The Medium: 6 buoni motivi per valutarne l’acquisto

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Informazioni sul gioco

Tra pochi giorni approderà sulle nuove console di casa Microsoft e su PC la nuova IP The Medium, videogioco horror sviluppato dai ragazzi della software house Bloober Team.

Si tratta di un horror psicologico in terza persona, dotato di un inedito gameplay con meccaniche molto interessanti. Avremo infatti la possibilità, grazie ai poteri della protagonista Marianne, di vivere parallelamente due realtà, la nostra e una più oscura contaminata da raccapriccianti mostri e da presenze sinistre. Vestiremo i panni di una medium con abilità psichiche ultraterrene che garantiranno alla nostra protagonista di viaggiare all’interno di queste realtà duali.

The Medium sarà disponibile dal 28 gennaio solo in formato digitale, al costo di 49,99 euro su Xbox serie X/S e PC, mentre per tutti coloro che sono abbonati al Game Pass potranno giocarlo fin dal lancio senza costi aggiuntivi.

Vediamo quindi i nostri 6 motivi per valutare l’acquisto di The Medium, in attesa di un resoconto completo una volta che avremo messo le mani sull’intero titolo.

3 Motivi per Acquistare The Medium

Gameplay originale

L’elemento positivo che spicca per originalità e singolarità è sicuramente il sistema delle realtà duali, ovvero la possibilità di vivere costantemente due universi paralleli ma complementari.


La protagonista Marianne potrà infatti viaggiare tra queste realtà per affrontare sia le creature più spaventose che ospiteranno il mondo oscuro, ma anche per valicare ostacoli tra risoluzioni di enigmi e fasi volte all’esplorazione. Se l’inferno organico che affronteremo sarà pieno di insidie e trappole da superare, nel mondo reale invece dovremo esplorare e analizzare luoghi apparentemente irraggiungibili, ma che invece garantiranno accesso nell’altro mondo per scoprire nuovi elementi utili a unire il puzzle di una storia ben strutturata.

Da menzionare anche la scelta grafica: gli sviluppatori polacchi hanno più volte precisato che i due mondi coabiteranno per la maggior parte del gioco, caratteristica impossibile da replicare sulle console old gen, a causa dei loro limiti tecnici.

Tutte queste novità saranno possibili grazie ai nuovi e velocissimi SSD. L’inedito gameplay permetterà, in alcune sessioni, di mostrarci in tempo reale quello che sta avvenendo in entrambe le realtà, il tutto in 4K a 60 fotogrammi al secondo e con l’implementazione del Ray Tracing.
In conclusione, Bloober Team ci promette un gioco innovativo sotto il profilo del gameplay, ma anche un eccellente titolo per quanto riguarda la veste grafica in salsa next gen.

Forte impegno creativo

Zdzisław Beksiński, pittore e visionario del surrealismo distopico.

Quello che si deduce fin dai primi minuti di gioco è il forte impegno creativo dal team polacco. L’ambientazione surreale del mondo ultraterreno è ispirata alle creazioni visionarie del polacco Zdzisław Beksiński, pittore e fotografo specializzato nel campo del surrealismo distopico.
Inoltre, Il richiamo dell’aldilà è un chiaro riferimento “All’altro mondo” della serie di Silent Hill, ovvero la presenza di luoghi caratterizzati da ricchi significati simbolici e allegorici. Da segnalare anche l’idea di ambientare il gioco in un vero hotel di Cracovia, oggi in stato di abbandono.

Non è mancato, insomma, un forte impegno creativo dietro questo progetto. The Medium è un gioco horror capace di sorprenderci grazie a una forte ispirazione artistica mista a una buona componente narrativa. Il fatto che la software house polacca abbia preso spunto da altre opere non sminuisce il lavoro dietro questo originale progetto, in quanto le carte sembrano mescolate bene per ottenere un videogioco molto promettente dagli stessi creatori di Layers of Fear e Blair Witch.

Prezzo accessibile

A incidere positivamente su questo forte processo creativo è anche il prezzo con cui si presenta al pubblico. In contro tendenza all’aumento dei prezzi dei nuovi titoli next gen, The Medium si presenta al pubblico all’accessibile cifra di 49,99 euro.

Se è pur vero che da una parte si tratta di una produzione AA, quindi per certi versi meno impegnativa di altri progetti più grandi, bisogna però considerare che si tratti di uno dei titoli di lancio esclusivi di casa Xbox. C’è da evidenziare ancora che sarà disponibile fin dal lancio anche su Xbox Game Pass, pertanto senza costi supplementari per tutti gli abbonati a questo servizio. Tramite l’abbonamento mensile (al costo di 9,99 euro per il pacchetto base) sarà possibile dare un’opportunità a questa nuova IP senza doverla comprare, anche per i più scettici riguardo la sua longevità, in quanto dovrebbe attestarsi sulle 8-10 ore di gioco.

In breve, The Medium ha tutte le carte in regola per regalare un’esperienza orrorifica di spessore e di qualità per tutti gli amanti del genere, se poi consideriamo anche il prezzo accessibile e le possibilità del Game Pass, l’affare è assolutamente conveniente.

3 Motivi per Non Acquistare The Medium

Telecamera Fissa

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una propensione artistica ben precisa riguardo la visuale di gioco. Anche titoli storicamente famosi per la loro telecamera fissa, come i vecchi Resident Evil, tramite i remake hanno visto delle migliorie per svecchiare alcune meccaniche. Due casi emblematici sono per l’appunto i remake di Resident Evil 2 e Resident Evil 3, dove gli sviluppatori hanno deciso di sostituire le inquadrature fisse con una modalità più moderna, ovvero la camera over the shoulder.

Sappiamo benissimo che in The Medium la telecamera fissa è una scelta artistica e narrativa, e non certamente un limite tecnologico, ma purtroppo questa opzione potrebbe minare l’esperienza di gioco per quanto riguarda alcuni aspetti. Se da una parte riscopriamo il fascino del passato con una modalità che ha reso unici certi titoli ormai nell’ambito del retrogaming, oggi potrebbe far storcere il naso anche ai giocatori più giovani, privilegiando esperienze più veloci e improntate all’azione.

Purtroppo la scelta della camera fissa non aiuta il gioco ad avvicinarsi agli standard attuali del genere nel puro ambito tecnico e della giocabilità. Questa decisione puramente artistica potrebbe quindi invalidare un’ottima riuscita del titolo, rendendo per certi versi scomodo il gameplay e risultando anacronistica nel complesso.

Ritmo altalenante

Una problematica di cui soffre la maggior parte dei giochi horror è la presenza di un ritmo claudicante, ovvero un alternarsi di fasi più action ad altre quasi soporifere. Purtroppo The Medium non fa eccezione.

Sappiamo benissimo quanto sia complesso mantenere ritmi serrati per tutta l’esperienza di gioco, ma questa lentezza nel ritmo potrebbe essere un deterrente per abbandonare il gioco in anticipo. In The Medium anche le fasi esplorative rendono il titolo molto sonnolente, sia a causa della camera fissa che trasmette una sensazione di staticità della scena, sia all’estrema calma nelle azioni di gioco, volte all’acquisizione di dati e oggetti necessari per la prosecuzione della storia.

Se il mondo reale presenta questo ritmo statico, a causa anche della sua stessa natura, le cose non vanno per nulla bene neanche nel mondo onirico, dove vedremo sempre la nostra Medium fare lunghe passeggiate, quasi come se fosse una sorta di walking simulator, senza reali cambiamenti sull’andamento del ritmo.
Sebbene le buone atmosfere ansiogene contribuiscano a rendere questo titolo un interessante horror, segnaliamo quindi dei forti dubbi sull’andamento della distribuzione ritmica del prodotto, fondamentale per vivere la storia narrata fino in fondo

Stealth basilare

A peggiorare una situazione in parte compromessa da queste analisi preliminari è la presenza di una componente stealth piuttosto rudimentale.

Difatti la nostra protagonista, per eludere le sinistre presenze che popolano il mondo oscuro, non dovrà fare altro che correre e ripararsi dietro a oggetti, senza nessun ulteriore sforzo. Facile anche la creazione di diversivi per ingannare i nemici, che sembrano guidati da un’intelligenza artificiale appena abbozzata. Le dinamiche legate a questa meccanica si mostrano eccessivamente semplici e molto lineari, quasi più sceniche che concrete nel mero gameplay.

In conclusione, una maggiore attenzione e varietà avrebbe giovato a un gioco di questo tipo, viste le interessanti premesse sotto il profilo narrativo.

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