Surgent Studios, il che ha sviluppato il metroidvania prodotto da EA Originals Tales of Kenzera ZAU, è stato colpito da licenziamenti.
Si tratta solo dell’ultima goccia nel mare dei licenziamenti che coinvolgono l’industria videoludica da più di due anni, ma la situazione peggiora sempre più.
Indice
Il team di Tales of Kenzera Zau Surgent Studios colpito da licenziamenti: non si può più sbagliare un lancio di un videogioco
Secondo quanto riportato da Game Developer, diversi staffer stavano scrivendo su LinkedIn di essere stati licenziati, e ora la notizia è stata confermata dall’account Twitter dello studio. Si tratterebbe di una dozzina di impiegati che hanno perso il posto.
La situazione forse era ampliamente pronosticabile visto che il gioco era andato abbastanza male nelle vendite, affossato da recensioni non proprio incoraggianti, tra cui c’è anche la nostra.
In un post si legge che: “Purtroppo Surgent si è unita al crescente numero di studi di videogiochi colpiti da licenziamenti quest’anno, con poco più di una dozzina di persone interessate“.
Abubakar Salim, il fondatore di Surgent Studios, ha creato un thread su Twitter che riporta i dettagli dei licenziati nel tentativo di aiutarli a trovare un nuovo impiego.
— Surgent Studios | ZAU OUT NOW (@surgentstudios) July 2, 2024
“Sono molto orgoglioso di ciò che il team ha raggiunto nel corso di questi 4 anni. Quando le cose si sono fatte difficili, ognuno di loro è stato così forte da essere fonte di ispirazione“, ha scritto Salim.
EA ha spinto molto nella campagna pubblicitaria del gioco, che era anche stato reso disponibile su PS Plus Extra dal day one. Ma forse questo è stato un boomerang per le vendite, visto che non è un gioco che offre acquisti in-app che possano essere remunerativi con la versione base offerta gratuitamente.
La verità è che l’industria videoludica è in una posizione critica, con gli sviluppatori che si ritrovano spesso a danzare su un filo sospeso tra i tetti di due palazzi. Una mossa sbagliata e sei fuori. I publisher non tollerano più nessun fallimento commerciale.