Monster Hunter Rise: Sunbreak è la massiccia espansione che arricchisce l’ultimo videogame del famoso brand di casa Capcom.
Tra nuove armi, armature, abilità e mostri, la qualità del DLC rende il titolo ancor più bello e variegato.
Anche noi, rispolverate le armi da poco lasciate in vacanza, ci siamo tuffati in questa nuova avventura.
Ma Sunbreak varrà la pena di esser giocato? Scopriamolo in questa recensione dopo averlo giocato su Nintendo Switch.
Indice
Sunbreak recensione o riflessione?
Abbiamo approfondito Sunbreak nella nostra anteprima mesi fa, ma per sintetizzare si potrebbe definire questo DLC come un nuovo gioco a se.
Scoprendo la città di Elgado, punto di raccolta centrale per organizzare le cacce, siamo di nuovo chiamati a proteggere gli equilibri ambientali da una furiosa calamità.
Siamo introdotti in una storia che è prevedibile e ignorabile, ma bisogna investigare sul fenomeno che rende i mostri più furiosi che mai. A fare da cornice a tutto quanto, c’è un villaggio di stampo occidentale invece della giapponeggiante Kamura.
I personaggi incontrati nel corso della storia sono i classici stereotipi già visti nei titoli del brand, con un leggero approfondimento in più, ma nulla di troppo rilevante da segnalare.
Per fortuna non è la storia il punto forte di Monster Hunter e possiamo passare subito al meglio: il gameplay. Questo sarà il tema centrale dalle recensione di Sunbreak.
Una nuova avventura e tanti mostri forti!
Come è di consueto, l’espansione rende immediatamente inutile tutto l’equipaggiamento creato in precedenza, introducendo il Grado Maestro. Questo livello ci apre la via a cacce piene di versioni più agguerrite dei mostri del gioco base, oltre a un assortimento di nuovi arrivi e di graditi ritorni.
Sarà necessario quindi far fede alle proprie capacità piuttosto che affidarci a build e set già rodati, in modo da ricominciare da zero e riprendere da capo le basi.
Anche se servirà una dose consistente di studio per analizzare le nuove mosse dei mostri che incontreremo nelle missioni di Grado Maestro, o Grado G, se siete nostalgici.
L’inserimento dei tre signori Garangolm, Lunagaron e Malzeno, ispirati rispettivamente al golem, al lupo mannaro e al vampiro del folklore occidentale, è un’esplosiva e piacevole sorpresa. Anche se i loro moveset sono basati sul classico trio già visto in tante creature del franchise: possente e potente, rapido e feroce e imprevedibile e versatile.
Non che i ritorni siano da meno. L’Astalos, il Gore Magala e il Seregios sono quelli che mostrano i miglioramenti più notevoli, grazie all’IA migliorata e ai moveset aggiornati. Tutti mostri che arrivano da Monster Hunter 4.
Parlando di aggiornamenti, un bel miglioramento lo vediamo anche nella giungla. Questo campo di battaglia era un’originaria zona di Monster Hunter 2, un’isola tropicale rimodellata e perfezionata in ogni dettaglio e foglia.
Ma l’area migliore introdotta è sicuramente la Cittadella. Un delizioso ed eclettico ambiente che può allungarsi – in una sola caccia – da velenose paludi a cime innevate. Fino a trovare un enorme castello diroccato in rovina.
Le novità di Sunbreak
Che ci siano vecchi e nuovi mostri, l’introduzione di personaggi nuovi e la possibilità di forgiare migliori armi e armature è scontato. L’ultimo trailer d’anteprima è più che esaustivo e spettacolare.
Per questa recensione di Sunbreak preferiamo vedere nel dettaglio come le novità impattano sul mondo di gioco.
Tutte le informazioni, se interessati, le trovate sulla pagina ufficiale del gioco che vi consigliamo di visitare.
Caccia migliorata
La prima cosa che un buon cacciatore vuole sapere è come il gameplay cambi durante un’espansione così massiccia. Sunbreak non si limita a introdurre nuove armi con i soliti moveset, ma anche nuove mosse fil di seta e nuovi attacchi per tutte e 14 le tipologie di armi.
Troviamo così la possibilità di cambiare i set abilità nel corso del gioco. Saremo dotati di due Rotoli – uno rosso e uno blu – da impostare liberamente per cambiare i moveset nel corso della battaglia.
Questo ci permette di avere la repentina possibilità di adattarci meglio al nostro avversario. Un particolare mostro aggressivo potrebbe preferire un approccio più difensivo, uno più calmo ci permetterà di giocare più sull’attacco. Lo scambio dei rotoli ci permette di cambiare stile di gioco in modo dinamico, senza tornare al campo base per modificare tutto il set.
Lo scambio di rotoli permette anche lo Scambio Schivata, abilità che permette di muoversi velocemente in qualsiasi direzione, così da schivare gli attacchi di un mostro e mantenere la distanza.
Con la possibilità di registrare i set da noi creati è inoltre possibile estremizzare la personalizzazione dello stile di gioco.
Questo miglioramento, grazie all’introduzione della nuova fauna endemica, rende il gioco ancor più vario in ogni sua caccia.
Missioni di collaborazione seguaci
Le missioni collaborazione seguaci sono missioni in solitaria durante le quali si andrà a caccia con i PNG che conosceremo durante il corso della storia.
Una sorta di Multiplayer con l’IA artificiale del computer. Queste particolari cacce si dividono in due tipologie:
- Missioni Seguaci: Le prime cacce prestabilite. I Seguaci saranno i nostri collaboratori e combatteranno al nostro fianco contro i mostri.
- Missioni Cooperazioni: Qui bisogna scegliere un seguace con cui si è stretto amicizia per farsi accompagnare.
Ogni seguace ha una selezione limitata di armi e stili di caccia unici. C’è da dire che l’IA è sorprendentemente sofisticata. Usa, infatti, oggetti per aiutare il giocatore, sa quando arretrare e può addirittura giungere in soccorso a cavallo di un mostro di un’altra zona.
Questa è sicuramente la miglior sorpresa che l’espansione poteva offrire ai cacciatori.
Recensione di Sunbreak: le nostre conclusioni
La recensione di Sunbreak si conclude dopo una cinquantina d’ore di gioco – dove siamo ben lontani dal completare tutti gli incarichi e preparare nuovi set e build. C’è molto da fare in questa espansione, ma non ci sono molte nuove idee per aiutarlo a distinguersi rispetto gli altri DLC o aggiornamenti.
Per fortuna, i miglioramenti sui moveset del gameplay, dei mostri e l’introduzione delle missioni seguaci, rendono il titolo ancora fresco e rigiocabile – soprattutto con gli amici.
La sensazione di familiarità, per i cacciatori più rodati, verrà avvertita comunque andando avanti. C’è da dire però che familiarità non è sinonimo di banalità, e nonostante abbiamo cacciato più volte lo stesso mostro, non siamo incappati mai in due cacce identiche. Ciò, purtroppo, succedeva in Monster Hunter World, con le IA tarate sulle solite azioni.
Monster Hunter Rise: Sunbreak è un’espansione semplice nella base, ma estremamente divertente da giocare. I mostri e le nuove ambientazioni sono di prim’ordine e la routine in cui ci immerge è spassosa e accogliente.
Chiunque abbia apprezzato Monster Hunter Rise si sentirà ancor più appagato con Sunbreak. Per chi invece non ha avuto la fortuna di provarlo, o non l’ha voluto provare per altri motivi, ha l’occasione ideale per farlo.
Tante Novità ...
Ottime migliorie del gameplay
I PNG giocanti sono strepitosi
... ma niente di davvero nuovo
Tanto sbilanciamento tra i set