Activision nuovamente al centro di polemiche sulla gestione dello staff: un ex dirigente di Activision Blizzard ha intentato causa contro l’azienda per aver aver subito discriminazioni sul lavoro.
Non è la prima volta che il publisher viene accusato di cose molto gravi nei confronti dei suoi lavoratori, ed è già stata condannata a risarcimenti multi milionari per molestie.
Adesso spunta un altro caso, questa volta per discriminazione nei confronti di una precisa cerchia di dipendenti. Scopriamo di più sulla vicenda.
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Ex dirigente di Activision accusa l’azienda di discriminazione verso bianchi over 50 – nuova causa contro il publisher acquisito da Microsoft
Una causa contro Activision Blizzard – ora di proprietà di Microsoft – è stata depositata presso la Corte della California da un ex dipendente che sostiene che l’azienda ha commesso discriminazioni basate sull’età e ha violato la legge statale sulla protezione degli informatori, secondo uno scoop di Law360 e riportato da GamesIndustry.
La causa è stata intentata all’inizio di questo mese da un dipendente che ha lavorato presso Activision Blizzard dal 2014 e fino a quando è stato licenziato alla fine di agosto 2023, quando è stato licenziato con motivazione “ristrutturazione del dipartimento Central Tech dell’azienda”.
Il dipendente non è stato l’unico coinvolto in questo taglio di personale, bensì uno degli altri sei uomini. Tutti di età di 47 anni o superiore.
L’ex dirigente Bobby Kotick – che si è dimesso alla fine del 2023 – amministratore delegato di Activision Blizzard fino alla fine di dicembre 2023, durante una conferenza sulla leadership aveva dichiarato che il “problema” dell’editore è che “ci sono troppi vecchi bianchi”, facendo ovviamente scoppiare un putiferio dopo una simile dichiarazione.
Nella citazione in giudizio è scritto che un paio di dirigenti bianchi hanno lasciato l’azienda poco dopo la conferenza, affermando che le loro partenze erano “basate, almeno in parte, sulle osservazioni discriminatorie di Kotick”.
Activision avrebbe anteposto i profitti alle persone, secondo l’accusa
Al momento di lasciare l’azienda, uno dei dirigenti ha raccomandato al querelante di sostituirli, ma la causa dice che è stato scartato in favore di un dipendente non bianco più giovane, che poi è diventato il suo manager.
Il nuovo manager è accusato di aver creato un ambiente di lavoro ostile e sostiene che il suo aumento di stipendio base basato sul merito per l’anno è stato il più basso ricevuto durante la sua permanenza in azienda.
L’ex dirigente ha presentato un reclamo alle risorse umane, accusando Activision Blizzard di non aver protetto il querelante dalle accuse discriminatorie e diffamatorie.
Il querelante ha dichiarato: “Activision ha anteposto i profitti alle persone, licenziando i dirigenti più anziani e più pagati“.
Quindi cosa chiede l’ex dirigente? Un bel po’ di cose come risarcimento: un risarcimento pecuniario per compensare la perdita di guadagno del querelante, l’impatto negativo sull’avanzamento di carriera, il danno alla reputazione, lo stress emotivo e il licenziamento illegittimo, oltre alla copertura delle spese legali.
Dopo che questa vicenda è venuta alla luce, un rappresentante di Activision-Blizzard ha contattato GameIndustry per sottolineare la sua politica di parità nei confronti dei dipendenti.
In precedenza, diversi dirigenti dell’azienda sono stati arrestati per molestie sessuali nei confronti dei dipendenti.
Per maggiori dettagli consultate l’articolo originale. Noi certamente vi terremo aggiornati sulla questione.