Far Cry 6: 6 motivi per valutarne l’acquisto

far cry 6
Informazioni sul gioco

Far Cry 6 è l’ultimo arrivato della prolifica serie Ubisoft, presentato al pubblico durante l’Ubisoft Forward del 12 luglio 2020.

Ambientato su un’isola ispirata a Cuba, il gioco non si discosta troppo dalle meccaniche dei predecessori, puntando su un gameplay ormai collaudato e su un cast di personaggi di spessore. Il titolo è in arrivo il 7 ottobre 2021 per PC, Stadia, Luna, console di passata generazione e, in versione potenziata, per PS5 e Xbox Series X/S.far cry 6

Noi di Videogiochitalia.it abbiamo preparato i 6 motivi per valutare l’acquisto di Far Cry 6. Tre buoni motivi per dare fiducia a questo sparatutto open world, e tre motivi per decidere di non farlo o aspettare un’offerta.


3 Motivi per Acquistare Far Cry 6

Un open world ricco di azione

Far Cry 6 è ambientato nella bellissima isola tropicale di Yara, ispirata a Cuba. Il territorio è diviso in tre macro-aree, a cui si aggiunge la piccola Isla Santuario, dove muoveremo i nostri primi passi. A seguito di una rivoluzione, l’isola è caduta in rovina ed è rimasta arretrata, al punto che sembra di vivere ancora negli anni ’60.

Per esplorare la gigantesca isola sarà possibile sfruttare un cavallo, un auto d’epoca, oppure gettarsi da un’altura sfruttando la tuta alare, per planare verso i propri obiettivi.

Per la prima volta nella serie sarà inoltre possibile rinfoderare le armi, e passeggiare tranquillamente tra le vie di villaggi e insediamenti. Qui, oltre a poter visualizzare il protagonista Dani Rojas in terza persona, avremo la possibilità di osservare la vita degli abitanti ed eventualmente intervenire per aiutare o colpire qualcuno.

Un villain di primo piano per Far Cry 6

Fin dal primo teaser trailer siamo venuti a conoscenza che il villain del gioco, tale Antón Castillo, avrà le fattezze dell’attore Giancarlo Esposito, già apprezzato per Breaking Bad.

Buona parte dell’hype su Far Cry 6 è proprio dovuto a lui, qui chiamato ad interpretare il villain principale, seguendo le orme di Vaas, Pagan Min e Joseph Seed.

Il dittatore Antón Castillo ha ottenuto il potere sull’isola promettendo di riportarla all’antico splendore, ma si è in seguito auto-dichiarato presidente a vita, riducendo buona parte della popolazione in schiavitù e attuando un regime di tolleranza zero verso i ribelli.

Se al ruolo di oppressore aggiungiamo anche l’educazione del figlio, indeciso sul seguire le orme del padre o meno, eccoci servito un interessante background, per quello che potrebbe diventare il cattivo della serie più apprezzato di sempre.

Personalizzazione del gameplay

Inutile girarci attorno, la saga di Far Cry ha basato il suo successo sulle fasi di shooting in campo aperto. Anche a questo giro Ubisoft ci darà modo, fin da subito, di mettere le nostre mani su un ricco arsenale di armi, con in più la possibilità di raccogliere risorse, per craftarne di nuove.

Per quanto l’esplorazione di Yara possa risultare divertente, Far Cry 6 dà il meglio di sé quando si inizia a sparare. Ecco che, al netto di una intelligenza artificiale aggressiva ma poco elaborata, il giocatore si divertirà a utilizzare tutte le armi in possesso, in scontri a fuoco poco simulativi ma sicuramente appaganti.

Ma questo non è l’unico modo di supportare la rivoluzione. È possibile, infatti, studiare gli accampamenti dalla distanza e optare per un approccio più stealth. O ancora, usare un Supremo, zaini a uso singolo da caricare e usare in situazioni di emergenza, capaci di infliggere massicci danni ad area.

Simpatica, infine, la possibilità di usare in battaglia alcuni animali chiamati Amigos, come un coccodrillo o un agguerritissimo cagnolino diversamente abile.far cry 6


3 Motivi per NON Acquistare Far Cry 6

Trama e gameplay che sanno di già visto 

La saga di Far Cry ha un’anima ben consolidata, con il suo sapiente mix di open world, esplorazione e sparatorie. Se da un lato questa struttura rende riconoscibile e apprezzabile il prodotto, dall’altro lato ci ritroviamo di fronte a stilemi ormai prevedibili.

Per l’ennesima volta troviamo un cattivone capace di assurgere a leader, piegando al suo volere l’intera comunità. Apprezzabili gli sforzi per affiancare, alla ribellione del gruppo Libertad, l’interessante tematica dell’educazione del figlio di un villain. Resta da verificare la bontà della scrittura sul lungo termine, perché il rischio di ritrovarsi a sparare per una decina di ore senza stravolgimenti emotivi c’è, ed è concreto.

Sullo stesso piano troviamo il gameplay, estremamente variabile e personalizzabile, ma che a causa della scarsa IA rischia di non stimolare i giocatori più smaliziati.

La mancanza di una componente ruolistica, poi, potrebbe scoraggiare i non-completisti dall’esplorare l’isola di Yara, dato che le risorse raccolte servono perlopiù a craftare e a potenziare le armi.

Sezioni di guida e platform

Oltre all’interpretazione di Giancarlo Esposito, di cui parleremo tra poco, il vero fiore all’occhiello della produzione è l’isola di Yara. Misteriosa e colma di cose da fare, quest’ambientazione è sicuramente tra gli open world più ricchi apparsi nella serie.

Vi starete a questo punto chiedendo come mai abbiamo inserito l’isola in questa sezione. Il motivo è presto detto: in un open world, si passa tanto tempo a spostarsi da un luogo all’altro per completare quest, cercare risorse, pianificare il prossimo attacco.

In Far Cry 6, così come negli episodi precedenti, le sessioni di guida non sono particolarmente riuscite. Svolgono il loro compitino, sicuramente, ma una maggiore cura nel feeling di guida sarebbe stata cosa gradita.

Altro piccolo appunto da fare sono le sezioni platform, nelle quali si usa il rampino, che spesso presentano collisioni imprecise e appaiono inserite a forza, col fine di variare l’esperienza di gioco.

Alti e bassi grafici

Far Cry 6 è un prodotto nato e pensato per la old gen, così come tanti altri giochi usciti in questo periodo.

C’è da dire che Yara è bellissima, un paradiso caraibico che racconta anche senza parlare, con la sua popolazione intenta a pescare, coltivare e commerciare. Oltre all’art design, è sicuramente da apprezzare il sapiente uso di illuminazione ed effetti particellari.

Su altri fronti, purtroppo, si notano tutti i difetti di un gioco old gen.

Ci riferiamo soprattutto a modelli poligonali, animazioni dei personaggi ed espressioni facciali. Quest’ultimo punto, sfortunatamente, è quello che cattura l’occhio in maniera negativa. L’ottima interpretazione in mocap di Giancarlo Esposito, nei panni del villain Antón Castillo, avrebbe meritato un trattamento post-produttivo di maggior livello.

Lo stesso si può dire per Dani Rojas, il personaggio controllato dal giocatore, per la prima volta visibile in terza persona anche durante le cutscene.


Questi sono i 6 motivi che la redazione di Videogiochitalia.it ha raccolto per guidarvi all’acquisto di Far Cry 6. Noi non vediamo l’ora di avere il titolo tra le mani, e di esplorare l’isola di Yara da cima a fondo. E voi? Siete in hype per Far Cry 6? Fatecelo sapere!

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