Call of Duty perde David Vonderhaar, il veterano lascia Treyarch

In questi giorni si sta parlando molto del nuovo capitolo di Call of Duty: Activision ha infatti annunciato ufficialmente i nuovi dettagli per Modern Warfare 3.

Il prossimo gioco infatti avrà tante chicche interessanti tra cui mappe, modalità Zombies, missioni Open Combat e novità sul multiplayer.

Ma c’è un’altra notizia legata al franchise, questa volta non proprio felice: dopo quasi 19 anni di lavoro presso Treyarch, il veterano David Vonderhaar ha ufficialmente lasciato lo studio.

Call of Duty perde un pezzo importante

Come riporta VGC, l’ex dipendente è stato direttore di Studio Design presso lo studio sin dal 2004, con il suo primo ruolo accreditato nel franchise di Call of Duty 2: Big Red One su PS2.

Da allora, Vonderhaar è stato responsabile dello sviluppo dei sistemi multiplayer per vari giochi della serie, alcuni dei quali sono stati i più apprezzati dalla critica nel franchise.

Successivamente è diventato Studio Design Director per il franchise Black Ops e ha ricoperto questa posizione fino alla sua partenza.

Alcuni dei recenti progetti a cui ha lavorato Vonderhaar includono Black Ops: Cold War del 2020 insieme a Call of Duty: Warzone, quest’ultimo grazie all’assistenza di Treyarch a Infinity Ward con il suo sviluppo e i suoi contenuti.

Sebbene l’ex capo dello studio fosse responsabile di alcune delle parti più acclamate del franchise, ha lasciato lo studio dopo quasi due decenni.

After an incredible 18 years and 8 Call of Duy games, I am moving on to explore new opportunities.

More here: https://t.co/DXkWnGcVlw

— Vahn (@DavidVonderhaar) August 18, 2023

Il veterano ha ringraziato la comunità appassionata per il suo entusiasmo, che ha contribuito ad alimentare gli sviluppatori dello studio.

Ha ringraziato coloro che gli hanno permesso di salire a bordo e gli hanno affidato il franchise, esprimendo la sua gratitudine per l’opportunità di interagire con molte persone online e di persona.

E il futuro? Vonderhaar afferma che non lascerà del tutto l’industria dei giochi, ma il suo prossimo percorso è attualmente sconosciuto.