Vi abbiamo recentemente riportato di alcune critiche mosse allo sparatutto ruolistico Atomic Heart di Mundfish, in particolare in relazione ai legami del team di sviluppo con la Russia (visti i recenti stravolgimenti bellici dell’ultimo anno).
Le critiche alla software house, tuttavia, sembran di là dal fermarsi, come nel caso delle recenti accuse di razzismo connesse ad Atomic Heart. Accuse per le quali la compagnia ha deciso di scusarsi. Ma andiamo con ordine.
Indice
Atomic Heart, razzismo in alcuni cartoni animati
Per aumentare il realismo dell’utopia comunista all’interno dello shooter di Mundfish, in game troviamo tantissimi testi, log e molto altro ancora, che contribuiscono a dare tridimensionalità all’intero videogioco. Fra questi elementi troviamo appunto dei cartoni animati.
Tali cartoni animati sono una vera serie animata, iniziata in epoca sovietica, ovvero Nu, Pogodi! (in inglese Well, Just You Wait!). In alcuni momenti del videogame, possiamo ritrovarci a guardare alcuni episodi proprio di questa serie, che ricalca i classici dell’epoca come Tom & Jerry o i cartoni dei Looney Tunes.
Protagonisti sono infatti una lepre e un lupo che si sfidano in contesti insoliti e surreali, episodio dopo episodio.
L’episodio incriminato
Ed è proprio uno degli episodi di Nu, Pogodi! presente in Atomic Heart a portare alle critiche di razzismo ai danni di Mundfish. Il riferimento specifico è a un episodio dal titolo di Museum, all’interno del quale compare una raffigurazione generica, stereotipata e razzista di una tribù africana.
Si tratta di una statua con cui interagiscono i due protagonisti. E sebbene si parli unicamente di uno o due secondi di cartone animato, vista la realizzazione di questo stereotipo, ciò ha fatto levare gli scudi per una richiesta di spiegazioni da parte di Mundfish.
La risposta di Mundfish
Here is the embedded tweet:
Ad aver aumentato l’attenzione in merito a questo cartone animato, ci ha pensato PC Gamer, oltre a moltissimi utenti online dei più svariati social e piattaforme. Ed è proprio a PC Gamer che gli sviluppatori di Atomic Heart si sono rivolti, portando le loro scuse per l’eventuale danno arrecato.
“Il team di Mundfish ringrazia i contributor di PC Gamer per aver portato alla nostra attenzione questa mancanza di sensibilità. Ci scusiamo se l’uso di musiche o cartoni animati vintage vi ha feriti o vi ha fatti sentire insultati. Editeremo le parti in questione.”
Non è ancora chiaro quale sarà l’intervento che Mundfish apporterà ad Atomic Heart per sistemare questo problema, ma di sicuro pare che abbiano quanto meno compreso dove sia stato l’errore.
Atomic Heart – Ucraina: niente di nuovo
E se da una parte Mundfish pare che voglia correre ai ripari in merito alle accuse di razzismo, sembra invece che non vi sia alcuna novità sulle critiche legate a potenziali connessioni della software house con imprese statali russe. A queste, lo ricordiamo per completezza, aggiungiamo anche il fatto che non vi è stata alcuna dichiarazione in merito al conflitto in Ucraina, neppure quando esplicitamente richiesto.
Dopo la richiesta del vice-ministro ucraino per la trasformazione digitale, che appunto perorava addirittura la causa del ban o di una minore distribuzione del gioco, rivolgendosi non solo ai giocatori, ma direttamente a Microsoft, Sony e Valve, vi è stato solo il silenzio.
IGN ha quindi raggiunto le aziende dirette interessate per chiedere un commento in merito alle dichiarazioni del politico dell’Ucraina. Anche in questo caso, tuttavia, non vi è stata alcuna novità.
Nel momento in cui scriviamo, la stessa Mundfish e Microsoft, dal canto loro, si sono limitate a un generico e freddo no comment. Invece Sony e Valve non hanno neppure risposto.
Sicuramente ci saranno aggiornamenti in merito alla questione, vista la sua rilevanza e le sue connessioni con l’attuale geopolitica mondiale.