Tokyo RPG Factory è una software house stata fondata da Square Enix nel 2014 con lo scopo di produrre RPG moderni ma ispirati ai grandi classici.
Adesso lo studio sussidiario verrà assorbito dal publisher e cesserà quindi di esistere. Tuttavia, con l’assorbimento niente andrà perso: tutti gli asset passeranno nelle mani dirette di Square Enix.
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Square Enix assorbe lo studio sussidiario Tokyo RPG Factory e tutti i suoi asset
Ma come mai questo dietrofront? Una mossa certamente inaspettata. <h2>, dopo il lancio di tre titoli – I Am Setsuna (qui la mia recensione), Lost Sphear e Oninaki – la filiale è stata assorbita dalla società madre e d’ora in poi cesserà di esistere come entità individuale.
Di fatto, ciò significa che la società è stata sciolta, anche se Square Enix la inquadra come una sorta di fusione, in cui rimane l’unica entità a sopravvivere. La buona notizia in questo caso è che nessun impiegato della sussidiaria dovrebbe perdere il suo posto di lavoro.
Nonostante il suo nobile proposito che voleva far leva sui giocatori nostalgici dell’era d’oro dei jRPG, Tokyo RPG Factory non è mai riuscita ad impressionare il grande pubblico, con i suoi tre titoli che hanno appena superato la sufficienza.
Tokyo RPG Factory non è in pratica riuscita nell’impresa di Sea of Stars, che ha impressionato parecchio utenti e critica e venduto più di 250.000 copie nel primo mese e raggiunto 4 milioni di giocatori a fine anno, raccogliendo anche 7 game awards.
Square Enix ultimamente sta passando un periodo negativo, con la perdita di 2 miliardi di dollari e con la chiusura di diversi giochi gacha come DQ Tact, NieR Re(in)carnation e altri.
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