Hollow Knight Silksong non è solo il seguito di un acclamato capolavoro: è la sua naturale evoluzione.
Dopo il successo travolgente del primo capitolo, le aspettative per questo titolo erano altissime. Fortunatamente, Team Cherry è riuscito nell’impresa più difficile: superarsi.
Dopo averlo giocato grazie a Xbox Game Pass, siamo pronti a condividere le nostre impressioni sul titolo con questa recensione di Hollow Knight Silksong, che siamo riusciti a completare dopo circa 50 ore di gioco.
Trovate il gioco anche sul negozio di Instant Gaming ed è disponibile all’acquisto anche tramite Gift Card PS Store, Xbox, Nintendo e Steam.
Indice
Recensione di Silksong: Nuova protagonista, una nuova storia
Una delle novità più significative di Silksong è la sua narrazione. Abbandonando le profondità oscure e silenziose di Nidoscuro, il gioco ci trasporta nel regno di Lungitela, un mondo vibrante, verticale, in perenne ascesa verso la sua cima.
Questa volta vestiamo i panni di Hornet, che si ritrova prigioniera in una terra sconosciuta. A differenza della narrazione criptica del primo gioco, qui la trama è più esplicita: Hornet vuole fuggire, abbandonare Lungitela e scoprire il mistero dietro la sua cattura.
La narrazione di questo nuovo capitolo riesce a coniugare familiarità e innovazione, espandendo l’universo di Hollow Knight in modi affascinanti e spesso sorprendenti. La trama, pur mantenendo una struttura frammentata da ricostruire passo dopo passo, è ora più esplicita e accessibile, senza però rinunciare al mistero che da sempre caratterizza la serie.
I personaggi secondari, invece di parlare solo per enigmi, interagiscono direttamente con la protagonista, offrendo dialoghi più ricchi e comprensibili. Tuttavia, il gioco non rinuncia alla sua tipica atmosfera malinconica e misteriosa, riuscendo a bilanciare accessibilità e profondità narrativa. In questo caso, la guida ai trofei e obiettivi potrebbe fare al caso vostro.
Un’evoluzione, non un semplice sequel
Pur restando fedele alla qualità del suo predecessore, Silksong introduce una serie di rifiniture significative nel gameplay, che ne esaltano fluidità, ritmo e profondità.
Gameplay di Silksong: Velocità, Fluidità, Sfida
Dal punto di vista del gameplay, Silksong è una vera gioia da giocare. Hornet è molto più agile e scattante rispetto al Cavaliere del primo capitolo: il suo stile di combattimento è più veloce, verticale e acrobatico. Inoltre, l’uso dell’ago e filo rende ogni scontro una danza letale, in cui precisione e tempismo sono fondamentali.
Il sistema di guarigione, completamente rinnovato, si basa sull’uso di bende ricaricabili, un’aggiunta che introduce un livello extra di strategia. La difficoltà resta elevata, ma quasi sempre equa: ogni sconfitta è un’occasione per imparare, e la soddisfazione nel superare una boss fight è impagabile.
Tuttavia, gli scontri con determinati minion lascia un po’ a desiderare, con un feedback dei colpi meno preciso e appagante che fatica a trasmettere l’impatto degli attacchi – un problema che si attenua sensibilmente nei combattimenti contro i nemici più imponenti, o quando si contrastano i fendenti nemici con i propri.
Nonostante questa lieve imperfezione, la qualità complessiva delle battaglie rimane eccellente, offrendo uno scontro dinamico e appagante. A tal proposito, vi consigliamo di leggere i nostri consigli per giocare al meglio.
Nuove Meccaniche e Maggiore Profondità
Parlando di novità, uno degli elementi più interessanti è il nuovo sistema di equipaggiamento, che consente di personalizzare lo stile di gioco in modo più flessibile e strategico. Questa meccanica incoraggia anche l’esplorazione, poiché ogni angolo nascosto di Lungitela può nascondere materiali preziosi.
Anche la gestione delle missioni secondarie hanno fatto un salto di qualità. Ora sono meglio strutturate, affidate da PNG ben caratterizzati e ricche di contenuti opzionali che aumentano la longevità e la varietà dell’esperienza.
Inoltre, è possibile averne sempre traccia in un pratico menù, permettendoci così di controllarle ogni qual volta ce ne sia necessità.
Un Capolavoro Artistico
A livello artistico, Silksong è una meraviglia. Il già bellissimo stile grafico del primo gioco qui raggiunge nuove vette: le animazioni sono ancora più fluide, e ogni scenario è realizzato con una cura maniacale. Lungitela è un mondo vivo e variegato, che spazia da foreste lussureggianti a fiumi di magma, passando per ambienti unici che trasmettono identità e atmosfera.
È facile smarrirsi tra i tortuosi sentieri di Lungitela senza mappe o accessori, ma fortunatamente ottenere gli strumenti necessari per orientarsi è altrettanto semplice. Tra tutti, la bussola si è rivelata un’alleata indispensabile dall’inizio alla fine dell’avventura.
La colonna sonora di Christopher Larkin è un altro punto di forza assoluto. Le musiche si adattano perfettamente alle situazioni, alternando brani epici e incalzanti nei combattimenti a melodie malinconiche e sognanti durante l’esplorazione. Il comparto sonoro, come già nel primo capitolo, gioca un ruolo fondamentale nel creare immersione.
Comparto Tecnico: la nostra esperienza su Xbox Series X
Sul piano tecnico, Silksong si dimostra all’altezza delle aspettative. Il titolo ha girato sempre in modo fluido, con animazioni perfettamente integrate e tempi di caricamento ridotti al minimo, contribuendo a un’esperienza di gioco scorrevole e immersiva.
La pulizia visiva, unita a un’ottima gestione dell’illuminazione e degli effetti particellari, valorizza ancora di più il già ricchissimo comparto artistico.
Il level design non solo è ispirato, ma supportato da una gestione efficiente delle transizioni tra aree e da una reattività dei controlli sempre precisa, anche nei momenti più frenetici. Nessun calo di frame, glitch e un’ottimizzazione generale che, pur non facendo gridare al miracolo, denota una cura progettuale tutt’altro che scontata per un team indipendente.
Silksong non si impone per la potenza grafica, ma per l’intelligenza con cui sfrutta ogni risorsa tecnica al servizio dell’esperienza – ed è proprio lì che si misura la vera qualità.
Conclusioni sulla nostra recensione di Hollow Knight Silksong
Hollow Knight Silksong è tutto ciò che i fan del primo gioco potevano desiderare – e molto di più. È un titolo ricco, raffinato e appagante, capace di rendere omaggio al suo predecessore mentre traccia con decisione la propria strada.
Con il suo gameplay profondo, la narrazione accessibile ma densa, e una direzione artistica ispirata, Silksong si conferma come un nuovo punto di riferimento per il genere metroidvania… anche se avrebbe bisogno di qualche piccolissimo accorgimento e abbia alcune aree un po’ troppo ripetitive.
Se avete amato Hollow Knight, questa nuova avventura sarà semplicemente imperdibile.
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Level design solido e coinvolgente
Narrazione chiara e accessibile
Direzione artistica straordinaria
Feedback dei colpi migliorabile
Gameplay a tratti ripetitivo