ChatGPT bloccata in Italia, dati sensibili potenzialmente esposti e misure di sicurezza adottate per proteggere il Paese: questo è quanto sta accadendo nelle ultime ore. Sebbene possa sembrare uno scherzo, considerando la giornata odierna, in realtà è tutto vero.
Lo stop a ChatGPT è ufficiale. Provando ad aprire il sito, purtroppo, troviamo una triste schermata che ne dà conferma. Facciamo il punto della situazione; fateci sapere cosa ne pensate e continuate a seguirci su VideogiochItalia.
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ChatGPT bloccata in Italia
La decisione di bloccare ChatGPT in Italia è stata presa dal Garante della privacy. Pare che poco tempo fa si sia verificata un’importante perdita di dati personali, tra cui le conversazioni stesse e le informazioni legate ai metodi di pagamento per l’abbonamento.
Secondo il Garante, è grave che non ci sia una base giuridica in grado di giustificare la conservazione dei dati personali per migliorare l’algoritmo. Pare inoltre che le informazioni fornite da ChatGPT non siano sempre veritiere, con un conseguente rischio aumentato.
Tra le altre lamentele è presente l’età stessa dei fruitori del servizio: dovrebbe essere rivolto alle persone che abbiano più di tredici anni, ma in realtà non è presente alcun controllo effettivo. Di conseguenza, ChatGPT era prevalentemente accessibile a tutti.
Cosa accadrà ora?
Si tratta di una soluzione temporanea: OpenAI ha venti giorni di tempo per comunicare eventuali misure di sicurezza che possano soddisfare il Garante. In caso contrario, la società statunitense rischia una sanzione fino a venti milioni di euro. Insomma, una situazione decisamente delicata.
Come già detto prima, ChatGPT è già stata disabilitata. La triste conferma arriva provando ad accedere al sito. Ora, al posto della solita chat, è presente una schermata che avvisa del blocco in Italia.
“Siamo spiacenti di informarla che abbiamo disabilitato ChatGPT per gli utenti in Italia su richiesta del Garante italiano. Ci impegniamo a proteggere la privacy delle persone e riteniamo di offrire ChatGPT in conformità al GDPR e ad altre leggi sulla privacy. Ci impegneremo con il Garante con l’obiettivo di ripristinare il vostro accesso il prima possibile”, leggiamo sul sito.
“Molti di voi ci hanno detto di trovare ChatGPT utile per le attività quotidiane e ci auguriamo di renderlo nuovamente disponibile a breve”. In effetti, questa IA è stata una vera e propria rivoluzione per le persone, dato che ha permesso loro di trovare ispirazione per eventuali creazioni e molto altro ancora.
Un blocco ingiusto?
Noi crediamo che tutelare la privacy delle persone sia estremamente importante. Al tempo stesso, bloccare uno strumento così utile, prezioso e innovativo è un vero e proprio peccato. Speriamo quindi che OpenAI possa trovare una soluzione al più presto.