Continua il nostro appuntamento con i doppiatori in ambito videoludico. Ospite di oggi della nostra rubrica delle interviste è Mirko Cannella, doppiatore professionista.
Indice
Chi è Mirko Cannella
Mirko Cannella nasce a Roma il 5 giugno del 1992. Fin da piccolo frequenta l’ambiente del mondo del leggio grazie a suo padre, Flavio Cannella, assistente al doppiaggio. Da ragazzo si iscrive all’Accademia d’arte drammatica del Teatro Golden di Roma per intraprendere la carriera come doppiatore.
Nel 2013 debutta al teatro Brancaccio di Roma in compagnia di Enrico Montesano per lo spettacolo C’è qualche cosa in te.
Cosa ha doppiato
Mirko Cannella ha doppiato numerose pellicole cinematografiche. Lo ricordiamo nei panni di Thomas Mann in Project X – Una festa che spacca, Nick Robinson in Jurassic World e Tom Glynn–Carney in Dunkirk.
Nelle serie Tv ha prestato la voce a Noel Fisher in Shameless, Dacre Montgomery in Stranger Things nel ruolo iconico di Billy, Cole Sprouse in Riverdale, Lancel Lannister in Game of Thrones e Río in La Casa di Carta.
Per quanto concerne il mondo videoludico attualmente ha prestato la voce solo a un personaggio, ovvero Arpalo in Assassin’s Creed: Odyssey.
Intervista a Mirko Cannella
- Come ti sei avvicinato al mondo del doppiaggio?
Mi sono avvicinato al mondo del doppiaggio grazie a mio padre. Papà è un assistente al doppiaggio, per cui da piccolo mi capitava spesso di andare al lavoro con lui. Mi divertivo tanto a guardare questo oscuro mondo del doppiaggio, però ero molto timido. Quando qualche direttore provava a farmi fare qualche battuta al microfono ero così timido che declinavo l’invito scuotendo solo la testa, non riuscivo a parlare.
Superata questa timidezza, perché la voglia di fare questa professione c’era, mi sono buttato. Ora sono 18 anni che faccio questo mestiere.
Doppiaggio di Billy in Stranger Things
- Qual è stato il personaggio più difficile da doppiare, e a quale sei più affezionato?
I personaggi più difficili che ho doppiato sono sicuramente due: Mickey di Shameless e Billy di Stranger Things.
Billy è un personaggio molto oscuro, l’attore ha una voce molto profonda quindi dovevo stare molto attento all’utilizzo della mia voce. Dovevo utilizzare le note basse.
Mickey di Shameless aveva un carattere esuberante che passava da un eccesso all’altro. In una scena era capace di dire 50 parolacce perché è un tipo molto diretto, a momenti in cui era più intimo con il suo fidanzato Ian. Oltre a Billy e a Mickey, non posso dimenticare di citare Rio della Casa di Carta e Jughead di Riverdale.
- Quali sono i consigli che daresti a nuovi e aspiranti doppiatori?
Sicuramente consiglio di cominciare dal teatro. Il doppiatore è un attore, quindi è necessario avere delle ottime capacità attoriali. Non basta avere una bella voce, il sentimento è alla base di questo lavoro. Gli attori trasmettono qualcosa, di conseguenza anche noi dobbiamo essere in grado di farlo. Non dobbiamo inventarci nulla, parte del lavoro è stato già fatto, però dobbiamo essere in grado di trasmettere quelle stesse emozioni.
Il teatro è fondamentale, a me ha aiutato tantissimo a migliorare. Da quando faccio teatro sono arrivati anche i ruoli più importanti.
In conclusione, consiglio di cominciare dal teatro per poi fare anche un bel corso di doppiaggio ma con delle basi di dizione e recitazione. Presentarsi al leggio non è assolutamente una cosa facile.
Doppiaggio di Arpalo in Assassin’s Creed: Odyssey
- Sappiamo che hai doppiato Arpalo in Assassin’s Creed: Odyssey, cosa ricordi di quel doppiaggio?
Arpalo è stata l’unica esperienza fino ad ora che ho avuto in un videogioco. Sono passati un po’ di anni, non ricordo perfettamente. Ricordo che ho doppiato su un’onda sonora è stato molto particolare non vedere un attore o un anime da seguire.
È stata un’esperienza nuova per me, spero che in futuro possa ricapitare magari doppiando un gioco figo.
- Futuri progetti? Torneremo a sentire la tua voce su un nuovo videogioco?
Per quanto riguarda il doppiaggio, nei prossimi mesi usciranno diverse lavorazioni molto interessanti sia al cinema che in TV. Purtroppo, siamo sempre limitati nel rilasciare informazioni a causa degli accordi di riservatezza.
Per i videogiochi al momento nulla bolle in pentola, ma spero che un domani ci siano belle opportunità perché mi piacerebbe molto doppiare un videogioco da protagonista.
- Noi ti ringraziamo per la tua disponibilità, ma prima di andare vorremmo conoscere un curioso aneddoto sulla tua carriera.
Qualche mese mi è successa una cosa esilarante. Molti sapranno che alcune lavorazioni escono quasi in contemporanea con la messa in onda originale, questo comporta che a volte dobbiamo rifare delle battute. Questo processo si chiama rifacimento e in alcuni casi dobbiamo fare delle battute per il giorno dopo o addirittura per il giorno stesso. Questo implica che dobbiamo essere a disposizione sempre, però a volte capita di avere altri impegni.
Pochi mesi fa mi trovavo su un treno mentre stavo andando a Milano. Mi chiama la società con sede a Roma e mi dice: “ciao Mirko, c’è un rifacimento urgentissimo da fare oggi”. Non potendolo raggiungere decidiamo di fare un tentativo dal telefono all’interno del bagno del treno. Dovevo urlare una parola, che ora non ricordo, per tre volte, piangendo. Mi reco in bagno e provo a registrare. Una volta uscito dal bagno mi ferma un signore che mi dice: “Tutto bene? Ti ho sentito piangere”. È stato davvero divertente.
Grazie a voi per la chiacchierata è stato un vero piacere.
Classe 93, dall'animo nerd, da sempre appassionato del mondo videoludico. Alcune leggende sostengono sia nato con un controller in mano. Negli anni scopre di avere una particolare predisposizione per le interviste. Odia più di ogni altra cosa la console war.