Doppiatori contro l’IA: SAG-AFTRA indice uno sciopero degli artisti di videogiochi

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Doppiatori contro l’IA: i membri del SAG-AFTRA, che lavorano nel mondo dei videogiochi, hanno votato per uno sciopero a causa delle recenti preoccupazioni sull’uso dell’intelligenza artificiale, dopo più di un anno e mezzo di trattative non andate a buon fine e riguardanti Interactive Media Agreement, un contratto a cui le aziende di videogiochi devono attenersi quando creano giochi con alto budget.

Questo sciopero entrerà in vigore proprio oggi, alle 21 orario italiano. Ecco le motivazioni del personale artistico che lavora con i videogiochi.

Doppiatori contro l’IA: lo sciopero vuole sottolineare i rischi per gli artisti

Come riportato da Inverse, la dichiarazione afferma che chiunque vorrà impiegare talenti SAG-AFTRA per svolgere dei lavori, dovrà sottoscrivere il nuovo Tiered-Budget Independent Interactive Media Agreement, l’Interim Interactive Media Agreement o l’Interim Interactive Localization Agreement. Questi sono accordi che offrono protezioni essenziali per i membri.

Sono mesi che la SAG-AFTRA sta lottando per raggiungere un accordo sull’uso dell’IA nello sviluppo di videogiochi, in particolare sull’uso dell’intelligenza artificiale al posto dei doppiatori umani e performer di motion capture.

A gennaio l’associazione aveva firmato un accordo giudicato poi controverso con la società di software vocale AI Replica Studios. L’accordo in sostanza approvava il doppiaggio IA nei videogiochi: va da sé che venne criticato aspramente dai doppiatori, molti dei quali affermarono addirittura di non essere mai stati consultati in merito all’accordo.

Attualmente non è ancora chiaro quali giochi saranno interessati dallo sciopero, ma probabilmente verranno colpiti più che altro quelli ancora nelle prime fasi di sviluppo e non i giochi prossimi al lancio.

Doppiatori contro l'IA SAG-AFTRA sciopero

Ci sono diverse aziende che hanno già espresso il sostegno all’uso dell’IA: tra queste troviamo Ubisoft che sta lavorando a dei NPC IA che possono avere delle conversazioni reali con i giocatori. Altri invece, come ad esempio Valve, vogliono andare cauti sull’uso dell’intelligenza artificiale: su Steam i giochi generati con questa tecnologia verranno vagliati prima di essere pubblicati nella libreria.

Per adesso non sappiamo ancora quanto durerà questo sciopero: non reta che attendere per vedere se le parti chiamate in causa riusciranno a trovare un accordo.

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