Wanted: Dead è l’action shooting ibrido sviluppato dallo studio Soleil, i cui membri possono vantare nel curriculum lavori di alto livelli come Ninja Gaiden e Dead or Alive.
Abbiamo avuto la fortuna di giocarlo approfondendolo come si deve e, tra un game over e l’altro, siamo riusciti a valutare pro e contro del titolo. Ecco la nostra recensione.
Indice
Storia
La storia di Wanted: Dead ruota attorno ad Hannah Stone, membro combattente di una divisione speciale della polizia di Hong Kong conosciuta come Zombie Squad.
Molto simile alla Suicide Squad edita sui fumetti della DC Comics, i membri di questa squadra sono tutti ex militari e criminali condannati a una vita di detenzione, incaricati ora di svolgere missioni che nessun altro potrebbe portare a termine.
Purtroppo però, Wanted: Dead è stracolmo di personaggi stereotipati già visti e rivisti, partendo dal classico comandante di polizia di colore e di mezza età che urla contro i nostri eroi, fino alla stessa Stone, tipico stereotipo dei protagonisti delle storie poliziesche Hard Boiled.
Nel gioco purtroppo non troviamo personaggi memorabili, purtroppo tutti dimenticabili, ma troviamo un contesto narrativo davvero interessante.
L’importanza del contesto narrativo
La Hong Kong che fa da teatro all’avventura e che ci viene presentata è oscura, corrotta e trasgressiva. Nonostante la tecnologia abbia innalzato notevolmente la qualità della vita, l’essere umano ha saputo traviare anche le possibilità raggiunte.
Da lettori di manga ormai datati, lo stile Cyberpunk del gioco ci ricorda notevolmente i contesti narrativi di Ghost in the Shell di Masamune Shirow e Alita l’Angelo della Battaglia di Yukito Kishiro.
Piacevole è stato vedere all’inizio di Wanted: Dead una forza militare corrotta e ostile verso i civili e una ribellione di robot sintetici impiegati per i lavori più umili. Seppur non particolarmente eccelsa, la storia del titolo ha saputo intrattenerci per tutta la durata dell’avventura – stimata tra le 5 e le 7 ore di gioco in base a quante volte morite e quanto ve la vogliate prendere comoda con i minigiochi.
Anche se interessante però siamo costretti a renderci subito conto che la storia altro non è che il classico pretesto per metterci contro nemici diversi in contesti vari. Il fulcro del titolo è il gameplay.
Gameplay di Wanted: Dead
Il Gameplay di Wanted: Dead è attualmente il più frenetico che potete trovare sul mercato in questa nona generazione videoludica.
Diviso tra un checkpoint e l’altro, dove è possibile rifornirci di munizioni e kit medici, i livelli di gioco sono scaglionati tra orde e orde di nemici impegnati ad attaccarci con tutto ciò che hanno per impedirci di arrivare al Boss di turno.
Gli oppositori non sono compatti e non presentano strategie complesse. Sembra che siano tutti programmati con un unico scopo: uccidere Hannah Stone. E sono anche molto bravi a farlo. Il livello di sfida offerto dai nemici farebbe impallidire qualunque soulslike, anche se qui è possibile selezionare diversi parametri di difficoltà, lasciando al giocatore la scelta di affrontare il gioco come si preferisce.
Per fortuna, avremo a nostra disposizione numerose frecce al nostro arco.
Tante possibilità …
I singoli nemici base non offrono un elevato livello di sfida. Fanno del numero il loro punto di forza. Anche se non sarete soli ad affrontare le varie orde nemiche, i vostri compagni sono più che inutili se non sbloccherete abilità particolari.
È fondamentale quindi sfruttare tutto quel che si ha per non lasciare tregua agli avversari. Scontrarsi con loro direttamente è impensabile, soprattutto quando si parla di scontri corpo a corpo. Stone andrà giù dopo un paio di colpi subiti anche con i potenziamenti al massimo di difesa e rigenerazione – provato sulla nostra pelle – mentre gli avversari soccomberanno solo dopo una lunga sequela di colpi.
Concentrandovi dunque sul singolo, gli altri non staranno fermi a guardarvi continuando a spararvi contro e colpirvi con ciò che hanno. A volte è molto meglio sfruttare le coperture e uccidere prima i nemici isolati, in modo da guadagnare tempo e farli disperdere.
Le armi in dotazione sono inutili senza potenziamenti, ma per fortuna ne troviamo davvero molti nel corso del gioco. Oltre alla Katana, i cui danni aumentano con il miglioramento delle statistiche nell’albero delle abilità, troviamo in dotazione un mitra e una pistola.
Potenziato il mitra e approcciando determinate sessioni come uno shooter in terza persona, troverete molto scorrevoli tantissimi scontri – soprattutto quelli con i barili incendiari da colpire.
La pistola invece potrebbe essere la vostra migliore amica. Molto simile alla pistola di Bloodborne, questa permette di stordire i nemici durante i loro attacchi pesanti, fermandoli così dall’esecuzione di devastanti colpi e permettendovi di prolungare le combo con la spada.
Purtroppo però, a volte tutto questo non basta.
… ma tantissime sconfitte!
Tutti gli oppositori, partendo dal più debole ai boss, hanno la possibilità di uccidervi anche con un sol colpo ben assestato. Loro invece, sono fisicamente tutti più forti del tenente Stone.
Con il giusto impegno si potrebbe comunque avanzare senza essere mai colpiti, ma a mettervi i bastoni tra le ruote troverete anche alcuni limiti tecnici non indifferenti.
Non potendo centrare la mira in automatico su di un nemico, vi capiterà di perderlo di vista durante l’esecuzione di determinati attacchi e/o schivate, ritrovandovi così a dover controllare manualmente la telecamera nel bel mezzo di uno scontro. Questo non sarebbe un problema particolarmente ostico, se non fosse che i nemici non vi danno un attimo di tregua.
Il loro obiettivo principale è attaccare e sfruttano le armi da fuoco, quelle ravvicinate e le granate per intrappolarvi in un turbinio di attacchi provenienti da ogni direzione. Molti colpi arriveranno a segno anche durante l’esecuzione di tecniche finisher. Se prendiamo in esame la motosega, questa doveva essere un’arma pensata per uccidere numerosi nemici tranciandoli in due con spettacolarità, ma è un oggetto che abbiamo scartato completamente. Quando Stone imbraccia la motosega, i suoi movimenti rallentano drasticamente e questo la porta alla mercé di qualunque avversario. Inoltre, quando si affonda nel corpo nemico e lo si trancia in due, potete essere colpiti alle spalle continuando a perdere vita impossibilitati a muovervi per tutta l’animazione di attacco.
Per fortuna, la limitata IA di Wanted: Dead costringe gli oppositori ad ammassarsi il più delle volte e sfruttando armi che arrecano danni ad area, come il lancia granate recuperato dagli stessi avversari, potete sbarazzarvene con facilità.
Questo discorso non vale però con i nemici d’elite e i boss.
Boss e nemici d’elite
Le battaglie coi boss sono gli scontri più interessanti da sostenere.
I boss sono ossi duri da buttar giù, ma si presentano con una bella varietà e ci viene chiesto di approcciarli in modi differenti. Cercando di evitare spoiler, si basano tutti su determinate strategie. Un carro armato quadrupede, per esempio, va affrontato dalla distanza, sfruttando le coperture e le schivate. Una singolare killer, ci ha costretti a lottare sfruttando contrattacchi di katana e pistola per metterla al tappeto.
Ma se i boss offrono un livello di sfida adeguato e coinvolgente, lo stesso non si può dire dei nemici d’élite. Questi sono i peggiori oppositori che possiate trovare nel gioco.
In genere, vi affrontano alla fine di una delle tante orde nemiche, ma qualche volta vi capiterà di scontrarvi con loro accompagnati da un piccolo gruppo ostile. Si tratta di un vero inferno. I nemici d’élite richiedono specifiche strategie per essere sconfitti e mentre le attuate state tranquilli che gli altri attorno non resteranno a guardare.
Si dividono in due principali categorie che sono rappresentate come scaltri ninja tecnologici e corpulenti arsenali ambulanti. Se i primi si possono sconfiggere con rapide combo e contrattacchi, i secondi sono metaforiche spine nel fianco – per non dire peggio. Approcciarli con tecniche solo ravvicinate è un suicidio e affrontarli dalla distanza vi costringerà a terminare cure, munizioni e granate. Il modo migliore di affrontarli e alternando gli stili di gioco.
Bisogna padroneggiare ogni singola tecnica per sopravvivere, ma per fortuna, a spezzare l’azione folle che ci circonda, arrivano i minigiochi. O forse no?
I minigiochi
I minigiochi di Wanted: Dead sono interessanti intramezzi narrativi che vi permettono di rilassarvi tra un capitolo e l’altro.
Alcuni sono dei Rhythm Game dove ci viene chiesto di schiacciare col giusto tempismo i tasti che vediamo su schermo, qualcuno lo abbiamo già visto nella serie di Like a Dragon (o Yakuza se preferite) e proprio nel primo Ninja Gaiden.
Molto interessante è Space Runaway, che possiamo giocare interagendo con un cabinato. Space Runaway è uno sparatutto fantascientifico a tema Mecha, in 2D e a scorrimento laterale. Una simpatica alternativa che ha saputo trattenerci.
Ci ha molto divertito anche la Claw Machine dove recuperare le Action Figure dei personaggi e le musiche per il Jukebox.
Purtroppo però sono stati molto deludenti questi Rhythm Game. La difficoltà varia, quindi ci si può abituare anche se non siete amanti del genere, ma a causa di un piccolo ritardo nell’input dei comandi, dovete trovare voi il tempo di esecuzione invece di seguire quello richiesto. Molto seccante come cosa.
Concludiamo la recensione
Wanted: Dead è un action shooting divertente, che a causa di alcuni piccoli problemi tecnici purtroppo non riesce a brillare come potrebbe. È comunque un titolo tanto stravagante da venir apprezzato da una bella fetta di videogiocatori, ma purtroppo la sua eccentricità potrebbe non attirare il grande pubblico.
Soleil può essere orgogliosa di aver costruito il prodotto che si era prefissata di creare, nonostante i limiti tecnici e l’alta difficoltà. Non è però un titolo consigliato a tutti, ma la fascia di videogiocatori (un po’ nostalgici) a cui era destinata saprà apprezzarlo e divertirsi tra proiettili, tamarraggine e tanti game over.
Se siete interessati all’acquisto, trovate tutte le informazioni su Wanted: Dead sul sito ufficiale e nel nostro articolo di approfondimento.
Azione frenetica e adrenalinica
Molto tamarro
Tante sfide impegnative da affrontare
Molto frustante
Difficoltà squilibrata
Qualche problema con la telecamera