Nintendo ha dichiarato di non avere intenzione di tagliare i prezzi dell’hardware di Switch nonostante il rallentamento delle vendite.
Leggiamo la dichiarazione durante una sessione di domande e risposte sui risultati finanziari attraverso il sito Nintendo Everything. Ecco cosa sappiamo.
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Calerà il prezzo di Switch? Nintendo dice no
Nell’anno fiscale conclusosi il 31 marzo 2023, le vendite di Switch sono diminuite del 22,1% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 17,97 milioni di unità, ha riferito la società questa settimana.
L’azienda ha inoltre dichiarato di voler vendere 15 milioni di console Switch nell’anno fiscale in corso, il che rappresenterebbe un calo del 16,5% rispetto all’anno precedente.
Con lo Switch ormai al settimo anno di commercializzazione, il presidente di Nintendo Shuntaro Furukawa ha riconosciuto durante la conferenza stampa della società che “15 milioni di unità non sono un obiettivo che potremo raggiungere facilmente”.
Tuttavia, Furukawa ha aggiunto che il taglio dei prezzi per incrementare le vendite non è un’opzione attualmente presa in considerazione. Ha così dichiarato:
“Per quanto riguarda l’hardware, i prezzi di alcuni materiali sono diminuiti, ma i costi complessivi rimangono elevati. Dobbiamo inoltre continuare a tenere conto dell’impatto di fattori quali l’inflazione e i tassi di cambio. La produzione ha subito un forte calo durante l’anno fiscale precedente, quindi ci stiamo assicurando che l’approvvigionamento dei pezzi avvenga con sufficiente anticipo per garantire una produzione stabile. Anche se i prezzi delle materie prime dovessero diminuire, ci vorrà del tempo prima che ciò si rifletta sui costi di produzione. Al momento non è prevista una riduzione del prezzo dell’hardware nel corso dell’anno fiscale. D’altra parte, anche se non abbiamo in programma di aumentare i prezzi, lo yen continua a essere debole e i costi di approvvigionamento rimangono elevati, quindi continueremo a monitorare la situazione con attenzione.”
The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom è uscito ieri al prezzo di 69,99 dollari, ovvero 10 dollari in più rispetto a quanto Nintendo fa pagare di solito per i suoi giochi per la console ibrida.
Alla domanda sui futuri piani di prezzo del software dell’azienda, Furukawa ha ribadito quanto detto in precedenza, ovvero che i giochi first-party saranno valutati “caso per caso”, dichiarando:
“Per quanto riguarda il prezzo del software, il MSRP (prezzo al dettaglio suggerito dal produttore) di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom è superiore di dieci dollari negli Stati Uniti rispetto al suo predecessore, ma questo non indica un aumento generale del prezzo del nostro software. Il nostro approccio è quello di determinare il prezzo appropriato di un prodotto caso per caso. È vero che i costi di sviluppo sono in aumento a causa della maggiore ampiezza dei contenuti e della necessità di una tecnologia più avanzata per supportare il gioco online, quindi il prezzo dei nostri nuovi titoli in futuro è un aspetto che continueremo a valutare attentamente.“
In Italia, sia Tears of the Kingdom che Breat of the Wild sono venduti sullo store ufficiale al costo di 69,99 euro.
Parlando di Tears of the Kingdom lo avete già preso? Se volete sapere qualcosa di più sul nuovo capitolo di The Legend of Zelda vi invitiamo a recuperare il video dedicato sul canale YouTube di videogiochitalia, e se avete bisogno di una mano vi suggeriamo di dare un’occhiata alle nostre guida su come cucinare, come prendere il Paraglinder, l’approfondimento sul viaggio rapido e la ricerca della Spada Suprema.