Intervista a Benedetta Ponticelli: Voce di Lara Croft in Tomb Raider

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Continuiamo la nostra rubrica dell’interviste con un ospite davvero d’eccezione, ovvero Benedetta Ponticelli, voce di Lara Croft in Tomb Raider, reboot dell’omonima serie videoludica iniziata nel 2013.

Benedetta Ponticelli, nasce a Siena il 22 dicembre 1979, ma cresce a Livorno, città nella quale muove i primi passi nel mondo della recitazione. Qualche anno più tardi si iscrive a un corso di doppiaggio a Milano, da quel momento risulta essere piuttosto attiva, doppiando molti personaggi in ambito cinematografico, videoludico e dei cartoni animati.

Prima di iniziare a scoprire qualche retroscena sul doppiaggio di Tomb Raider, ricordiamo qualche interpretazione di Benedetta Ponticelli, come per esempio: Emilia Clarke in Solo: A Star Wars Story, Jimmy Neutron in Le avventure di Jimmy Neutron, Tails in Sonic Generations, Sonic Lost World, Sonic Forces e Sonic Boom: L’ascesa di Lyric.

 

  •  Cosa ti ha spinto ad entrare nel mondo del doppiaggio?

Volevo fare l’attrice di teatro però sono timida, quindi questo mi crea troppa agitazione quando dovevo andare in scena e pertanto ho capito che non era quella la mia strada. Invece poi ho fatto un corso di doppiaggio, mentre mi stavo per laureare, e ho scoperto che quella era un modo perfetto per poter recitare senza avere l’ansia da palcoscenico e perciò ho capito che poteva essere la mia strada.

  • Sappiamo che hai doppiato Lara Croft, la protagonista della nuova trilogia di Tomb Raider. Puoi svelarci qualche retroscena sul tuo lavoro per questo progetto?
Benedetta Ponticelli, doppiatrice dell’intera trilogia reboot di Tomb Raider.

Il doppiaggio di Tomb Raider è stato piuttosto complesso, soprattutto all’inizio, perché io non avevo mai doppiato videogiochi molto importanti quindi non sapevo bene come funzionavano, perché come saprete noi doppiamo il sonoro senza video, e quindi all’inizio è stato piuttosto difficile immedesimarmi, perché non capivo bene come fare a riprodurre le stesse emozioni che sentivo.

Dopo un po’ sono entrata nella modalità e poi soprattutto dal secondo gioco è stato più semplice, anche perché ho visto il primo realizzato e quindi ho ricollegato certe scene che magari avevamo fatte più volte, e rivedendole in azione, è stato molto divertente.

I tre capitoli li abbiamo doppiati in tre studi diversi e in due città diverse, perché io nel frattempo mi sono trasferita da Milano a Roma e quindi, anche questa è stata una difficoltà in più in quanto ogni volta abbiamo dovuto creare nuovamente la squadra, però è stato anche un lavoro stimolante. Alla fine mi sono fatta prendere molto dalla storia anche perché è un videogioco realizzato così bene che a volte sembra quasi un film.

  •  Qual è stato il personaggio più difficile da doppiare? E a quale sei più affezionata?

È sempre difficile scegliere quale personaggio mi ha messo in difficoltà o quello che mi è piaciuto di più, perché in realtà ogni personaggio porta con sé delle difficoltà e delle frustrazioni che mi sono trovata ad affrontare. Soprattutto perché il lavoro è fatto di tante piccole cose: dalle persone con cui ti trovi a lavorare, delle situazioni che in quel momento stai vivendo, magari a un personaggio sei particolarmente affezionata perché lo associ a un periodo positivo della tua vita.

Un personaggio che mi viene in mente è Emily di Make It or Break It a cui sono molto affezionata perché è il primo personaggio importante che ho fatto quando sono arrivata a Roma e perché è un personaggio che ho doppiato sotto la direzione di Danilo Di Girolamo, che ora purtroppo non c’è più.

  • Quali sono i consigli che daresti a nuovi e aspiranti doppiatori?

L’importante è non perdersi mai d’animo, perseverare è l’unico modo per andare avanti, inoltre ci vuole molta passione e pazienza. Un altro consiglio è di stare sempre con le orecchie aperte per sentire i consigli delle altre persone che lavorano all’interno di questo mondo e avere fiducia delle loro indicazioni.

  •  Noi ti ringraziamo per la disponibilità, ma prima di andare vorremmo sapere un curioso aneddoto sul doppiaggio di Tomb Raider.

Un giorno mi squilla il telefono e uno studio di doppiaggio di videogiochi mi dice: “Ciao, hai vinto il provino su Tomb Raider“. Di conseguenza mi è venuto spontaneo dirgli che Lara Croft ha già una sua voce ufficiale che è Elda Olivieri; tuttavia loro mi hanno tranquillizzato dicendomi che si trattava di una trilogia diversa e che avevano già riferito del cambio di voce alla doppiatrice storica. Ho chiuso la telefonata molto contenta ed entusiasta per questa cosa, ma anche molto perplessa nei confronti della storica collega.

Per fortuna avevo il suo numero di telefono e ho chiamato subito Elda e le ho spiegato la situazione, in ogni caso lei mi ha rasserenata dicendomi che già sapeva di questo cambio, in quanto era stata già avvisata, anzi era contenta che la nuova Lara la doppiassi io. Quindi io ero dispiaciuta per questa cosa, ma al tempo stesso ero felice di sapere che potevo prestare la mia voce a un personaggio così iconico come Lara Croft.

Anni dopo ho scoperto a un’intervista che Elda Olivieri in realtà c’era rimasta molto male per questo cambio. Il fatto che, nonostante la sua delusione fosse comprensibile, non mi non mi abbia mai fatto pesare questa cosa, per me è stato un grandissimo segno di affetto e di stima.

 

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