Gordon Moore, cofondatore ed ex CEO di Intel, è morto a 94 anni. Era l‘ultimo membro rimasto in vita della Trinità Intel, che comprendeva anche il suo collega fondatore Robert Noyce e il primo assunto Andy Grove.
Moore e Noyce avevano già lavorato con il co-inventore del transistor, William Shockley, prima di contribuire alla fondazione di Fairchild Semiconductor. Nel 1968, i due si misero in proprio e fondarono la NM Electronics, che poi divenne Intel.
Qualche anno prima, nel 1965, Moore scrisse un articolo che prevedeva la miniaturizzazione dei computer.
Per essere precisi, aveva previsto che il numero di transistor su un circuito integrato sarebbe raddoppiato ogni anno, portando alla creazione e alla produzione di chip più piccoli e più potenti che, a loro volta, avrebbero consentito un avanzamento della tecnologia.
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Morto Gordon Moore di Intel – L’inventore della Legge di Moore dei processori
La sua previsione fu soprannominata “Legge di Moore“ e si dimostrò accurata negli anni successivi. Nel 1975, la stima del raddoppio dei transistor fu portata a due anni, anche se oggi i principali produttori di chip non sono d’accordo sul fatto che la legge di Moore sia ancora valida.
Nel 1979, Moore fu nominato presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato di Intel, prima di abbandonare quest’ultimo ruolo nel 1987.
Pare che abbia fatto da mediatore tra Noyce e Grove e che sia stato lui a decidere che Intel si sarebbe dovuta concentrare sui microprocessori invece di continuare a occuparsi di memorie.
In pratica, è anche e soprattutto merito suo se Intel è diventata il colosso che è oggi, con processori potenti ed efficienti come gli Intel Core di 13° generazione, che da due anni sono tornati a far mangiare la polvere ai processori Ryzen di AMD.
Fonte: BBC