L’articolo è stato aggiornato con la conclusione della protesta e il comunicato stampa ufficiale di GMG Union.
In questi giorni la redazione di Kotaku, famoso sito di informazione e critica videoludica, ha deciso di scioperare assieme ad altri siti gemellati. Gli scrittori e giornalisti di Kotaku, Gizmondo, Jalopnik, Jezebel, Life Hacker e The Root stanno chiedendo ai lettori di non accedere ai loro siti e di non leggere i loro articoli fino alla fine della protesta.
Indice
Il sindacato
Tutti questi siti di informazione hanno alcuni comuni denominatori. Il primo è il sindacto, la GMG Union (Gizmondo Media Group Union) affiliata con la famosa Writers Guild of America. Il secondo è l’editore, ovvero G/O Media. Lo sciopero nasce dalla scadenza del contratto con il suddetto gruppo editoriale, il sindacato ha messo in luce diverse questioni che riguardano le condizioni di lavoro e contrattuali. Secondo quanto riportato da gameindustry.biz, per gli scrittori non è stato possibile raggiungere un accordo soddisfacente con l’azienda in vista del nuovo contratto.
Non è la prima volta
G/O Media torna quindi sotto i riflettori, già nel 2019 il sito sportivo Deadspin fu chiuso per il licenziamento volontario di più di 20 giornalisti in protesta contro la direzione editoriale stabilita da G/O Media. Tornando invece a quest’anno, il Chicago Tribune racconta a fine gennaio del licenziamento dei giornalisti del magazine The A.V. Club, a seguito del loro rifiuto di trasferirsi da Chicago a Los Angeles senza l’aumento di stipendio utile in relazione al costo della vita in California.
Il caso di Kotaku
Nel caso di Kotaku e siti affiliati, G/O Media si sta rifiutando di aggiungere la possibilità di lavorare da casa con la formula work-from-home, che permetterebbe più flessibilità lavorativa o la possibilità di lavorare completamente in remoto. All’editore, inoltre, arrivano altre critiche che riguardano la mancanza di impegno per una più inclusiva assistenza sanitaria per dipendenti transgender, per congedi parentali insufficienti, mancanza di iniziative di assunzione per favorire la diversità e stipendi sotto le aspettative in un periodo pandemico e di inflazione.
Gli incontri tra il sindacato e l’editore sono partiti il 31 gennaio e da allora sono state svolte cinque riunioni. In tutti questi incontri il consulente esterno di G/O ha sempre rimandato le proposte portate avanti dal sindacato, eludendole e rifiutando di fare controproposte. “Come si può contrattare quando le persone dall’altra parte del tavolo non stanno dichiarando quale causa stanno sostenendo?” affermano i portavoce di GMG Union. Il sindacato ha indicato tutte le sue richieste sul sito ufficiale e annuncia che è possibile donare dei soldi per sostenere lo sciopero dei suoi lavoratori. Su Twitter è stato anche lanciato l’hashtag #gmgstrike per seguire gli scioperi.
Tramite Twitter, la caporedattrice di Kotaku afferma “Lo staff di Kotaku è trans, non-binario e genderqueer. Io sto con loro e con tutti coloro in G/O Media che stanno lottando per migliori condizioni lavorative, per creare i contenuti che tutti amiamo”.
La risposta di G/O Media
G/O Media, a sua volta proprietà della compagnia di investimenti Great Hill Partners, ha risposto agli articoli e al sindacato. L’azienda è “speranzosa di trovare presto terreno comune” e invita il sindacato a “tornare al tavolo delle negoziazioni per un accordo che possa soddisfare i suoi membri e che permetta a G/O di operare con profitto.”
L’epilogo
Dopo quattro giorni di proteste e picchetti, il sindacato GMG Union ha annunciato di aver raggiunto un accordo con il gruppo editoriale G/O Media.
L’azienda ha, infatti, accettato di aumentare il salario minimo per tutte le posizioni lavorative, 12 settimane minime di liquidazione, 15 settimane di congedo parentale, un’assicurazione sanitaria più inclusiva per le persone transgender e un budget di 45mila dollari per inclusività e diversity. La vittoria di GMG Union è, quindi, su molteplici fronti. Per controllare ulteriori dettagli dell’accordo preso con G/O Media è possibile visitare il sito ufficiale del sindacato e leggere il relativo comunicato stampa.
Fonte: gameindustry.biz, Forbes, Chicago Tribune, Comunicato Stampa GMG