Intervista a Claudia Leonardi – Illustratrice del fumetto di Life is Strange

claudia leonardi intervista
Informazioni sul gioco

Life is Strange è un gioco ad episodi sviluppato dalla Dontnod Entertainment per diverse piattaforme; fu infatti rilasciato anche per PS3 e Xbox 360, nonostante la prima parte risalga ad inizio 2015. Il titolo fu un vero e proprio successo di critica e di pubblico, tanto che Dontnod riuscì in un paio di anni a vendere più di tre milioni di copie. Gli sviluppatori sono riusciti a trasmettere a milioni di videogiocatori aspetti tipici dell’adolescenza che nel bene o nel male abbiamo provato quasi tutti, ossia quella ribellione, quella fragilità e quelle altre sensazioni fortemente emotive che caratterizzano i giovani ragazzi nel loro percorso di crescita. Fattori generalmente poco approfonditi nel nostro media preferito, riuscendo a penetrare nei cuori di noi videogiocatori, e al tempo stesso facendoci vivere una sorta di seconda vera e propria giovinezza.

Una volta terminata la storia che vedeva come protagonista Max e Chloe, e il prequel Before the Storm, la storia continua grazie ad una serie di fumetti pubblicati a volumi in Italia dalla Panini Comics. Il fumetto è un’opera concretizzatasi grazie al lavoro di Emma Vieceli, scrittrice della storia, Claudia Leonardi, disegnatrice, e Andrea Izzo, colorista. La storia è ambientata circa un anno dopo gli eventi presentatisi in uno dei due finali che era possibile ottenere giocando al gioco originale.

Oggi abbiamo il piacere di intervistare Claudia Leonardi, l’illustratrice del fumetto di questa perla videoludica.

Intervista a Claudia Leonardi

  • Cosa ti ha spinto a diventare una fumettista?

Disegno da quando sono bambina, esercitandomi con i personaggi di Dragon Ball e Sailor Moon. Ho considerato il disegno nient’altro che un hobby, infatti ho provato ad inserirmi nel mondo del lavoro tradizionale, rimanendoci per 2 anni e mi sono bastati per tutta la vita. Quindi da lì ho deciso che mi sarei impegnata al 100% con tutte le mie forze sul far diventare questo hobby che ho sempre avuto una professione.

 

  • Parlaci di te, che tipo di disegnatrice sei?

Io sono cresciuta con gli Anime e i Manga, sono sempre stati una mia fonte d’ispirazione e ne sono in parte anche adesso; tuttavia, ho aggiunto al mio bagaglio di influenze anche molti autori occidentali. Quello che cerco di riportare al meglio in tutti i fumetti sono le atmosfere, le emozioni e di rendere più ordinata possibile come si muove un’azione in un determinato spazio, questo è il mio focus principale, e spero di riuscirci.

 

  • Premesso che Life is Strange abbia letteralmente rapito il cuore di milioni di gamers: cosa ti ha sorpreso dei lati caratteriali di Max e Chloe, in quale personaggio ti rivedi maggiormente?

Un lato che mi ha sorpreso di Chloe è stata la sua esplosività adolescenziale; è un personaggio scritto molto bene e a mio parere questo fattore è stato quello che mi ha fatto piacere fin dall’inizio. Per quanto riguarda Max, invece, mi ha sorpreso di più la sua empatia, questa peculiarità la rende proprio un personaggio completo. Il fatto che interagisci con il mondo di gioco ed esplori interessi delle altre persone, trasforma Max in un personaggio giudicante perché ovviamente è dovuto al fatto che il gioco lo richiede. Che sia un libro o una persona vista da lontano, Max ha sempre qualcosa da dire su di loro e proprio per questo motivo: devo dire che è il personaggio in cui mi rivedo maggiormente perché comunque la rende una personalità tridimensionale.

 

  • Per quanto concerne i disegni e i colori del fumetto, avete cercato di avvicinarvi allo stile del titolo oppure avete provato a valorizzare altri componenti non adoperabili nel mondo dei videogiochi?

In parte abbiamo sempre cercato di avvicinarci il più possibile per ricreare l’atmosfera del videogioco, anche perché tutto il team creativo del fumetto è appassionato di Life is Strange. Diciamo che, in tutte le scene in cui era possibile, abbiamo inserito qualcosa che potesse richiamare il ritmo, le ambientazioni e i dettagli che si trovavano in Life is Strange il videogioco, per il resto abbiamo tentato di sfruttare al meglio quelle che erano le possibilità del fumetto. Difatti, tra una vignetta e l’altra, c’è quel piccolo spazio bianco che il lettore è chiamato a riempire con la sua immaginazione, tentando di sfruttarlo soprattutto nelle parti dove cambiano le linee temporali. In conclusione, abbiamo inserito ulteriori componenti.

 

  • Le protagoniste per alcuni motivi sono costrette a tornare ad Arcadia Bay, come avete sviluppato questa idea? C’è un motivo particolare dietro questa scelta narrativa?

Essendo soltanto la disegnatrice, non ho avuto a che fare con le scelte decisionali per come fare progredire la storia, tuttavia suppongo sia stato così perché il finale dove Chloe viene salvata era quello con più possibilità di trasformarsi, sicuramente l’epilogo più aperto. Il motivo per il quale le ragazze siano tornate ad Arcadia Bay è servito per risolvere tutte quelle domande che erano rimaste in sospeso alla fine del gioco. Sono tutti morti? Le protagoniste come hanno reagito a questa decisione? Questo evento che tipo di impatto ha avuto sul loro rapporto? Quindi penso che Emma, ossia la scrittrice, abbia fatto la scelta migliore, infatti quando ho letto la sceneggiatura, la fangirl che è in me è stata molto felice.

 

  • Sappiamo che sono previsti ulteriori episodi che andranno a concludere la storia di Max e Chloe, puoi anticiparci qualche retroscena sui futuri avvenimenti?

Al momento sto iniziando a lavorare sulla seconda stagione, quindi i numeri vanno avanti: vedremo ancora per un secondo ciclo le avventure di Max e Chloe. In Italia è uscita la seconda Collection che fa parte delle 3 della prima stagione, uscita il 6 di febbraio. Inoltre Panini ha rilasciato anche una riedirezione della prima Collection pubblicata l’anno scorso. Non so quanto possa dire senza fare grossi spoiler, però sulla cover della seconda Collection c’è Rachel. Quello che Emma ha tentato di fare con il suo team creativo è stato di andare ad indagare sui motif, ossia su cosa sarebbe potuto succedere se fossero state prese certe scelte, mettendo in evidenza questo tema del viaggio tra le varie linee temporali. Succederanno determinate situazioni che metteranno a dura prova il rapporto tra Max e Chloe; questo rimarrà l’elemento principale di tutta la serie, in contesti rapportuali agrodolci. Come spesso riporta Emma Vieceli sia su Twitter che in alcune interviste, vista la presenza di molte polemiche su quello che può essere considerato canonico o meno, questo fumetto non deve essere considerato come il vero finale dopo gli eventi narrati nel videogioco come qualcuno teme. Ribadiamo che questa è una delle possibilità di come potrebbero essere sviluppate le cose.

 

  • Ti ringraziamo per la disponibilità, ma prima di andare vorremmo sapere qualche aneddoto curioso sulla produzione del fumetto in questione

A parte qualche easter egg che sia io che il colorista abbiamo tentato di inserire all’interno del fumetto per strizzare l’occhio un po’ al mondo nerd, la cosa più curiosa è sicuramente come, all’estero, il colorista Andrea si trasformi magicamente in una ragazza perché fuori dall’Italia è un nome un po’ ambiguo, ma per fortuna lui non se la prende più di tanto quindi ci si può scherzare sopra. Ti ringrazio della possibilità che mi hai dato per fare questa intervista, un saluto a tutti i lettori di Videogiochitalia.

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