Ospite di oggi del nostro consueto appuntamento con i doppiatori è Francesca Bielli, voce di uno dei personaggi più controversi dell’intero panorama videoludico, ovvero Abby di The Last of Us parte 2. Abby entra quasi di prepotenza all’interno della storia scritta da Neil Druckman, in maniera del tutto inaspettata, ma soprattutto imprevedibile.
Il giocatore in questo titolo vestirà non solo i panni di Ellie, protagonista del primo capitolo, ma sopratutto di Abby, coprotagonista ambigua che porterà il giocatore a un processo di redenzione e resilienza nei confronti di quest’ultima, a causa di un gesto violento apparentemente senza giustificazione. In conclusione, vivremo una storia da vari punti di vista e sotto varie forme, con un’alternanza quasi ritmica di emozioni in antitesi fra di loro.
Francesca Bielli nasce a Milano nel 1977, studia recitazione fin da piccola presso il C.T.A. dell’omonima città, per poi proseguire con un corso di doppiaggio. Diventa nota grazia al ruolo di Alice Gherardi dal 1999 al 2003, nella soap opera di Canale 5, Vivere. Nel mondo degli anime è molto apprezzata per aver prestato la voce a Iris della serie Pokémon. Dal 2018 tiene un corso di doppiaggio presso uno studio di Milano.
- Cosa ti ha spinto ad entrare nel mondo del doppiaggio?
Entro nel mondo del doppiaggio grazie alla recitazione, infatti a soli 11 anni ho cominciato a frequentare dei corsi. Appassionandomi di questo settore, decisi di frequentare corsi professionali per tanti anni, facendo anche molto teatro, finché mi sono detta che volessi essere il più completa possibile, tanto da fare anche degli studi specifici nel doppiaggio.
- Sappiamo che hai doppiato Abby, la coprotagonista del titolo firmato Neil Druckmann. Abby è un personaggio complesso perché pieno di sfaccettature, incarnando alcune tematiche come l’odio, la vendetta, ma anche l’amore. Come è stato doppiare una personalità così carismatica, ma a tratti estremamente cinica e senza scrupoli?
Doppiare Abby di The last of us Parte II è stata un’esperienza a dir poco pazzesca, anche perché io non conosco il mondo dei videogiochi, quindi questa è stata la mia prima volta da un punto di vista diverso da quello che ha un giocatore, ovvero dalla parte del leggio, e devo ammettere che è stato molto bello, oltre che estremamente difficile. Provare a racchiudere tante emozioni all’interno dello stesso personaggio mi è piaciuto.
- Qual è stato il personaggio più difficile da doppiare? E a quale sei più affezionata?
Sicuramente Abby, senza dubbio. Troppe emozioni tutte insieme: tanta violenza, tanto amore, tanta sofferenza, quindi sicuramente è stato il personaggio più difficile. Ammetto che non è il personaggio a cui mi sono più affezionata di più, però al tempo stesso è stata un’esperienza straordinaria.
- Quali sono i consigli che daresti a nuovi e aspiranti doppiatori?
L’unico consiglio che mi sento di dare ai nuovi aspiranti doppiatori è quello di seguire meno il copione, e seguire di più gli occhi del personaggio che dobbiamo doppiare, solo così possono arrivare le emozioni. Se io sento, anche da insegnante di doppiaggio, una bella voce che però non mi arriva al cuore, perché chi sta doppiando quel personaggio sta leggendo e non sta guardando appunto gli occhi dell’attore, allora non funziona.
- Noi ti ringraziamo per la disponibilità, ma prima di andare vorremmo sapere un curioso aneddoto sul doppiaggio di The Last of Us Parte 2.
*Attenzione: segue uno spoiler del gioco*
Sono io che ringrazio voi per questa piacevole intervista e vi lascio con questo aneddoto sul doppiaggio di The Last of Us Parte 2. Durante il periodo di registrazione io non ho mai incrociato negli studi nessuno dei miei colleghi, e un giorno ero a lavorare e ho ricevuto la telefonata da un caro amico Lorenzo Scattorin (voce di Joel). Molto seriamente mi ha detto: “Cos’hai combinato?” E io gli ho detto: “Non lo so Lori, dimmelo tu!” E lui: “Mi hai ucciso” Riferendosi alle vicende della storia.
Io non sapevo di averlo fatto, perché ancora non ero arrivata a registrare quella parte e quindi successivamente, quando sono andata in studio e mi sono ritrovata davanti quella scena, un po’ ho pensato al fatto che stessi facendo un dispetto lavorativamente parlando ad un amico. D’altra parte è stato difficile anche perché io ho scoperto la storia del gioco man mano che andavo a doppiarla, pertanto solo in quel momento mi sono accorta di quanto veramente fosse importante il suo personaggio.
Classe 93, dall'animo nerd, da sempre appassionato del mondo videoludico. Alcune leggende sostengono sia nato con un controller in mano. Negli anni scopre di avere una particolare predisposizione per le interviste. Odia più di ogni altra cosa la console war.