Marco Borrelli dei Marcondiro ci parla del suo progetto videoludico AIPOP – Intervista

La nostra rubrica delle interviste è composta da varie tipologie di artisti che sono impegnati dietro le quinte del mondo dei videogiochi. Tra doppiatori, registi e sviluppatori non avevamo ancora avuto il piacere di ospitare un artista impegnato nella sfera musicale.

Oggi abbiamo la fortuna di leggere la testimonianza di Marco Borrelli, fondatore del gruppo Marcondiro. I Marcondiro sono un gruppo musicale rock, indie e di musica d’autore con un tratto stilistico originale e avveniristico. In questa intervista scopriremo i futuri progetti del gruppo e la capacità di Marco di sperimentare e far collimare vari medium.

Marco BorrelliChi è Marco Borrelli

Marco Borrelli nasce a Cosenza il 20 dicembre del 1976.

Inizia la sua carriera come cantautore nel 2001 sotto lo pseudonimo del nome Marcondiro.

Chi sono i Marcondiro

Nel 2009 il nome Marcondiro diventa a tutti gli effetti il nome d’arte del gruppo. La band è formata da Marco Borrelli, Frank Ranieri, Peppe Sacchi e Dario Segneni. L’album di esordio è SpettAttore. Dal primo album viene estratto il singolo Il salto, recensito da Vincenzo Mollica nella rubrica DoReCiakGulp!

Marcondiro
I Marcondiro. Da sinistra: Peppe Sacchi, Marco Borrelli, Frank Ranieri E Dario Segneni

Nel 2018 viene pubblicato il videoclip Ammore Vero con protagonista Stefano Fresi. Il videoclip in questione riesce ad aggiudicarsi il premio Roma videoclip. Un anno più tardi nasce la collaborazione artistica con il regista Daniele Ciprì per la realizzazione del videoclip Amati con protagonisti due insoliti robot primitivi.

Nel 2021 viene pubblicato il disco DATA. Nel disco sono ricorrenti tematiche legate alla fantascienza e alla robotica, ma soprattutto all’amore ai tempi della tecnologia attraverso due intelligenze artificiali. Nello stesso anno pubblicano Con i Tuoi Occhi il primo videoclip italiano a diventare un NFT.

Il progetto AIPOP

AIPOP è un videogioco di prossima uscita ideato da Marco Borrelli con l’intento di unire vari medium sotto un unico sfondo, quello tecnologico. AIPOP è un progetto multiforme in cui si legano le canzoni del disco DATA, ne abbiamo parlato poc’anzi. Il titolo è disponibile come browser game e appartiene al genere platform a scorrimento.

Nel videogioco vestiremo i panni del figlio dei robot primitivi, protagonisti del videoclip Amati. Il videogioco alterna fasi platform con sequenze tipiche dei giochi maze game. Superate queste fasi strettamente legate a dinamiche videoludiche si passa a livelli in cui bisogna risolvere degli anagrammi e rispondere il più velocemente possibile ad alcune domande, implementando di fatto sequenze volte all’apprendimento e alla velocità di pensiero.

L’idea di fondo del progetto rappresenta appieno la filosofia di Marco, ovvero di realizzare contenuti transmediali, cercando di unire più linguaggi apparentemente distanti fra di loro. Se siete curiosi di provare AIPOP, lo trovate all’indirizzo aipop.io.

Marco Borrelli Marcondiro

Intervista a Marco Borrelli

  •  La prima domanda è piuttosto scontata, ma necessaria per conoscere i primi passi dei nostri ospiti. Come ti sei avvicinato al mondo musicale? Come è nato il progetto Marcondiro?

Ho iniziato a fare musica da quando avevo 10 anni, diciamo che è stato un incontro che è venuto per il caso del destino. Intorno ai 5 anni uno zio d’America mi portò un pianoforte di legno e da lì incominciai a strimpellare i primi accordi di alcune pubblicità. Mi ricordo che c’era la pasta Barilla che imperversava nelle pubblicità di nascenti televisioni nazionali e quindi mi ritrovavo a suonare senza neanche sapere come.

Successivamente ho iniziato a studiare quando mi sono reso conto che in effetti non poteva essere altro che la mia vita.

  • Dai tuoi lavori si percepisce la tua abilità a sperimentare e a concatenare vari medium. Cosa puoi raccontarci del tuo pezzo musicale Con i tuoi Occhi? il primo videoclip italiano a diventare un NFT.
The Nemesis NFT
I Marcondiro si esibiscono nella piattaforma The Nemesis in occasione della giornata della terra nel 2021

Ci sono diversi piani che si intersecano, c’era già l’idea prima ancora di sapere cosa significasse NFT, acronimo di “Non Fungible Token”. Gli NFT sono un modo molto interessante e avanzato per tutelare un file musicale. Poco tempo fa un file JPEG o qualunque altro file musicale non poteva essere tutelato, quindi non si poteva sapere da chi provenisse. Oggi finalmente lo possiamo scoprire attraverso la blockchain, ossia dei codici che sono collegati tra loro in modo sicuro utilizzando la crittografia. Si caricano i file su un portale come OpenSea, come nel caso della produzione Marcondiro. A quel punto, il file diventa parte di un sistema che certifica la paternità dell’opera artistica.

Da sempre ho voluto tutelare le mie opere di ingegno, come ad esempio il marchio presente sulla testa del Robot Primitivo, personaggio che fa parte della storia legata l’intelligenza artificiale del disco DATA. Con i Tuoi Occhi presenta una serie di concetti provenienti dal mondo della robotica e di Asimov come per esempio: come sognano i robot?

Chi ascolterà il testo percepirà questo tipo di richiamo di mondi fantascientifici. All’inizio del videoArt musicale c’è questo mondo legato ad Asimov dove i robot per sognare devono guardare dei frattali. In quel momento parte il sogno, una sorta di mondo onirico per i robot. Questo concetto mi piaceva moltissimo, di conseguenza l’ho voluto inserire all’interno del videoclip.

Da lì a poco nel metaverso The Nemesis ci hanno invitato a suonare nella giornata della terra nel 2021 per un pubblico di avatar. Sicuramente un’esperienza divertente che ci ha dato quella strizza del concerto live che non capitava da un po’ di tempo, in quanto eravamo ancora in piena pandemia.

  • Sappiamo che state lavorando su un nuovo prodotto transmediale volto a unire il mondo musicale con quello videoludico. Quanto è fondamentale oggigiorno viaggiare su più piattaforme? Cosa puoi raccontarci del progetto AIPOP?

Nel mio caso l’ho fatto dal principio, ogni volta che scrivo dei brani avevano un richiamo a un immaginario visivo. Ad esempio, il videoArt Ricordi Immaginati parla proprio di cinema, perché per me i ricordi immaginati sono quelli che si applicano poi in scena nel cinema. Avevo sognato di navigare su un gozzo di pescatori tra le montagne innevate della Sila. Tante volte mi è capitato di realizzare progetti musicali partendo da un presupposto visivo. L’ambito transmediale mi è sempre interessato, amo particolarmente unire i linguaggi e creare nuove sinestesie. Nei vari piani emozionali, passando dalla musica, al cinema, arriviamo ai videogame. Progetto AIPOP

Nel video clip che abbiamo citato prima, ovvero Con i Tuoi Occhi, abbiamo annunciato anche la presenza del mondo videoludico. Nel video clip c’è un pappagallo che interagisce con dei pesciolini perché li vuole mangiare. Come una sorta di Pac-Man. L’idea di mettere il mondo del cinema e della musica all’interno di un videogame è proprio quello che ci interessa. Il progetto AIPOP contiene tutti questi elementi che abbiamo appena citato.

  • È abbastanza chiaro che tu sia un artista poliedrico, capace di realizzare contenuti musicali che incontrano l’arte. Futuri progetti? Come ci sorprenderai?

Sicuramente riusciremo a sorprendervi. C’è un progetto cinematografico legato al mondo dei robot primitivi che ci accompagnano nei nostri video clip dal lontano 2017. In questo ultimo Natale abbiamo organizzato lo short per il brano Armando Disarmato. Questo brano è tratto proprio da una storia realmente accaduta diversi anni fa, quando un ragazzo si è suicidato gettandosi dal sesto piano. Lo conobbi perché frequentavamo lo stesso quartiere a Cosenza dove suonavo con alcuni ragazzi di quella zona.

Negli anni lo incontrai e capii che aveva una forte crisi interiore, poiché da bullo diventò vittima di sé stesso. Alla fine del brano c’è una voce robotica che dice: “Please Don’t Destroy yourself Humans”, che non vuole essere soltanto un messaggio nei confronti del bullismo e del cyberbullismo. Questa frase vuole anche raccontare il momento storico che stiamo vivendo, che sembra molto autodistruttivo. I nostri contenuti sono volti in una direzione ben precisa, quella di raccontare un modo propositivo per vedere la tecnologia che pervade le nostre vite. Ci può essere anche un modo costruttivo per utilizzare questo tipo di tecnologia.

A luglio 2022 in occasione del Geek Experience avvenuto a Roma, abbiamo organizzato un evento che ha accolto un pubblico di diversamente Nerd. Tra i presenti non vi erano soltanto ragazzi Innamorati del mondo del gaming, ma anche semplici curiosi. Nell’evento c’erano postazioni di videogames, cosplayers che accoglievano gli invitati e c’era anche un workshop sul mondo NFT. Ci piace mettere insieme più linguaggi e crearne magari ipoteticamente anche di nuovi. Nell’ottica degli eventi ci stiamo muovendo su questa direzione.

  • Noi ti ringraziamo per la tua disponibilità, ma prima di andare vorremmo conoscere un aneddoto sulla tua carriera.

Di aneddoti ce ne sarebbero tanti. Ricordo quando Stefano Fresi, invitato a una sala a Roma per scoprire la nuova scena cantautorale romana, ha dichiarato pubblicamente che il sottoscritto è un completo matto. Questo perché rimase colpito dal testo del mio brano Lettera del Vampiro. Nel testo c’è il ritornello che dice: “se ti viene voglia di amare qualcuno uccidilo è il tuo Vampiro”. In realtà è una frase di Antonin Artaud che io ho voluto utilizzare per creare un’infettiva ironica contro la misoginia. Questo episodio ci ha portato fortuna perché poi con Stefano Fresi abbiamo realizzato il videoclip di Ammore Vero che è un po’ l’incipit del nostro disco DATA.

Robot primitivi
I Robot primitivi, protagonisiti del video Art Amati diretto da Daniele Ciprì.

Ammore Vero è un fantasy perché parla della storia di uno sfigato che vuole diventare figo attraverso il patto con il diavolo. Una ouverture scanzonata e divertente. Il videoclip è stato anche premiato alla festa del cinema di Roma. Il passaggio successivo è stato quasi consequenziale, infatti abbiamo incontrato il grande regista Daniele Ciprì con cui abbiamo realizzato il videoclip Amati. Con Daniele Ciprì siamo andati a girare il videoclip all’ESA (Agenzia Spaziale europea) perché ho avuto la fortuna di conoscere il direttore a Frascati.

Il cinema è un po’ un gioco, però il gioco è una cosa seria.

Un saluto e a presto.

Ringraziamo Venti Blog per la pubblicazione dell’estratto di questa intervista sul Quotidiano del Sud.

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