Viviamo in un’epoca di grandi innovazioni per il mondo dei videogiochi: la tecnologia del Ray Tracing, che ci avvicina quanto più possibile al fotorealismo, la realtà virtuale, che ci fa immergere sempre più nelle storie che tanto amiamo vivere, sono solo alcune di queste… purtroppo però non tutti possono beneficiare, totalmente o anche solo in parte, di questi continui passi in avanti della tecnologia.
La disabilità in questo ambiente, come del resto anche in tanti altri settori, è ancora una barriera difficile da superare per tantissime persone. Le cose però si stanno evolvendo: negli ultimi anni abbiamo visto nascere sempre più agevolazioni in questo senso, basti pensare alle varie opzioni di accessibilità introdotte in alcuni giochi come Spider-Man o Gears 5, o alle varie funzioni introdotte nella Playstation 4.
Un particolare plauso lo merita Microsoft, che nel 2017 aveva introdotto la funzione Copilot: due controller che si uniscono in uno, permettendo a due giocatori di controllare lo stesso personaggio; in questo modo chi non può muovere gli analogici o premere specifici tasti può comunque occuparsi di altro, lasciando determinati compiti al proprio compagno. Tra le tante innovazioni e invenzioni per questo tipo di problematiche, spicca in maniera eclatante l’Xbox Adaptive Controller di Microsoft.
Come possiamo leggere sul sito stesso dell’Xbox, l’Adaptive Controller è un dispositivo progettato principalmente per soddisfare le esigenze di giocatori con mobilità limitata, si tratta quindi di un hub unificato per i dispositivi che contribuiscono a rendere il gioco più accessibile proprio a loro.
Presentato a Maggio del 2018 e inserito dal Time tra le migliori 50 invenzioni dello stesso anno , il dispositivo si presenta come una tavoletta bianca di dimensioni contenute (29 cm di larghezza, 13 cm di profondità e 2 cm di altezza). A destra, sulla parte frontale, sono posizionati due grossi pulsanti neri, che occupano gran parte del dispositivo e che possono essere usati per interagire con giochi, app e con l’interfaccia Xbox One. Sulla sinistra, invece, abbiamo il classico pulsante “Xbox”, che ci permette di accendere/spegnere console e dispositivo, o anche di attivare l’assistente vocale e la lente di ingrandimento; lo stesso tasto consente inoltre di aprire la barra di gioco (su Pc Windows) o il pannello (su Xbox One).Troviamo poi i tasti “menu” e “visualizza”: il primo permette di accedere a opzioni di menu, del gioco e dell’app, mentre il secondo consente di portare in evidenza un’attività. Infine, abbiamo la spia della batteria e il pulsante per passare tra i profili del controller creati nell’app Accessori Xbox su Xbox One o Windows 10.
Sul retro vediamo invece una serie di porte di connessione da 3,5 mm, a cui possono essere collegati dispositivi esterni a seconda delle necessità, ognuno dei quali corrisponderà ovviamente ai vari controlli del gioco. Abbiamo inoltre un pulsante sulla sinistra che, tenuto premuto, permette la connessione in modalità wireless del controller al PC Windows o alla Xbox One. Sull’estremità destra troviamo la porta di alimentazione USB-C,usata per ricaricare Xbox Adaptive Controller, e la porta di alimentazione CC. Ai lati sono posizionate due porte USB 2.0 e un ingresso jack per headset in audio stereo, mentre nella parte inferiore, sono collocate le viti per il montaggio sul treppiedi o ad altri supporti.
Come si intuisce dalla descrizione del prodotto, siamo dinanzi ad un’importantissima invenzione, destinata a segnare profondamente (e positivamente) il mondo dei videogiochi. La sua forza sta sopratutto nella vasta gamma di soluzioni offerte: la possibilità di collegare vari tipi di dispositivi esterni permette di ovviare alle varie problematiche a seconda del tipo di disabilità di una persona.
Non sorprende infatti la storia di Spencer Allen, un ragazzo portatore di disabilità che è riuscito, attraverso una stampante 3D, utilizzando come base l’Adaptive Controller, a creare la sua plancia da gioco personalizzata. Spencer grazie al suo ingegno ed allo speciale controller dell’Xbox, è riuscito a giocare ad Halo insieme al suo amico, come possiamo vedere nel video qui in basso.
Il prodotto assume ancora più valore, più di quanto già non ne abbia di suo, se pensiamo ai vari motivi per cui potrebbe essere utilizzato. Infatti, in collaborazione con il Dipartimento degli Affari dei Veterani degli Stati Uniti d’America, sono stati distribuiti controller in 22 centri di riabilitazione per veterani. L’esperimento ha dato risultati più che positivi, tanto da aver avviato delle sedute settimanali in cui i veterani giocheranno ai videogiochi, che secondo gli esperti aiuteranno anche a ridurre il numero di suicidi dei veterani che rientrano dal fronte. Secondo Larry Connell, l’isolamento e la perdita di appartenenza sono i fattori da incolpare per cui i veterani si suicidano, e attraverso il gioco invece sentiranno di essere connessi con qualcuno, di essere legati ai proprio ex compagni. I risultati ottenuti sono stati così fiduciosi da aver deciso di avviare, a partire da Luglio 2020, delle competizioni di Esport per i veterani con disabilità, i Veterans Wheelchair Games, in maniera che questi possano divertirsi e continuare a rimanere in contatto con le altre persone.
Pensare a come gli altri grandi nomi del mercato videoludico non offrano soluzioni anche solo minimamente paragonabili a quella fornita da Microsoft, fa riflettere e sopratutto dispiacere, ci auguriamo però che nella prossima generazione le cose possano cambiare anche grazie a loro. Non siamo certo di fronte alla perfezione, sia perché purtroppo il controller non è una soluzione definitiva, e sia perché si tratta di una spesa non troppo contenuta. Il prezzo del controller è di 90 euro, senza contare l’acquisto degli altri accessori da aggiungere nel caso in cui si voglia rendere il giocatore più autosufficiente possibile.
Ci troviamo comunque di fronte al meglio che il mercato ha da offrire in questo settore e il supporto dato dalle associazioni di The Ablegamers Charity, Celebral Palsy Foundation, Specialeffect, Warfighter Engaged e molti membri della community in fase di realizzazione ci fa ovviamente ben sperare per il futuro.
In conclusione possiamo affermare che l’Xbox Adaptive Controller potrà essere, se non la risposta definitiva, quantomeno un importante punto di svolta del videogioco inteso non tanto come mero intrattenimento, ma come medium di aggregazione fra le tante classi di videogiocatori, indipendentemente dalle disabilità che una persona possa avere.
THIS IS FOR THE PLAYERS.
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