Tchia, la recensione: alla scoperta della Nuova Caledonia

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Informazioni sul gioco

Tchia era nella nostra wishlist da diverso tempo. La sua atmosfera tipicamente rilassante, le sue ambientazioni e la sua trama hanno immediatamente attirato la nostra attenzione. Non ci aspettavamo un gioco particolarmente rivoluzionario, piuttosto un’avventura che fungesse da piacevole gita fuori porta.

Ebbene, come quando ci si trova in una città caotica e ci si immerge nel verde immacolato della natura, con la sua pace e la sua tranquillità, Tchia ci ha accompagnato in un viaggio a dir poco terapeutico.

Non è un gioco perfetto, anzi, ha le sue naturali sbavature che confidiamo possano essere risolte in futuro senza alcuna difficoltà. Tuttavia, l’impegno di Awaceb è impressionante ed è stato ben accolto dalla stampa generale.

Tchia e l’amore per la Nuova Caledonia

È un amore viscerale quello di Awaceb, i co-fondatori, per la Nuova Caledonia, con le sue terre straordinarie e le sue tradizioni. Basta un sorriso per scaldare il cuore: qui trovate sconosciuti pronti ad accogliervi a braccia aperte senza voler sapere chi voi siate. Non perché Tchia sia una ragazzina di dodici anni, ma perché nel cuore di queste persone sono presenti innumerevoli valori che stiamo ormai dimenticando.

Awaceb ha voluto mostrarci le bellezze di queste terre, con le loro isole idilliache e la luce purpurea che si riflette nelle acque cristalline. Lo definiremmo… uno spettacolo della natura. Qui è anche possibile interagire con qualsiasi animale e accarezzarlo per un’ulteriore dose di amore.

Tuttavia è quando dobbiamo portare un dono a un NPC, che si tratti di una perla o di un ninnolo intrecciato, che scopriamo il vero significato della gentilezza. Tchia ci mostra tanti lati che sembrano legati a un semplice sistema interattivo che, in realtà, ha radici ben più profonde.

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Non solo amore

Tchia non ci mostra solo la facciata positiva: il punto focale della trama si concentra su Meavora, un’entità maligna che ha rapito il padre della ragazzina e che commette azioni atroci nei confronti degli abitanti. Spesso ci siamo imbattuti in scene molto delicate e abbiamo assistito alla pura essenza della malvagità.

Troviamo quindi un buon equilibrio tra i due lati della medaglia. Tchia ha come obiettivo principale la liberazione di suo padre e dei suoi cari, ma non sarà affatto semplice.

Tchia e il combattimento

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La giovane ragazzina scopre di avere un potere incredibilmente forte: il salto dell’anima. Attraverso quest’ultimo è in grado di proiettarsi all’interno di qualsiasi oggetto e animale e, quindi, poterlo controllare. Questo aspetto è cruciale per quanto riguarda il combattimento. Tchia dovrà infatti scontrarsi con i Maano, creature di stoffa che possono essere sconfitte dandole fuoco.

Per questo motivo, la ragazza dovrà prendere il controllo di un oggetto incendiabile per poi scagliarsi contro i nemici. Per quanto il combattimento sia molto fluido, però, i sistemi interattivi sono piuttosto scarsi. Ci siamo ritrovati a compiere più o meno le stesse azioni, sentendoci quindi scoraggiati nel completare i vari accampamenti sparsi per le mappe.

In linea generale, però, siamo molto soddisfatti. È presente un buon equilibrio tra esplorazione, storia e combattimento, quindi questo aspetto non diventa mai tedioso o limitante.

Esplorare la Nuova Caledonia

Sono diverse le ambientazioni che abbiamo scoperto; un altro punto a favore di questo titolo che ci propone una sorta di open-world. Abbiamo assistito al tramonto che si riflette nelle acque di un ruscello, al sole che si scaglia fra le palme da cocco e ai pesci che nuotano felici tra un corallo e l’altro.

Non è finita qui, perché se da un lato possiamo esplorare foreste verdeggianti e luoghi immacolati, Awaceb ci mostra quella che è la città a tutti gli effetti, con i suoi pregi e i suoi punti deboli. Dalle pareti imbrattate dai murales alle auto che sfrecciano e inquinano quell’ambiente tanto puro, sono diverse le cose che vedrete.

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Non è presente monotonia, quindi. Oltretutto, grazie al salto dell’anima e all’utilizzo di strumenti come la fionda e l’aliante, esplorare le varie località è davvero piacevole e fluido. Navigare con la zattera è stato il nostro metodo preferito: vedere le varie isole scorrere davanti ai nostri occhi, con la luce del sole che ci acceca e la bussola a farci da supporto, è stato incredibilmente divertente.

Infine, le opzioni di personalizzazione ci consentono di vivere un’esperienza sempre nuova e gratificante.

Tchia e i minigiochi

Non sono presenti delle vere e proprie missioni secondarie, di conseguenza la longevità di gioco non è molto soddisfacente. Tuttavia, i vari minigiochi permettono di trascorrere ulteriore tempo all’insegna del divertimento.

Potete scegliere se mettervi alla prova con la fionda, fare salti acrobatici nel vuoto, intagliare il legno o bilanciare le rocce per un’esperienza tipicamente zen. Anche l’ukulele gioca un ruolo fondamentale, così come la musica in generale.

La colonna sonora di John Robert Matz è semplicemente straordinaria e ci mostra ulteriormente le tradizioni e la cultura della Nuova Caledonia. Si tratta di brani dalla melodia incredibilmente dolce, con un testo che spesso ci ha fatto sorridere e altre volte ci ha strappato una lacrima.

La musica è importante anche per Tchia stessa, dato che funge da mezzo di comunicazione ed è in grado di legare gli abitanti nonostante non si conoscano. Abbiamo potuto suonare l’ukulele in modo spensierato e completamente libero, spesso di notte su una spiaggia illuminata dalle stelle.

Altre volte, invece, abbiamo dovuto accompagnare gli altri personaggi in una sorta di rhythm game davvero ben realizzato.

Tchia e il comparto tecnico

Partiamo dall’aspetto più importante: Tchia è localizzato in italiano, quindi potete usufruire dei sottotitoli. Il doppiaggio è invece in lingua originale e, a nostro avviso, è estremamente importante che resti così. Solo in questo modo è possibile entrare appieno nell’atmosfera e nell’essenza di questo gioco.

Per quanto concerne il comparto grafico in sé, ci siamo imbattuti in ambientazioni realizzate egregiamente. Nonostante l’aspetto leggermente cartoon, in particolare dei personaggi, Awaceb ha saputo sorprenderci con una serie di effetti in grado di lasciare a bocca aperta e che ci spingono a utilizzare continuamente la nostra fotocamera.

Anche il comparto tecnico si è rivelato fluido e piacevole, tralasciando alcuni cali di frame che reputiamo siano normali. Abbiamo ricevuto una key su Epic Games e abbiamo giocato in totale tranquillità, nonostante molte persone abbiano lamentato problemi di prestazioni. Abbiamo però riscontrato qualche piccolo bug durante l’esplorazione, come la penetrazione del personaggio nelle rocce oppure oggetti lanciati in aria senza che avessimo premuto alcun tasto.

Si tratta però di aspetti davvero superficiali che non limitano l’esperienza di gioco.

Tchia recensione – Conclusioni e voto

Tchia è un’avventura a suo modo terapeutica. Se siete particolarmente esigenti dal punto di vista interattivo, vi consigliamo di guardare altrove. Gli amanti delle avventure spensierate e tranquille, però, potranno scoprire un piccolo paradiso virtuale che saprà soddisfarli.

Questo gioco ha molto da offrire e Awaceb ha costruito delle solide basi per realizzare qualcosa di ancora più impressionante. Oltretutto, ci ha permesso di rifugiarci momentaneamente su isole straordinarie con una storia ricca di empatia, gentilezza, amicizia e altri valori essenziali. È un aspetto da non sottovalutare.

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tchia
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Amazing
78100
Pros

Ambientazioni piacevoli e ben realizzate

Giusto equilibrio tra storia e sistema interattivo

Ottima colonna sonora

Cons

Combattimento poco gratificante

Scarsa longevità di gioco

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