Concord è uno dei più grandi fallimenti dell’industria videoludica sotto gli occhi di tutti, un videogioco lanciato direttamente in fase terminale che faticava a racimolare un numero sufficiente di giocatori online.
Ebbene, dopo la chiusura anticipata del gioco da parte di Sony, emergono altri dettagli poco rassicuranti sulla produzione.
Vediamo e riflettiamo sulle novità di questi ultimi giorni, dalle dimissioni del game director, fino ai report di Kotaku e all’investimento milionario in ballo.
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Concord: cosa è andato storto? Costi esorbitanti, aspettative esagerate e le dimissioni del game director
Non vi è ancora una conferma ufficiale e molte delle informazioni vengono dal podcast di Colin Moriarty, che ha avuto modo di parlare a lungo con persone che hanno lavorato su Concord.
Lo sviluppo del gioco sarebbe costato 400 milioni di dollari, una cifra esorbitante, che supererebbe persino giochi del calibro di The Last of Us Parte 2 e Marvel’s Spider-Man 2 e persino il terzo capitolo dell’Uomo Ragno in sviluppo.
Si tratta presumibilmente di una stima, che però assume un’aura preoccupante quando apprendiamo che le intenzioni fossero quelle di rendere il gioco “il futuro di PlayStation”, con un potenziale del calibro di Star Wars.
Il budget sarebbe stato di $200M alla presentazione della prima alpha a Sony, build apparentemente ingiocabile. Dopo l’acquisizione del team, Sony avrebbe investito altri $200M nel gioco, rendendolo un investimento enorme.
AGGIORNAMENTO AL 22/09: Pare che sia stata smentita la cifra di $400M. Christopher Dring di Gamesindustry.biz ha affermato che nessuno sviluppatore potrebbe gestire una tale cifra; anche Tom Warren di The Verge parla di cifra senza senso, mentre Ethan Gach di Kotaku riferisce che quella cifra non corrisponda a quanto appreso. Come riferivamo, si tratta di voci non confermate e stime.
Aspettative esagerate chiaramente non raggiunte nei fatti: il gioco è durato a malapena 2 settimane, vendendo apparentemente solo 25.000 copie, con il risultato di avere meno di 700 giocatori contemporanei, scesi poi drasticamente a poche decine su Steam. Il ritiro sul mercato ha poi spinto i giocatori a correre per il platino e il dilagare dei primi bagarini.
Nel podcast si fa riferimento anche ad un “ottimismo tossico” degli sviluppatori, che avrebbe bloccato qualunque feedback negativo. Non ci è dato sapere ulteriori dettagli in merito e sicuramente sviluppare un gioco simile è una dura sfida con titoli sulla piazza come Overwatch 2, Valorant, Marvel Rivals ed il recente Deadlock.
Cosa ne sarà di Firewalk Studios?
Per rimanere al team di sviluppo, all’interno di Firewalk Studios regna ora il pessimismo, con un futuro molto incerto viste le proporzioni del flop e, stando a Kotaku, sono state rassegnate le dimissioni del game director Ryan Ellis, passato ad un’occupazione secondaria.
Fonti vicine alla rivista affermano che Ellis credesse fermamente nell’hero shooter fantascientifico, dedicando moltissime ore al progetto ed accumulando molto stress. Il director avrebbe accusato il colpo quando era chiaro che Concord sarebbe stato un fallimento in piena regola.
Ellis è un veterano che ha lavorato fino al 2017 con Bungie come direttore creativo di Destiny 2, non è ancora del tutto chiaro come si sia arrivati ad una conclusione così tragica.
Sony non si è ancora espressa sul futuro della software house che aveva assimilato nell’aprile 2023 e che avrebbe 150-170 dipendenti, alcuni dei quali avrebbero già lasciato il lavoro.
L’opzione peggiore è che il team possa venire ridimensionato, o persino chiuso, considerato anche l’andamento poco convincente dei titoli GaaS, la cancellazione di progetti di alto profilo e le preoccupazioni che la storia si ripeta con altri giochi come Marathon e Fairgames.
Ci auguriamo ovviamente che ciò non accada.
La disfatta di Concord è colpa dei giocatori?
Difficile ad ogni modo che vi sia un futuro per Concord, anche fosse un’opzione free-to-play, visto il basso numero di giocatori interessati. Ricordiamo che la beta pubblica ha attirato solamente 2000 giocatori, mentre al lancio su Steam erano nell’ordine delle centinaia, sicuramente non in linea per un progetto di queste proporzioni.
Il gioco ha accumulato moltissime critiche sin dal primo trailer rilasciato allo State of Play di maggio, ma ha avuto la sua occasione per mostrarsi con la beta di luglio ed è sopravvissuto 14 giorni anche a chi abbia deciso di acquistarlo a 40€.
Ad ogni modo, si tratta solamente di giocatori eccessivamente critici ed accanimento di alcune schiere anti woke che hanno riversato il proprio odio sul gioco, o di un problema più profondo, che affonda le sue radici nella gestione dell’intero progetto, nello sviluppo di un gameplay accattivante e di un prodotto che potesse realmente sopravvivere in uno scenario dove gli hero shooter di successo sono tutti gratuiti con microtransazioni?
In attesa di nuove informazioni, continuate a seguirci per tutti i futuri sviluppi.
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