Double Dragon Gaiden: Rise Of The Dragons è l’ultimo capitolo della serie Double Dragon, un Beat’em Up leggendario e pietra miliare della storia dei videogiochi – Che sta per tornare sulle console moderne.
Siamo riusciti a giocare anche noi al titolo sviluppato da Secret Base Pte Ltd ed edito da Modus Games, nella sua versione per Xbox Series X, e dopo esserci avventurati per le pericolose strade di una distopica New York City dominata da bande criminali – che fa da teatro al gioco – siamo pronti a condividere le nostre impressioni con questa recensione!
Indice
Double Dragon Gaiden riprende da dove si era concluso
La mancanza di sequel frequenti e la scarsa qualità di alcuni capitoli della serie hanno messo a dura prova la longevità di Double Dragon nel corso degli anni.
I fratelli Jimmy e Billy Lee ritornano più in forma che mai in Double Dragon Gaiden, un titolo davvero ben costruito e che ha il coraggio di non prendersi mai davvero sul serio.
Offrendo una nuova trama, nuovi personaggi giocanti e un inatteso restyling degli iconici nemici della serie, Rise Of The Dragons ci ha piacevolmente sorpreso.
Ma la storia dov’è?
Anche se lo abbiamo apprezzato, non possiamo non parlare dei problemi che, purtroppo, Double Dragon Gaiden non riesce a perdere rispetto i suoi predecessori. Primo problema fra tutti è la storia.
Marian, la migliora amica dei nostri protagonisti che ha passato parte della sua vita nel ruolo della damigella in pericolo, è entrata in polizia per combattere la criminalità che dilaga in città.
New York City è completamente invasa dalle gang, per quanto Jimmy e Billy lottino per sgominarle ne salta fuori sempre una nuova e più potente.
Durante uno scontro Marian viene ferita e questo sarà il nuovo pretesto narrativo che spingerà i nostri eroi a scontrarsi contro i gruppi criminali che si contendono New York.
La costruzione di New York City
Anche se la trama è praticamente inesistente, la costruzione di New York City è stata la più grande innovazione nel franchise di Double Dragon mai vista dai tempi di Battletoads & Double Dragon: The Ultimate Team.
La città è divisa in quattro zone, ognuna di esse dominata dallo spietato controllo di una gang criminale. Non ci viene quindi chiesto di avventurarci per i livelli in modo sequenziale, ma potremo scegliere chi affrontare nell’ordine che preferiamo.
Qui arriva una delle note positive di Rise of the Dragons. Nessuno in città ha il coraggio di sfidare le gang: tronfi della loro forza, si sentono superiori a tutti e affrontare un qualsiasi nemico all’inizio sarà molto più facile.
La difficoltà crescente qui ottiene un’ottima giustificazione: Una volta che un gruppo criminale verrà sconfitto, gli altri imparano a essere più prudenti e intensificano le loro forze.
Questo avviene per ben due volte e toccherà scontrarci non solo contro nemici più ostici, ma dovremmo affrontare anche livelli più lunghi, mini boss agguerriti e boss finali molto più preparati e difficili da abbattere.
Per finire la prima volta il gioco abbiamo impiegato quasi 2 ore, ma la possibilità di vivere storie diverse con difficoltà crescente aumenta notevolmente la longevità del titolo che diventa rigiocabile.
Accessibilità
Prima di condividere la nostra esperienza con il gameplay, vogliamo spendere due parole sull’accessibilità nel corso della recensione.
Double Dragon non è una serie famosa per la sua buona accessibilità e la difficoltà è stata una sfida che i giocatori più agguerriti hanno affrontato spesso e volentieri.
Double Dragon Gaiden non fa eccezioni, distrarsi può garantire una sonora sconfitta ed è per ciò richiesta molta attenzione – soprattutto quando si lotta da soli e si viene circondati.
Per rendere il titolo più accessibile a tutti, il team di sviluppo ha impostato delle opzioni davvero interessanti.
Che opzioni abbiamo in Double Dragon Gaiden?
All’inizio di ogni partita è possibile personalizzare il proprio grado di sfida. Troverete vari parametri che influenzeranno la vita dei personaggi, le statistiche dei nemici, il costo dei potenziamenti e così via.
Le opzioni, che non si limitano a un generico Facile e Difficile, permettono a ogni giocatore di personalizzare il proprio livello di sfida e migliorarsi pian piano.
Per la nostra recensione abbiamo inizialmente giocato alla difficoltà preimpostata, ma per diletto abbiamo poi aumentato l’aggressività dei nemici e il costo dei potenziamenti.
Il Gameplay
Double Dragon Gaiden ha un gameplay che non ha nulla da invidiare ai predecessori: ben costruito e strutturato davvero bene, ma purtroppo ha qualche sbavatura che lascia un po’ a desiderare.
Il primo impatto non è stato dei più facili. Abbiamo iniziato la nostra avventura giocando con Billy e Jimmy, ma subito è saltato all’occhio una brutta legnosità dei personaggi. Le combo venivano eseguite lentamente e non c’era possibilità di parare o schivare i colpi dei nemici – che facevano davvero male.
Rispetto alla qualità di picchiaduro a scorrimento come TMNT: Shredder’s Revenge, di cui trovate la nostra recensione sul sito e sul canale YouTube di Videogiochitalia, siamo lontani.
Tuttavia, una volta terminato il primo stage, abbiamo scoperto che è possibile acquistare potenziamenti per migliorare i parametri degli eroi disponibili!
Una volta che sono arrivati i primi potenziamenti abbiamo riscontrato una giocabilità nettamente più fluida. Abbiamo capito che la legnosità iniziale era voluta per offrire una crescita dei personaggi – che sono davvero tanti!
Tanti eroi tra cui scegliere
Non appena l’avventura ha inizio, avrete a disposizione solo Billy, Jimmy, Marian e lo Zio Martin, ma giocando e accumulando abbastanza denaro e gettoni potrete sbloccare altri personaggi.
Ognuno dei personaggi giocanti a disposizione è dotato di abilità peculiari e offre diversi approcci alle lotte. Si ha una bella scelta, ma purtroppo abbiamo notato che qualche eroe è più performante di altri.
Grazie ai potenziamenti i personaggi diventano tutti incredibilmente forti, ma all’inizio non lo sono e ammettiamo che non ci stupirebbe l’arrivo di un aggiornamento per bilanciare il roster di gioco. Anche perché lottare da soli non è facile a determinati livelli.
Giocare da soli o in compagnia?
Double Dragon Gaiden è un’avventura pensata per due giocatori.
All’inizio di ogni partita ci viene chiesto quali personaggi scegliere e, nel caso in cui si giocaste da soli, selezionare un eroe principale e uno secondario.
Se non avete un compagno fidato che si avventuri per le vie di New York colme di criminali, non disperate, arriva in vostro aiuto il sistema Tag. Sfruttando la barra di energia che vi garantirà l’uso delle devastanti super mosse, potrete cambiare il personaggio attivo con quello secondario.
Questa meccanica è particolarmente utile quando siete circondati dai nemici e non riuscite a liberarvi – il vostro compagno correrà in soccorso malmenando i nemici nelle vicinanze. Azione che vi salverà la vita in alcuni scontri contro i boss.
Lo scontro con i Boss
Come già detto, affrontare la prima volta le bande criminali è più facile, ma la potenza di quelle rimaste cresce vertiginosamente.
Ogni livello è diviso in 3 stage con nemici più agguerriti, potenti e particolarmente aggressivi.
I mini boss non sono difficili da abbattere, se escludiamo qualche avversario particolare non sono altro che semplici minion con un po’ più di vita, ma i boss finali sono vere e proprie macchine da guerra nel terzo stage.
Oltre alla grande mole di scagnozzi che ha lo scopo di tenervi costantemente impegnati, i boss utilizzano combo devastanti con finestre di opportunità molto brevi sia per evitare i colpi che per contrattaccare . Inoltre, la loro mobilità migliora esponenzialmente e quando li si colpisce bisogna prima portare a segno diversi colpi per farli vacillare, ma si riprenderanno comunque in un attimo.
Affrontarli da soli non è facile.
Nota negativa: Il design dei livelli
Molti giocatori storici di Double Dragon ricorderanno sicuramente che alcuni livelli erano tremendi da affrontare. Non a causa di nemici particolarmente forti e spietati, ma per il design.
Bene, Double Dragon Gaiden cerca di tornare ai grandi fasti del passato, riportando anche una costruzione frustrante del level design in diversi casi.
Alcuni Stage sono così ostici da affrontare che abbiamo deciso di ricominciare da capo. Fra tutti, parliamo di quelli verticali. Sia nel corso dell’avventura che nelle Boss Battle, ci è capitato molto spesso di oltrepassare un bordo e cadere, anche se visivamente il nostro personaggio era al sicuro.
Inoltre, effettuando tecniche speciali e sostituzioni, ci siamo ritrovati con il personaggio morente catapultato dall’altra parte dello schermo cadendo oltre i bordi. Questo ci è successo anche nella battaglia con uno dei boss più duri del gioco e dalla frustrazione abbiamo ricominciato dal Checkpoint.
Speriamo che la struttura dei questi livelli possa essere migliorata con un aggiornamento quanto prima.
Conclusioni
Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons è un Beat’em up che può apparire inizialmente un titolo superficiale, ma grazie alla crescita della difficoltà e all’incredibile varietà dei personaggi selezionabili e potenziamenti offerti, si mostra per quello che è: un’esperienza incisiva e divertente.
Purtroppo, da amanti dei picchiaduro a scorrimento, non possiamo non notare alcune sbavature tecniche e delle curve di difficoltà talmente alte che potrebbero rendere il gioco poco accessibile per i neofiti – nonostante le ottime impostazioni.
Analizzando però pregi e difetti, promuoviamo Rise of the Dragons e lo consigliamo a tutti gli amanti del genere, ma anche a chi vuole cimentarsi con quest’ultimo per la prima volta.
Questo gioco potrebbe segnare il primo passo per il ritorno di Double Dragon nel panorama videoludico.
Tanti personaggi tra cui scegliere
L'ottima struttura del gioco offre una buona rigiocabilità
Gameplay solido e corposo con tanta varietà per i potenziamenti
La struttura di alcuni livelli è davvero frustrante
Curva di difficoltà ben gestita sulla teoria, ma troppo alta sulla pratica