Dopo aver atteso con trepidazione Freud’s Bones, finalmente possiamo dirvi cosa ne pensiamo attraverso la nostra recensione. La prima avventura di Axel Fox, aka Fortuna Imperatore, è finalmente pronta a mettere alla prova i giocatori con la sua essenza tanto semplice quanto contorta. Si tratta del primo gioco sulla psicanalisi, il cui padre per eccellenza è proprio il protagonista di questo titolo: Sigmund Freud.
Tutto è iniziato da una campagna su kickstarter, di cui vi abbiamo parlato a suo tempo, che ha riscosso grande successo. Ebbene, se già allora era un esperimento piuttosto interessante, siamo rimasti sorpresi da altri innumerevoli aspetti. Vi ricordiamo inoltre che il nostro collega Antonello Santopaolo ha avuto modo di intervistare la sviluppatrice, la quale ha raccontato diverse curiosità da non perdere.
Ad ogni modo, Freud’s Bones sarà disponibile da domani 25 maggio su PC, attraverso Steam.
Indice
Freud’s Bones Recensione: nelle ossa di Freud
Abbiamo studiato una miriade di personaggi storici, filosofici e pilastri della scienza. Freud, Marx, Einstein, Nietzsche e Galilei sono i tanti nomi presenti tra le pagine sgualcite dei libri scolastici. A volte ci siamo rivisti nelle loro credenze radicate, mentre altre volte abbiamo semplicemente imparato il paragrafetto a memoria per ottenere un buon voto. In questo caso, però, abbiamo avuto modo di entrare in un mondo estremamente particolare, ricco di sfumature a cui non avremmo minimamente pensato. Sigmund Freud, di cui probabilmente ricordavamo il nome o poco altro, è un universo di contraddizioni, fragilità, punti di forza e assurde convinzioni radicate nella sua mente.
Axel Fox conosce quest’uomo come se fosse stato un suo parente stretto. Ha indagato nella sua anima, scavato nelle sue ossa ed è risalita in superficie condividendo con il mondo videoludico la vera storia di questo personaggio. Le sedute con i pazienti sono un semplice sfondo a ciò che in realtà è il vero comparto narrativo: trovare il malessere di Freud e aiutarlo a uscire da quel vortice irrefrenabile in cui lui stesso si è intrappolato.
Abbiamo adorato la possibilità di improvvisarci psicanalisti e, al tempo stesso, allontanarci dalle frustrazioni professionali passeggiando per le strade di Vienna. Ciò ci ha permesso di analizzare meglio anche il periodo storico in cui Freud si trovava, comprese le atroci considerazioni nei confronti degli ebrei. Insomma, tra una conversazione con i borghesi al Cafè Eckmann e un pezzo di carne da dare alla cucciolona Jofi, Axel Fox ha saputo intrattenerci egregiamente.
Freud’s Bones Recensione: strumenti interattivi a prova di psicanalista
Molti giochi propongono una strada lineare che non permette di mettersi davvero alla prova in modo realistico. Freud’s Bones ci illustra una vasta scelta di cartelle, dizionari e studi che possono aiutarci a definire il quadro clinico di un paziente. Alcuni libri trattano i vari disturbi di personalità, con annessi nomi specifici e sintomi. Altri fascicoli contengono i termini dei vari medicinali e il loro uso, potendo quindi identificare eventuali effetti collaterali che tendono a migliorare o peggiorare un comportamento anomalo. Non è finita qui, perché ogni cliente ha anche la sua storia, con delle lettere o poesie su cui indagare attentamente, parole da cerchiare o messaggi subliminali a cui prestare particolare importanza.
Tutti questi strumenti interattivi non sono altro che lo specchio del reale lavoro di un professionista. Si tratta di un connubio di elementi estremamente realistici e che coinvolgono il giocatore facendolo sentire seriamente responsabile delle sedute terapeutiche. Quando abbiamo provato la demo pensavamo che così tanti stimoli potessero essere troppo difficili e confusionari da analizzare. Quanto avrebbero funzionato? Sarebbero stati solo un semplice contorno che avremmo ignorato? Ebbene, in realtà ogni singolo aspetto si fonde quasi perfettamente, dandoci la possibilità di prenderci i nostri tempi e studiare come farebbe un vero psicoanalista.
Siamo incerti su un determinato medicinale prescritto? Andiamo a controllare sui fascicoli legati ai farmaci. La spiegazione del paziente sembra incoerente? Andiamo a rileggere la cartella clinica e le dichiarazioni dell’ospedale. Insomma, si tratta di un’avventura decisamente breve (circa tre ore), ma in grado di non annoiare mai e stimolare costantemente senza punti morti.
Freud’s Bones Recensione: spolpare le menti dei pazienti
Come anticipato prima, avremo innumerevoli modi per scavare nella mente dei nostri pazienti. Ogni singola scelta porterà a un finale unico, che potrebbe farci storcere il naso o renderci orgogliosi del nostro “talento” da psicoanalisti. Sapere chi abbiamo di fronte è di vitale importanza: da alcune frasi è possibile intuire il carattere della persona, così come l’approccio probabilmente più benefico per essa. Spesso essere troppo rassicuranti può essere deleterio, così come essere troppo freddi può far chiudere ulteriormente a riccio. Intraprendere la contorta strada dell’empatia non è così semplice, ma è incredibilmente emozionante nonostante i numerosi bivi. Tra l’altro, indagare nelle menti dei pazienti richiede il superamento di alcuni ostacoli: è necessario scalfire l’Es, l’Io e il Super-Io.
In base alle nostre preferenze (e al nostro Modus Operandi professionale) possiamo adottare un tipo di approccio strettamente freddo e silenzioso, lasciando che sia il paziente a parlare, o comportarsi in modo più caldo e rassicurante. Ovviamente, ogni paziente ha un carattere differente e può reagire in modo diverso a ogni singola affermazione.
Le storie su cui indagare sono ben quattro: Elsa Kovàcs, Johanna Mayer, Julian Holden e Joseph Bishop. Le loro avventure sono singolari, talvolta cruente e incredibilmente perverse, ma ci aiuteranno ad affinare le tecniche necessarie per aiutare il vero paziente di questo gioco, ovvero Freud. In base al risultato delle sedute, inoltre, guadagneremo qualche scellino da spendere in qualsiasi modo vogliamo.
Cercate di fare attenzione all’uso di cocaina e tabacco, però: sebbene Freud possa trarre sollievo da queste sostanze, potrebbe scatenare delle conseguenze a dir poco drammatiche (lo abbiamo sperimentato noi stessi, purtroppo).
Freud’s Bones Recensione: un tripudio di melodie e immagini criptiche
Il comparto grafico è decisamente semplice e genuino, ma riesce a coinvolgere con alcune sorprese. In alcuni punti, infatti, il gioco ha preso una piega inaspettata con delle vere e proprie scene animate e ricche di emozioni. Probabilmente è proprio in quel punto che la colonna sonora, già gradevole dall’inizio, ha dato il meglio di sé con una sinfonia incredibilmente intensa.
Per quanto concerne il comparto tecnico, Freud’s Bones è ovviamente localizzato in Italiano, quindi potrete affrontare le sedute in totale tranquillità. Insomma, per essere l’opera prima di una sviluppatrice neofita abbiamo solo splendide parole da dedicarle. Non è per nulla facile riuscire a realizzare un gioco in modo così efficiente, e Axel Fox è riuscita a equilibrare ogni singolo aspetto.
Freud’s Bones: conclusioni
Freud’s Bones non è un semplice gioco basato sulla psicanalisi: è molto di più. Si tratta di un’avventura che scava a fondo e riesce a centrare in pieno il bersaglio, facendo divertire anche i meno appassionati. È un’esperienza che onestamente consiglieremmo a chiunque, considerando anche la sua breve durata e la sua grande dinamicità.
I presupposti erano già ottimi, ma con nostro piacere abbiamo potuto constatare quanto l’amore, la pazienza e la costanza possano essere delle meravigliose armi per realizzare i propri sogni. E in fondo, il sogno di Fortuna ha colpito in pieno anche noi.
Voto: 8
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Gioco breve ma equilibrato perfettamente
Comparto grafico semplice ma piacevole
Innumerevoli interazioni a disposizione
Comparto sonoro riuscito e convincente
Alcune frasi potrebbero essere alleggerite e rese più semplici