The Last of Us: HBO conferma che la stagione 2 non coprirà interamente il secondo gioco

La stagione 2 dello show The Last of Us di HBO non coprirà l’intero videogioco The Last of Us Part 2, hanno rivelato i suoi creatori.

Parlando con GQ, i co-creatori Neil Druckmann (che ha diretto il videogioco) e Craig Mazin hanno discusso i loro piani per la seconda stagione dello show, dopo l’episodio finale di domenica dell’adattamento che sta ottenendo un grande successo.

Alla domanda se la stagione 2 coprirà l’intero corso della Parte 2, Mazin ha risposto: “No. Non c’è modo.” e Druckmann ha aggiunto: “Sarà più di una stagione“, confermando apparentemente la loro intenzione ad avere, almeno, una terza stagione dello show.

Quali sono i piani per la Stagione 2 di The Last of Us?

All’inizio dell’intervista, la coppia ha offerto suggerimenti su come adatteranno la struttura della storia più complessa di The Last of Us Parte 2, che si basa su più punti di vista e cambiamenti di prospettiva.

Mazin ha detto che, come la prima stagione, ci sarebbero stati alcuni elementi identici al gioco e altri in cui avrebbero apportato modifiche. Ha così dichiarato:

“Penso di sapere cosa stiamo facendo. Non lo dico in modo sarcastico, lo dico con speranza. Ci saranno cose che saranno diverse e ci saranno cose che saranno identiche. Ci saranno cose che verranno aggiunte e arricchite. Ci saranno alcune cose che verranno capovolte. Il nostro obiettivo rimane esattamente lo stesso, ovvero offrire uno spettacolo che renda felici i fan.”

Anche Druckmann ha detto la sua sull’avvento della seconda stagione, ma non prima di aver espresso il suo parere positivo su questa collaborazione:

“Trovo che il processo sia più semplice. C’è più fiducia, c’è più stenografia, sto lavorando con il mio amico, e anche quando siamo in disaccordo, l’atmosfera è sempre leggera. Mi sono ritrovato in così tante situazioni, in cui se non eri d’accordo con qualcuno, sembrasse fosse questione di vita o morte. Lavorare qui è davvero una gioia.”

Successivamente, si è ricollegato al discorso:

“Per tornare al discorso precedente, non m’interessa la reazione. Sfugge al nostro controllo. Il modo in cui reagiscono è il modo in cui reagiscono, noi ci preoccupiamo di realizzare la miglior versione televisiva per la storia. Questo è il problema con cui lottiamo ogni giorno.”

Il miglior adattamento da offrire al pubblico

Non tutti stanno apprezzando determinati arricchimenti della storia, purtroppo non rendendosi conto che la stessa trama ha uno svolgimento differente in base al media in cui si adatta. Come, in questo caso, tra un videogame in cui il fulcro dovrebbe essere la possibilità offerta al giocatore di giocare e una serie TV, dove uno spettatore deve assistere senza poter interaggire.

Mazin, ha così proseguite sulle parole di Druckmann:

“È preferibile che le trame spingano le persone alla rabbia, alla confusione e alla delusione, piuttosto che all’indifferenza. È stato scritto molto sul terzo episodio della prima stagione, ed è uno degli episodi di cui siamo molto orgogliosi e che ha commosso molti spettatori. Attualmente è uno degli episodi con punteggio più basso su IMDb e per un motivo: molte persone hanno votato dando 1 su 10. UNO! Non 5 su 10. Il punteggio medio dell’episodio è 8, o qualcosa del genere. Questo perché ci sono opinioni incredibilmente forti e contrastanti, ma preferirei di gran lunga uno Show che vive di 10 e 1, piuttosto di uno che oscilla sul 5.“

Al momento della stesura di questo articolo, il doppiaggio italiano della serie TV è sospeso a causa dello sciopero dei doppiatori, di cui potete saperne di più nel nostro articolo.

Se non vi è ancora capitato di avventurarvi nell’atmosfera del gioco, vi ricordiamo che The Last of Us parte 1 e 2 sono attualmente disponibili su PlayStation e PC. Proprio su PC uscirà a marzo il remake del primo capitolo dopo un  rinvio.