Activision Blizzard è stata citata in giudizio dal governo statunitense

Activision Blizzard citata in giudizio

Activision Blizzard sta affrontando ancora una volta problemi legali: la società è stata citata in giudizio dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per le accuse di aver istituito una “tassa sull’equilibrio competitivo“.

Questa causa è solo l’ultima di una serie di controversie per Activision Blizzard. Nel 2020, l’azienda è stata accusata di molestie e discriminazioni diffuse, che hanno portato a una protesta dei dipendenti e a un’azione legale da parte del California Department of Fair Employment and Housing.

L’azienda è stata anche criticata per la gestione delle proteste di Hong Kong e per aver presumibilmente negato l’aumento di stipendio ai dipendenti di Raven Software a causa delle iniziative sindacali, provocando boicottaggi e proteste da parte di giocatori e fan.

La citazione in giudizio di Activision Blizzard

Secondo la denuncia, la cosiddetta Competitive Balance Tax è stata creata per evitare che i club di eSports più ricchi pagassero eccessivamente i migliori talenti nei tornei di Call of Duty e Overwatch. Se un club affiliato violava la tassa pagando i propri giocatori più del tetto imposto da Activision Blizzard, la squadra veniva sanzionata e il denaro della multa veniva diviso tra le altre squadre che non avevano violato la legge.

Tuttavia, l’azione legale del DOJ (Dipartimento di giustizia) sostiene che la tassa sia stata implementata per abbassare artificialmente gli stipendi dei giocatori nel loro complesso.

La risposta di Activision Blizzard alla citazione in giudizio

In risposta alle accuse, un portavoce di Activision Blizzard ha dichiarato che hanno sempre pensato, e credono tuttora, che la Competitive Balance Tax fosse legale e non avesse alcuna influenza negativa sui guadagni dei giocatori, affermando:

“Le leghe hanno volontariamente rimosso la tassa dalle nostre regole nel 2021, poiché non è mai stata imposta”.

Il DOJ ha dichiarato che l’accordo indica che la divisione antitrust ha presentato una proposta di decreto di consenso alla Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia. Il decreto proposto proibirebbe ad Activision Blizzard di intraprendere simili pratiche anticoncorrenziali in futuro.

I problemi legali di Activision Blizzard arrivano in un momento delicato, con l’azienda attualmente in fase di acquisizione da parte di Microsoft, che rappresenta il più grande accordo di gioco nella storia del settore. Anche se, recentemente, l’Antitrust del Giappone ha dato il suo SI, dopo la conferma dell’Antitrust Brasiliano all’acquisizione e con quella dell’UE che ha ritardato la decisione per avere più tempo per ragionare sulle nuove proposte di Microsoft.

Gli U.S.A. non si sono mai dichiarati completamenti contrari a questa acquisizione. Sempre recentemente, una Senatrice US ha accusato Sony di possedere il 98% dei giochi di fascia alta in Giappone, ma l’UK si dice ancora contraria.

Activision HQ

Cosa succederà adesso?

L’acquisizione ha già incontrato diverse resistenze e la causa e il successivo accordo potrebbero complicare ulteriormente il processo.

Le accuse mosse contro Activision Blizzard sono particolarmente significative, visto l’enorme impatto dell’azienda sul settore dei giochi. Essendo uno dei maggiori editori di videogiochi al mondo, l’esito di questa causa potrebbe avere conseguenze di vasta portata per l’intera comunità dei videogiochi.

La controversia su Activision Blizzard evidenzia l’importanza che le aziende diano priorità a pratiche di lavoro eque e a pratiche commerciali etiche nel settore dei giochi.

Resteremo vigili in attesa di novità per saperne di più.

Maggiori dettagli sulla citazione in giudizio potere recuperarle sul sito di Reuters.

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