diversi stili di gioco.

Tanti modi di difendersi

I nemici in Bloodless, seppur non troppo variegati, presentano un comportamento e un pattern di attacco unici, costringendo i giocatori a imparare e adattarsi, proprio come avviene in molti Action RPG, da titoli come Black Myth: Wukong a quelli più orientati al Soulslike come Elden Ring.

La parata è al centro del sistema di combattimento: richiede riflessi pronti e un tempismo preciso, permettendo di disarmare gli avversari e costringerli a ritirarsi. Tuttavia, Tomoe non si limita a disarmare i nemici.

La sua vasta gamma di abilità consente di affrontare le sfide in modi diversi, aumentando la rigiocabilità e dando al giocatore la libertà di adottare lo stile di gioco che meglio si adatti a lui.

Proseguendo nell’avventura, il Ronin sbloccherà nuove capacità, che è possibile selezionare ai Falò – che fungono da Checkpoint – grazie a un apposito albero delle abilità, ma sarà fondamentale esplorare il mondo di gioco per scoprirle tutte.

Recensione di Bloodless

L’esplorazione

L’esplorazione del mondo di Bloodless è altrettanto avvincente. Gli ambienti, riccamente dettagliati nel loro stile pixellato, sono molto belli da vedere.

Sarà possibile inoltre affrontare varie missioni che arricchiranno la trama, approfondendo la caratterizzazione di Tomoe e del suo viaggio, facendo anche la conoscenza di comprimari interessanti lungo il cammino; anche se i dialoghi potevano essere resi più veloci.

La combinazione di combattimento ed esplorazione crea un’esperienza molto immersiva, in cui ogni angolo può nascondere un nuovo incontro o un elemento di lore.

Come si comporta Bloodless su Nintendo Switch? 

Anche se Bloodless è uscito ad agosto su PC, abbiamo avuto l’opportunità di giocare alla versione per Nintendo Switch, lanciata questo mese. Pertanto, la nostra valutazione si baserà sull’esperienza su questa piattaforma.

Nonostante la console ibrida di Nintendo non sia la più potente attualmente sul mercato, il comparto tecnico di Bloodless si è rivelato più che adeguato, con una stabilità solida anche nei momenti più frenetici e senza cali di frame, garantendo un’ottima qualità di gioco.

È importante sottolineare che il titolo non richiede hardware particolarmente potente per funzionare bene; ma anche in modalità portatile, la qualità è risultata soddisfacente. La Nintendo Switch si dimostra quindi una scelta ideale per un gioco di questa tipologia, ma è possibile provarlo anche su Steam Deck.

Il comparto visivo e sonoro

Dal punto di vista visivo, Bloodless si distingue per il suo stile artistico affascinante, che mescola elementi tradizionali giapponesi con un design retrò, pixellato e accattivante. I colori vibranti e l’animazione fluida dei personaggi rendono ogni combattimento un piacere per gli occhi.

A un comparto visivo così accattivante, si unisce una colonna sonora composta da melodie evocative, che accompagna splendidamente le avventure di Tomoe, creando un’atmosfera che amplifica l’esperienza di gioco.

Manca l’italiano 

Una nota dolente di Bloodless, almeno per noi giocatori italiani, è l’assenza di un adattamento nella nostra lingua.

Sebbene non sia difficile interagire con l’interfaccia e comprendere i dialoghi in inglese, e non vogliamo usare questa mancanza come penalizzazione, la cosa rende comunque il gioco meno accessibile a chi non parla più lingue straniere.

Tiriamo le somme per la recensione di Bloodless

In conclusione, Bloodless non è solo un Sekiro 2D, ma un’opera che esplora temi complessi di redenzione e non violenza. Attraverso un gameplay innovativo e un design artistico accattivante, Point N’ Sheep è riuscita a creare un titolo che riesce a colpire nel segno.

Tomoe è un protagonista che invita i giocatori a riflettere sul significato della lotta e della pace, rendendo ogni combattimento non solo una sfida, ma un passo verso una comprensione più profonda di sé e del mondo circostante.

Purtroppo, non possiamo consigliare Bloodless a tutti, poiché si tratta di un gioco d’azione atipico che si discosta da altri esponenti del genere, in particolare dagli Hack and Slash. Tuttavia, se riuscirete a superare la prima impressione, scoprirete un titolo molto valido, che promuoviamo volentieri.

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recensione di Bloodless sekiro 2d non violenza
0
Amazing
80100
Pros

Buona la storia e la caratterizzazione del protagonista

Grafica accattivante

Sistema di combattimento interessante e appagante

Cons

Alcuni dialoghi potrebbero scorrere più velocemente

Avanzando nel gioco, si avverte la presenza di una bassa varietà (vera) di nemici

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