La nostra rubrica delle interviste è nata con l’intento di creare un collegamento fra tutti gli artisti impegnati dietro il mondo videoludico e gli appassionati. Il nostro obbiettivo è quello di valorizzare tutto quello che si cela dietro la realizzazione di un’opera videoludica. Oggi aggiungiamo un’ennesima testimonianza dal mondo del doppiaggio, intervistando Elda Olivieri, doppiatrice e attrice di professione.
Questo intervento arricchisce la nostra rubrica delle interviste, che ormai è vicina alla soglia dei sessanta ospiti di artisti coinvolti nel mondo videoludico.
Indice
Chi è Elda Olivieri
Elda Olivieri nasce a Milano il 21 ottobre del 1960. Nei quarant’anni della sua poliedrica carriera, fin dalla tenera età, è riuscita a spaziare in vari campi artistici. Infatti, Elda Olivieri ha lavorato nel campo teatrale e televisivo, nel campo del doppiaggio e nella direzione di quest’ultimo. Ha diretto doppiaggi per importanti reti televisive e case di distribuzione, quali Medusa Film e Cecchi Gori Group.
Ha inoltre ricevuto un importante riconoscimento, ovvero il Premio Franco Enriquez 2007 per lo spettacolo Vita Virginia – Pensieri e dialoghi dai carteggi e dai diari di Virginia Woolf e Vita Sackville-West come interprete, drammaturga e regista.
Cosa ha doppiato
Ricordiamo Elda Olivieri per aver doppiato numerose serie e film d’animazione, tra cui Trisha Elric/Sloth in Fullmetal Alchemist, Yukiko Fujimine in Detective Conan, Wilma Flintstone in I Flintstones – Matrimonio a Bedrock, Flintstones – Lieto evento a Hollyrock, I Flintstones incontrano Rockula e Frankenstone, Concerto di Natale con i Flintstones, I figli dei Flintstones, Re Kaioh dell’Est e la Principessa Sissi in Dragon Ball Z.
Per quanto concerne il mondo videoludico, è stata la voce ufficiale di Lara Croft da Tomb Raider II a Tomb Raider: Underworld. La ricordiamo nei panni anche di Sarah Kerrigan in StarCraft, StarCraft – Brood War, StarCraft II e Aria T’Loak in Mass Effect.
Dal 2013, con l’uscita del reeboot di Tomb Raider, Lara Croft è stata doppiata da Benedetta Ponticelli (che abbiamo intervistato). Elda Olivieri ha ripreso a doppiare Lara Croft in alcuni capitoli non canonici come Lara Croft and the Temple of Osiris.
Intervista ad Elda Olivieri
- Cosa ti ha spinto a entrare nel mondo del doppiaggio?
Un saluto a tutti e grazie per questa bella opportunità.
Nasco principalmente come attrice di prosa. Ho cominciato da ragazzina a 14 anni. Il mondo del doppiaggio per me è arrivato dopo quando ho cominciato a esplorare altri territori. Ho cominciato a lavorare in RAI per i radiodrammi e in quelle circostanze ho conosciuto tantissimi attori che, oltre a fare teatro, lavoravano come doppiatori. Il caso ha voluto che recatami sul set cinematografico di un giallo, rientrai a casa accompagnata da dei colleghi. Questi miei colleghi erano a conoscenza di un provino per un bambino di una serie che si chiamava Belle Sebastian, serie televisiva abbastanza nota.
Feci il provino e lo vinsi, per cui cominciai a doppiare subito un bel protagonista. All’epoca si utilizzavano spesso le voci femminili per i ruoli dei bambini, maschi o femmine che fossero. Devo molto della mia esperienza a Gianni Mantesi, con cui imparai a doppiare. Gianni mantesi è stato un attore del Piccolo Teatro di Milano, con lui ha fatto tante cose belle. Un’altra attrice con cui ho ricordi bellissimi è Tina Lattanzi, voce straordinaria degli esordi del cinema, nota per il suo inconfondibile birignao.
La mia carriera è iniziata con loro, poi sono venute tante altre belle esperienze. Devo ringraziare i miei adorati colleghi che mi hanno sempre proposta e sostenuta. Sono eternamente grata a queste persone e istintivamente mi viene da comportarmi così anche con le giovani leve. Quindi, se trovo delle persone di valore che posso aiutare li propongo anche solo per i provini, anche se oggi sono solo i clienti che decidono quali sono le voci da utilizzare.
Doppiaggio di Lara Croft in Tomb Raider
- Uno dei personaggi più significativi dell’intero panorama videoludico è sicuramente Lara Croft. Trattandosi di una personalità piuttosto controversa per via del suo lavoro, della sua storia, e del suo temperamento, quali emozioni hai provato durante lo studio del personaggio e della sua interpretazione?
Mi spiace un po’ dovevi deludere, ma il personaggio di Lara Croft io non ho avuto modo di studiarlo. Difficilmente abbiamo l’opportunità di studiare un personaggio, sia esso per un videogioco o altro. Inizialmente Lara Croft dava solo delle istruzioni al videogiocatore. Ricordo che pronunciavo un’infilata di informazioni, quindi poteva anche risultare noioso. La ricerca della voce fu indirizzata verso una tonalità che potesse essere calda, ma in qualche modo gradevole all’ascolto.
Da lì il personaggio è cresciuto, ma ugualmente Io non ho mai avuto l’opportunità di studiarlo. Qualsiasi cosa noi si faccia filtra attraverso la nostra personalità e il nostro carattere, posso dire che Lara un po’ mi rappresenta. È stata un’esperienza straordinaria, non mi aspettavo che sarebbe durata così tanto e non mi aspettavo tutto questo successo. Tutti i fan che ancora oggi mi dedicano parole gentili, raccontandomi magari delle nottate passate a Tomb Raider e quindi in qualche misura passate in mia compagnia, è sempre molto tenero. L’affetto dimostrato dai fan mi tocca il cuore, vi ringrazio tutti.
Doppiaggio di Aria T’Loak in Mass Effect
- Nel corso della tua carriera, tra film, serie tv e videogiochi, hai avuto l’occasione di poter prestare la voce a tanti personaggi che nel corso del tempo hanno lasciato un segno in questi medium. Mass Effect Legendary Edition vede il ritorno di un personaggio che hai doppiato, ovvero, Aria T’Loak, elemento fondamentale della trilogia del gioco targato Bioware. Cosa puoi raccontarci di quella fantastica space opera, puoi rivelarci qualche retroscena sul tuo lavoro?
Aria è stata un personaggio che mi sono divertita molto ad interpretare. Devo dire che in quella circostanza sono stata molto ben diretta da un collega che stimo molto. Se da una parte il personaggio è ben scritto, è anche vero che è fondamentale la figura del direttore che ti accompagna per tutto il percorso. Se sei fortunato hai la possibilità di vedere un’immagine che ritrae il tuo personaggio, ma non sempre è così. Segui un audio che ti aiuta e se non c’è una richiesta specifica da parte del cliente puoi anche abbandonarti alla tua fantasia. Questo elemento è una delle cose più belle del mondo dei videogiochi.
La possibilità di rendere reale qualcosa di immaginario credo che sia la meraviglia del mestiere dell’attore. Leonardo Gaio, un giorno, incontrandomi negli studi, mi disse di andare a vedere con lui in sala di montaggio il risultato finale del doppiaggio. Considerando che non avevamo mai osservato la scena, mi accompagna in studio dove avevano finito di finalizzare una sequenza doppiata del titolo. Il livello di realizzazione di questo gioco, e anche il risultato della voce sul personaggio, era veramente straordinario. Capisco come ci si possa appassionare ad un titolo come quello e come molti altri.
- Qual è stato il personaggio più difficile da doppiare? E a quale sei più affezionata?
Di difficile non c’è niente, semmai c’è qualcosa che non si conosce ma non per questo è difficile. Tuttavia, la protagonista del film Trick, ovvero Tori Spelling era molto vivace. Ricordo che aveva continui e improvvisi cambi d’umore e di ritmo, per cui seguirla era stato impegnativo. Un altro personaggio complesso è stato Ally McBeal in cui mi rivedevo, non come avvocato ma come attrice. Quando vedevo lei fare delle cose in scena, pensavo che sarebbero state le cose che avrei fatto io se fossi stata al suo posto. Per me è stata veramente una sorella, ho pianto tantissimo quando la produzione è finita.
Siamo riusciti a realizzarla completamente per il circuito svizzero, in quanto l’incarico era arrivato proprio dalla televisione svizzera. Purtroppo, poi ci fu un episodio poco simpatico quando la serie venne venduta a Mediaset. Visto che esisteva la doppiatrice che doppiava Calista Flockhar, ovvero l’attrice americana, ridoppiarono tutta la serie. È il cliente che decide, tu non puoi nulla se non rimanerci male. Ho doppiato anche Judy Garland nel cult movie Il Mago di Oz, in quella circostanza ero contornata da attori straordinari. Ricordo che doppiai questo film senza cuffia perché mi sentivo talmente in empatia con quel personaggio. Tutt’oggi se mi capita, e se i tempi lo permettono, lavoro senza cuffia perché mi sento più a mio agio.
- Quali sono i consigli che daresti a nuovi e aspiranti doppiatori?
Il primo consiglio che mi sento di dare ai giovani doppiatori è quello di studiare la recitazione. Il doppiaggio è una specializzazione del mestiere dell’attore, per cui se non si sa recitare è molto più difficile. Per entrare in perfetta sintonia col personaggio devi essere capace di annullare te stesso, questo avviene solo se possiedi un bagaglio artistico non indifferente. Saper recitare implica anche sapersi muovere in uno spazio scenico e quindi la capacità di riprodurre qualcosa che non puoi fare dal vivo. Immaginiamo una scena in cui si mangia, si lotta, si sta facendo l’amore, devi essere in grado di riprodurlo con autenticità e questo avviene solo se sai recitare.
Quindi, consiglio a tutti gli aspiranti doppiatori di farsi un bel percorso attoriale prima o durante la propria formazione artistica.
- Noi ti ringraziamo per la tua disponibilità, ma prima di andare vorremmo sapere un curioso aneddoto sulla tua carriera.
Vengo scelta per girare un film a Monaco di Baviera, dove sono la protagonista di questo episodio di una lunga serie di polizieschi. Il regista mi chiede di recitare in lingua italiana perché ritiene che sia opportuno per la mia autenticità. Io ero fresca di liceo linguistico, avevo studiato inglese e tedesco, quindi per me andava bene anche recitare anche in queste lingue. Alla fine della produzione, il regista mi chiede se volessi provare a doppiare me stessa in tedesco.
Torno in Germania e mi doppio in tedesco. Una fatica pazzesca, perché in italiano avevo parlato in maniera abbastanza veloce. Inserire sul mio labiale italiano tutte le parole in tedesco, è stato abbastanza faticoso. Passa un po’ di tempo e questa stessa serie viene acquistata dalla televisione della Svizzera italiana. La serie passa al doppiaggio a Milano e, considerando che la protagonista fossi io, mi doppio nuovamente, ma questa volta in italiano. In pratica, ho recitato in italiano per poi doppiarmi in tedesco e ridoppiarmi in italiano. Ricordo che l’adattamento era diverso rispetto alla versione originale e quindi io mi sono ritrovata più volte a riscrivere il copione e a rimettermi a posto le battute.
Grazie ancora per l’intervista, a presto.
Classe 93, dall'animo nerd, da sempre appassionato del mondo videoludico. Alcune leggende sostengono sia nato con un controller in mano. Negli anni scopre di avere una particolare predisposizione per le interviste. Odia più di ogni altra cosa la console war.