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Per la prima volta The Witcher supera Assassin’s Creed
Da piccolo team di sviluppo situato in Polonia, CD Projekt Red è cresciuta fino a divenire la più grande realtà europea. CD Projekt Group, che riunisce il team di sviluppo ed il servizio di distribuzione GOG, ha ricevuto una quotazione di 8,01 miliardi di euro. La precedente capolista Ubisoft si piazza al momento in seconda posizione, per un valore complessivo di 7,82 miliardi di euro. Questo successo poggia unicamente su una manciata di IP, al contrario del colosso francese che può contarne una più nutrita varietà. Durante il 2019 l’azienda polacca ha messo a bilancio ricavi per 114 milioni di euro, con un netto di ben 38 milioni di euro. Su questo fronte Ubisoft resta ancora avanti, con ben 416,2 milioni di euro ricavati nel terzo trimestre dell’anno fiscale 2019-2020.
I prossimi giochi delle due compagnie
Ubisoft ha in programma grandi release per l’anno fiscale in corso, con ben 5 titoli ad alto budget pronti ad entusiasmare il pubblico. I giochi sono: Watch Dogs: Legion, Gods & Monsters, Tom Clancy’s Rainbow Six: Quarantine, Assassin’s Creed: Valhalla ed un ultimo non ancora annunciato; queste grandi produzioni potrebbero far tornare Ubisoft sul gradino più alto del podio.
CD Projekt Red, invece, ha dichiarato di voler puntare tutto sui mondi di The Witcher e Cyberpunk nelle sue produzioni future. Troveremo quindi un nuovo capitolo di The Witcher (senza Geralt) ancora da rivelare, e l’ambizioso Cyberpunk 2077 in uscita il 17 settembre su PC e console. Sono previsti due DLC dedicati al gioco basato sul board game di Mike Pondsmith, così come una modalità multiplayer che arriverà in seguito.
Le quotazioni dei grandi player mondiali
Dopo aver analizzato la situazione europea, potreste chiedervi a che livello si trovino i più grandi sviluppatori mondiali. Citando solo alcuni dei grandi nomi troviamo:
- Rockstar Games a 16,3 miliardi
- EA a 34,4 miliardi
- Nintendo a 53,73 miliardi
- Activision Blizzard a 56,27 miliardi
Dal computo abbiamo volutamente escluso Sony e Microsoft, poiché la loro sezione videogame è solo una piccola parte di un’industria multisettoriale.