Recensione Formula Retro Racing World Tour

Recensione Formula Retro Racing World Tour
Informazioni sul gioco

Formula Retro Racing World Tour è un titolo racing  arcade ispirato ai primi esperimenti di giochi di guida 3D low-poly come Ridge Racer, Daytona USA o Virtua Racing.

Si tratta di un racing vivace e accessibile, ma anche del sequel di Formula Retro Racing, realizzato nel 2020 da uno studio di sviluppo composto da un unico sviluppatore.

Repixel8, alias Andrew Jeffreys, all’epoca creò da solo l’esperienza retro low poly, prima di pubblicarla su PC e Xbox One e rimanere sorpreso dal successo di vendite. Poi è arrivata la PlayStation 4 e, grazie a CGA Studio, la porta di accesso a Nintendo Switch.

Per questo sequel, Jeffreys ritorna ad adoperarsi abilmente, ma questa volta CGA ha contribuito anche allo sviluppo del gioco, tra cui altri elementi come il design dei tracciati e il supporto alla realtà virtuale.

Abbiamo giocato Formula Retro Racing: World Tour su Switch OLED.

Formula Retro Racing World Tour – concept del gioco e gameplay

La formula di Formula Retro Racing: World Tour (scusando il nemmeno tanto casuale gioco di parole) è semplice ed è completamente ereditata dal suo prequel, con una nuova classe di auto e una marea di nuovi circuiti.

Ispirato a città e paesaggi iconici del mondo (ma senza licenza), con Formula Retro Racing WT ci sentirà a casa, ognuno nel proprio Paese di appartenenza, con riferimenti familiari come il Colosseo o la Torre di Tokyo, passando per le lande desolate gallesi, fino alla Fremont Street di Las Vegas.

La mancanza di licenza non significa che i circuiti siano di fantasia o poco fedeli. Infatti, ad esempio, il circuito “Italia” è praticamente la riproduzione di Imola, e via dicendo.

Ovviamente il tutto riprodotto con una grafica che sembra importata dal 32X o dai primi titoli 3D del Panasonic 3DO. Il tutto, però, gira a una velocità incredibile, con il frame-rate a 60 fps come base imprescindibile.

I circuiti sono vari e impegnativi, sia che si affronti il tracciato iniziale di Montreal, chiaramente ispirato al circuito reale di Gilles Villeneuve, sia che si affronti il tracciato francamente strabiliante di San Francisco, il circuito più ambizioso e pieno di colline.

Le auto in stile F1/Indy sono tornate, ma adesso c’è una nuova categoria di auto racing ispirate a quelle della Nascar o di Le Mans. Tuttavia, Formula Retro Racing: World Tour sembra ancora ancorato ad esse, perché la neo introdotta classe di auto sembra essere poco sviluppata e sottostante a regole fisiche diverse.

Formula Retro Racing World Tour – pad alla mano e modalità di gioco

Pad alla mano, l’esperienza di guida offerta sembra un po’ un mix tra quella di Virtua Racing, Daytona USA e Ridge Racer. Il senso di velocità è immenso, e basta superare i 200 Km/h per sfrecciare velocissimi tra i poligoni. Appena si tocca il freno sterzando, l’auto inizia a driftare ed è una manovra essenziale per affrontare le curve, o meglio la maggior parte di esse.

Il drifting infatti non è sufficiente per superare le curve strette o a gomito, bisogna prima rallentare un minimo per non andare a sbattere. Gli urti sono possibili sia con le barriere che con le altre vetture, e invece di farci rallentare o perdere velocità, lasceranno per lo più detriti su pista e procureranno danni alla nostra auto.

Una barra della salute si va riempiendo a ogni urto e una volta riempita manderà la nostra vettura in crash, facendoci perdere secondi preziosi attendendo un respawn in pieno stile racing arcade. No, niente riparazioni e soste ai box.

Recensione Formula Retro Racing World Tour

La scelta dell’auto può sembrare puramente estetica e in effetti il sistema non ci fornisce delle statistiche specifiche per ognuna di esse, ma in realtà la fisica, il peso e lo stile di guida differiscono poi quando si cambia auto e così conferma anche lo sviluppatore.

La differenza netta nello stile di guida si nota da F1 e quelle da in stile NASCAR. Mentre le prime sono incollate alla strada e non sbandano quasi mai, quelle dell’altra categoria iniziano a driftare a ogni curva e sono anche molto più resistenti alle collisioni.

Avrebbe certamente aiutato un sistema visivo che informasse il giocatore di ciò, e sarebbe certamente stato interessante un sistema di sblocco delle vetture in maniera graduale, mentre sono tutte disponibili sin dall’inizio.

Recensione Formula Retro Racing World Tour

Per quanto riguarda le modalità di gioco, abbiamo una modalità principale Arcade, che è la classica carriera: si possono affrontare gare contro la CPU su una griglia di 20 auto, con partenza lanciata e su vari circuiti.

Inizialmente si potrà scegliere solo tra una schiera ristretta di tracciati, mentre gli altri sono sbloccabili manualmente coi punti conseguiti a ogni gara. Sarebbe stata bello se fosse stato così anche per le auto mentre, come detto, tutte le vetture sono disponibili fin dall’inizio.

Grand Prix è la modalità multigiocatore, disponibile solo in locale. Si può giocare in split-screen fino a quattro giocatori, e nella versione Switch da noi provata è possibile farlo anche sullo schermo della console, in modalità table-top.

Poi abbiamo una modalità a eliminazione, una sorta di endurance in cui vince solo chi rimane vivo fino alla fine. A nostro avviso, in questo tipo di giochi non è molto divertente e la troviamo poco riuscita. Infine, c’è una classifica per confrontarsi con gli utenti di tutto il mondo.

Recensione Formula Retro Racing World Tour

Dopo qualche ora di gioco, o anche meno, tuttavia, si prova una sensazione di vuoto. L’unico stimolo a continuare a giocare è quello di sbloccare tutti i circuiti e a nostro avviso non è sufficiente.

Non avremmo voluto una modalità storia, anche perché, personalmente, i racing le dovrebbero evitare come la peste. Manca però come l’aria una modalità online multigiocatore. Avrebbe certamente aiutato nella longevità, anche un sistema di upgrade e potenziamento dei veicoli, in pieno stile Asphalt 9.

Insomma, dopo aver giocato per un po’ c’è veramente poco stimolo a continuare se non si hanno a disposizione amici o fratelli a casa per giocare saltuariamente.

Formula Retro Racing World Tour – comparto tecnico

Dal punto di vesta della veste grafica, World Tour è sicuramente degno dello status di racing retro di cui si fregia, con una grafica che rievoca la nostalgia degli oggi trentenni che vent’anni fa giocavano a Daytona USA nelle sale giochi.

Le auto sono abbastanza squadrate, mentre i tracciati sono poligonali ma dettagliati. I fondali fungono bene per caratterizzare i tracciati: ogni luogo in cui si gareggia ha una caratteristica riconoscibile, che si tratti di una piramide a Las Vegas o dello Shard sul tracciato di Londra.

I fondali più complessi sono caratterizzati da un effetto pop-up man mano che ci si avvicina, anche in questo caso molto retro e probabilmente voluto, ma a meno che non lo si cerchi non si nota molto. Le auto sono comunque ben disegnate e possono essere dipinte in una varietà di colori sgargianti, anche se non personalizzate nelle livree.

Recensione Formula Retro Racing World Tour

Il gioco gira estremamente fluido con frame-rate bloccato a 60-fps, anche quando si va in split-screen. Su PC e console next-gen la risoluzione si spinge a 4K, ma su Switch ci si ferma ai 1080p in modalità docked e 720p che sembrano pieni in modalità tablet, che sono più che sufficienti per un gioco 3D low poly.

Il sonoro, invece, è riuscito solo a metà. La musica che accompagna le corse è simpatica e gradevole, con tune 8b-bit frizzanti che ben si sposano con l’azione di gara. Ma i suoni del motore sono deludenti: poco elaborati, fastidiosi e non soddisfacenti. Idem per i suoni dello stridio delle gomme: non ci siamo proprio, e i primi titoli racing anni ’90 facevano sicuramente meglio.

Formula Retro Racing World Tour – conclusioni e voto

Formula Retro Racing World Tour è divertente e rievoca perfettamente la nostalgia dei vecchi giochi 3D da sala gioco. Riesce bene anche a fare un passo avanti rispetto al prequel, e l’aspetto tecnico è impeccabile. Tuttavia, si sente tutto lo status di early access (benché il gioco sia disponibile in versione finale su Switch).

Mancano motivazioni per giocare a lungo e dopo poche ore si perde facilmente la voglia. Le sole leaderboard online non bastano e se non avete amici a casa con cui giocare frequentemente, il gioco verrà dimenticato nella vostra libreria digitale molto velocemente.

Il prezzo è certamente budget con 10 euro su Steam e 15 euro su Switch, e tiene conto di tutto ciò, ma consigliamo l’acquisto solo ai veri nostalgici di Virtua Racing e di aspettare comunque ulteriori sconti. Se volete divertirvi seriamente, e per qualche settimana, meglio tirare fuori dall’armadio la PS1, PS2, PS3 o PSP, con qualsiasi Ridge Racer.

VOTO 65/100

PRO

– Effetto nostalgia eccezionale
– Grafica pulita e gradevole
– Frame-rate inchiodato ai 60fps

CONTRO

– Poche modalità di gioco
– Manca una vera progressione
– Niente Gioco online
– Vi annoierete dopo poche ore

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