Il 3 novembre aveva avuto luogo la sfida per chi sarebbe stato il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America fra Donald Trump e Joe Biden.
A quella data sono succeduti più di due mesi di incertezza e situazioni anche gravi, dalle accuse di brogli elettorali da parte del tycoon Trump fino ai sostenitori di quest’ultimo che hanno preso d’assalto la simbolica Capitol Hill a Washington, sede del Congresso statunitense, con violenti scontri che hanno portato anche alla morte di cinque persone.
Nonostante tutto, alla fine l’allarme è rientrato e finalmente l’ormai ex-candidato democratico Joe Biden ha potuto giurare e insediarsi, diventando il quarantaseiesimo presidente degli Stati Uniti.
Tralasciando il futuro degli U.S.A., vogliamo ripercorrere con voi un po’ di storia videoludica. Ci tufferemo nel passato più lontano e in quello più recente con la nostra rubrica ludostorica, Games of Ages, con questo appuntamento dedicato ad alcune particolari o importanti apparizioni presidenziali nel nostro medium preferito.
Avremo il piacere di incontrare visi famosi ed esistenti anche in real life, da Washington a Reagan, fino a Clinton.
Indice
George Washington
Stiamo parlando di un’icona, uno dei simboli più forti della storia americana: il comandante George Washington durante la Guerra d’Indipendenza Americana, successivamente 1° presidente degli Stati Uniti, in carica dal 1789 al 1797.
Una figura militare e politica di tale rilievo ha finito per avere un’importanza che è andata ben oltre la memoria storica, e di fatto il presidente Washington è divenuto l’emblema del sogno e dell’ideale americani. Per questo motivo non sono mancate, nel corso degli anni, varie sue versioni videoludiche.
Washington compare in vari videogiochi che hanno nella ricostruzione storica uno dei punti focali.
Per esempio lo troviamo in Age of Empires III: Age of Discovery del 2005. Sviluppato da Ensemble Studios e pubblicato da Microsoft, il terzo episodio della saga di giochi strategici si focalizza sul rapporto fra le superpotenze europee e il Nuovo Mondo. In particolare, sottolineiamo l’attenzione rivolta al periodo rivoluzionario e alla Guerra d’Indipendenza, in cui Washington ebbe un’importanza molto rilevante.
Vi ricordiamo, fra le varie cose, che è da poco uscito Age of Empires III: Definitive Edition, edizione rivista e corretta dello strategico di Ensemble.
Il primo presidente lo troviamo in un altro strategico, ma a turni, Sid Meier’s Civilization V, distribuito da 2K Games nel 2010.
Il gioco propone moltissime civiltà fra cui scegliere e da seguire nel loro sviluppo, per guidarle e forgiarle fino a farle divenire la migliore civiltà e nazione possibile. Una di queste è appunto rappresentata dagli americani guidati dal comandante George Washington.
Ennesima apparizione di Washington è all’interno di Assassin’s Creed III del 2012, terzo episodio della saga e ultimo in cui compare Desmond Miles in veste di protagonista dell’età contemporanea. Qui il comandante delle forze rivoluzionare americane si presenta negli ambigui panni di uno dei possessori di un antico e potentissimo manufatto, la Mela dell’Eden.
E non soltanto, a Washington è dedicata anche l’espansione La Tirannia di Re Washington, che narra una storia alternativa in cui, dopo la Dichiarazione d’Indipendenza e a guerra conclusa, il comandante si autoproclama re della neoformata nazione.
Se torniamo indietro di più di vent’anni, ancora più folle è l’apparizione di questo presidente in un gioco oramai classico, il punta e clicca sviluppato da LucasArts nel 1993 dal titolo di Day of the Tentacle.
In una storia a tratti insensata (nel miglior senso del termine) e che vede tre strampalati protagonisti alle prese con un alieno dalla forma di tentacolo con manie di dominio mondiale, a un certo punto entrano in gioco anche i viaggi temporali. È allora che incontriamo, direttamente nella loro linea temporale, George Washington e altri firmatari dell’indipendenza, Benjamin Franklin, John Hancock e Thomas Jefferson (poi terzo presidente statunitense).
Abraham Lincoln
Un altro personaggio indimenticabile per l’immaginario statunitense e mondiale lo troviamo vari decenni dopo.
Ci riferiamo al 16° presidente degli Stati Uniti, Abraham Lincoln, in carica fra 1861 e 1865, anno del suo omicidio da parte di John Wilkes Booth.
Lo ricordiamo per la sua guida degli U.S.A. durante la terribile fase della Guerra di Secessione, che vide contrapporsi gli stati del Sud e gli stati del Nord riguardo l’abolizione della schiavitù, che nel 1865 venne infine ratificata in tutti gli Stati Uniti.
Anche le apparizioni di Lincoln sono state molteplici nel corso della storia dei videogiochi.
Nel videogioco strategico a turni di origine giapponese del 2015 Code Name: S.T.E.A.M., uscito su Nintendo 3DS, le vette di impossibilità raggiungono nuovi limiti (basti dire che in Giappone il gioco è stato diffuso con il sottotitolo Lincoln vs. Aliens).
In questo gioco dalle tinte fortemente steampunk, e che ha il suo avvio come se fosse un fumetto che viene letto dal videogiocatore, si fondono una miriade di universi differenti, reali e fittizi. Su di una Londra steampunk, infatti, vola il dirigibile Lady Liberty, alla guida del quale c’è proprio il presidente Abraham Lincoln. Lo scopo di Lincoln, che è a capo dello S.T.E.A.M. (Strike Team Eliminating the Alien Menace), è contrastare un’invasione aliena. Nel corso del gioco si presentano ai giocatori personaggi e situazioni della storia e della letteratura mondiale, quali Giglio Tigrato di Peter Pan, Tom Sawyer, Queequeg di Moby Dick, riferimenti ai racconti di H.P. Lovecraft e molti altri ancora.
Poi possiamo fare un piccolo cenno a Fallout 3. Nel terzo capitolo della saga post-apocalittica in mano a Bethesda Softworks non compare Lincoln in carne e ossa, ma il suo personaggio ha un’importanza centrale in una quest secondaria incentrata su di un gruppo di schiavi liberati e fuggiti. Infatti dovremo trasportare la testa della statua di Lincoln e rimetterla sul busto della statua, decapitata tempo prima, nel Lincoln Memorial a Washington D.C., restaurando l’importanza del simbolo contro la schiavitù.
Infine troviamo Conduit 2, sparatutto in prima persona uscito in esclusiva su Nintendo Wii nel 2011.
Come nel caso di Code Name: S.T.E.A.M., anche qui la trama è fuori di testa: un futuro non troppo distante, armature potenziate per l’esercito, strani virus, complotti come il Triangolo delle Bermuda e Atlantide, entità aliene e antiche divinità che si risvegliano.
In tutto questo ritroviamo personaggi storici pronti a dar man forte alla resistenza. Fra questi, il nostro caro Lincoln in compagnia del già citato George Washington, entrambi con la loro scintillante armatura.
John Fitzgerald Kennedy e Lyndon Johnson
Saltiamo di quasi un secolo, fino ai primi anni ’60. Questo fu un periodo storico caldissimo, con la Guerra Fredda (come la crisi missilistica di Cuba), il proseguire della Guerra del Vietnam, le lotte per i diritti delle minoranze e l’avvio della corsa allo spazio.
A farsi carico degli Stati Uniti in questo momento delicato, troviamo John Fitzgerald Kennedy, che rimase in carica dal 1961 al 1963, quando venne assassinato da Lee Harvey Oswald.
L’eredità di Kennedy venne portata avanti dal suo vice Lyndon Johnson, che venne poi rieletto e rimase in carica fino al 1969. Durante il suo operato, Johnson si profuse per la diffusione della cultura, dell’assistenza sanitaria e dei diritti delle fasce più deboli della popolazione, oltre che per uno sforzo maggiore nella Guerra del Vietnam.
Il primo di questa coppia di presidenti, Kennedy, compare nella missione U.S.D.D. (United States Department of Defense) della campagna single-player di Call of Duty Black Ops del 2010.
Il presidente lo incontriamo all’interno del Pentagono, poco tempo prima del suo assassinio da parte di Oswald. Sarà proprio in relazione a complotti segreti che si svilupperà parte della trama e dopo l’uccisione di JFK si snoderà un’altra sezione cruciale del gioco.
Se questa apparizione non è sufficiente, ritroviamo Kennedy anche nella mappa a tema zombie Five, dallo stesso videogioco.
Mentre si trova nel Pentagono, inizia un attacco da parte di un’orda di non morti, ma fortunatamente non è solo. Con lui, pronti a farsi largo a suon di armi in mezzo a un’armata zombie, ci sono infatti il segretario della difesa Robert McNamara, il presidente cubano Fidel Castro e il futuro capo di stato americano Richard Nixon (sì, quello che sarebbe diventato famoso per lo scandalo Watergate).
Per quel che riguarda Johnson, invece, quest’ultimo appare in Metal Gear Solid 3: Snake Eater.
Nel terzo episodio della saga di Hideo Kojima e Konami (distribuito fra 2004 e 2005), Lyndon Johnson entra in scena a seguito di un’esplosione nucleare che coinvolge l’URSS. Il leader sovietico Nikita Khrushchev contatta immediatamente il presidente statunitense per chiedere spiegazioni. In realtà l’attacco è stato orchestrato da The Boss, disertrice americana, e un colonnello dell’agenzia d’intelligence russa GRU.
Per riacquistare la fiducia del leader sovietico ed evitare un’escalation nucleare, scopo di Johnson è approntare una task force per eliminare The Boss.
Ronald Reagan
Ex-attore di Hollywood, il repubblicano Ronald Reagan (in carica dal 1981 al 1989) ha portato avanti un forte militarismo e attivismo nella Guerra Fredda, fino a una fase distensiva appena prima del crollo dell’URSS.
In politica interna ha invece promosso un liberismo sfrenato, diminuendo le ingerenze federali negli affari e nell’economia privata.
Alla fine del primo mandato, Reagan fu rieletto con un grandissimo vantaggio, rimanendo anche successivamente un punto di riferimento per tutti gli statunitensi.
In Bad Dudes Vs. DragonNinja, vecchio videogioco del 1988 nato come arcade per sala giochi, interpretiamo Blade o Striker, tipici attaccabrighe da strada.
Il nostro scopo sarà andare in soccorso del presidente degli Stati Uniti (qui chiamato unicamente con l’appellativo di “Ronnie”), che è stato rapito dal clan criminale noto come Dragon Ninja.
In questo classico beat’em up a scorrimento, al termine riusciremo a sconfiggere l’intera gang e a liberare il presidente.
Invece, in Reagan Gorbachev, videogioco pubblicato nel 2016 e che presenta una semplicissima visuale dall’alto, torniamo indietro di più di 30 anni, fino al 1986: il simbolo del Blocco Occidentale Reagan e il rappresentante del Blocco Sovietico Gorbachev sono entrambi stati rapiti da alcuni estremisti militari.
Nonostante le divergenze, l’odio e la Guerra Fredda, i due devono unire le forze per fuggire ed evitare un conflitto nucleare. Per fare ciò Reagan e Gorbachev (due giocatori o un giocatore e la CPU) collaborino e portino a casa il risultato.
Il presidente Reagan è anche uno snodo importante in Call of Duty: Black Ops Cold War, arrivato sui nostri dispositivi il 13 novembre 2020.
Ambientato durante gli anni ’80 della Guerra Fredda, lo sparatutto di Treyarch e Activision vedrà l’ex-attore Ronald Reagan al suo ruolo di comando e pronto a indicarci la via per sconfiggere il fronte sovietico e comunista.
William “Bill” Clinton
Come il presidente precedente, anche il democratico William (per gli amici “Bill”) Clinton ha concluso la sua residenza alla Casa Bianca con un altissimo indice di gradimento da parte degli elettori.
Grazie anche a una congiuntura mondiale particolarmente favorevole (crollo dei regimi comunisti, periodo di crescita economica globale), i due mandati di Bill Clinton (dal 1993 al 2001) hanno segnato un momento prospero per gli Stati Uniti. Inoltre Clinton ha favorito un’apertura a un tipo di sanità pubblica.
La sua avventura presidenziale ha rischiato di subire un arresto in occasione dello scandalo Lewinsky, che lo ha visto tessere una relazione con la stagista Monica Lewinsky.
Alcuni videogiochi risultano parecchio insoliti già dal concept. Pensiamo a Ready 2 Rumble Boxing: Round 2 del 2000, pubblicato dalla compagnia esperta di arcade da sala giochi Midway Games.
Il gioco è uno sportivo dedicato al mondo della boxe, ma con connotati fortemente caricaturali. In aggiunta a questo, fra i personaggi utilizzabili dagli utenti troviamo pure il giocatore di pallacanestro Shaquille O’Neal, il re del pop Michael Jackson e appunto il presidente Clinton con annessa consorte e a sua volta politica Hillary Clinton.
Parliamo sempre di Midway Games, ma andiamo indietro nel tempo. È il 1993 ed esce un altro videogame che simula lo sport ma in maniera ironica: NBA Jam.
Anche in questo compare Clinton assieme alla moglie, e con loro il vicepresidente Al Gore, però questa volta non si prendono a pugni con i guantoni, bensì si cimentano con il basket, fra schiacciate superpotenti e altre deformazioni tipiche di questo titolo, insieme a giganti della pallacanestro, fra cui svetta Michael Jordan.
Barack Obama
Appena prima di Donald Trump, troviamo il 44° in ordine di tempo, Barack Obama, primo presidente afroamericano.
In carica per due mandati dal 2009 al 2017, durante la sua presidenza si è occupato di una sanità meno privata e più libera, così come ha dato una svolta ai diritti LGBT+, fino al riconoscimento dei matrimoni omosessuali.
Obama è stato anche colui che ha dovuto guidare il suo paese attraverso la crisi economica del 2008.
In politica estera invece è rimasto alto l’impegno militare in Medio Oriente, ma ciò non ha impedito che al presidente venisse assegnato il premio Nobel per la pace.
Partiamo subito dalla versione del 2010 di NBA Jam di cui abbiamo parlato poco fa.
Alle prese con il cesto e relativo pallone troviamo infatti il neoeletto (per l’epoca) Barack Obama, ma non è il solo. Fra le fila delle squadre dedicate ai politici democratici e repubblicani del gioco troviamo infatti vari volti noti: ancora una volta i coniugi Clinton, Sarah Palin, Dick Cheney, fino a George W. Bush (all’epoca appena uscito dalla Casa Bianca) e addirittura Joe Biden, appunto il più recente vincitore nella gara per la massima carica statunitense.
Il Venezuela è dilaniato da una guerra per il controllo delle risorse petrolifere, e noi (nei panni di uno fra tre mercenari selezionabili) dobbiamo farci largo con un vasto arsenale e riportare ordine nel paese, fra colpi di stato e molteplici fazioni che si contendono il potere e il territorio.
Questa è la trama dello sparatutto in terza persona Mercenaries 2: Inferno di fuoco, videogioco distribuito da Electronic Arts nel 2008.
Aggiunti attraverso un DLC, nel videogame sono diventati utilizzabili appunto l’allora senatore Obama e, pure in questo caso, Sarah Palin.
Sempre nel 2008, THQ diffuse un trailer per la sua nuova creatura, il gioco action a mondo aperto (che tanto doveva per le sue ispirazioni a Grand Theft Auto) Saints Row 2. In quel trailer, impegnati in sparatorie, inseguimenti e in altre attività ben poco presidenziali, c’erano appunto il futuro presidente Obama e il suo rivale nella battaglia, il repubblicano John McCain.
Infine, Obama ha fatto anche un paio di comparsate in alcuni videogame sportivi, nel suo ruolo istituzionale, nel 2011.
Il primo è quello dedicato al basket NBA 2K11 di 2K Sports e il secondo (incentrato sul football americano) è Madden NFL 11 di EA Sports.
Siamo arrivati in fondo a questa cavalcata presidenziale lungo la storia dei videogiochi e degli Stati Uniti, e dobbiamo tornare all’attualità, con il neoeletto Biden che dovrà affrontare moltissime sfide, economiche e non soltanto (pensiamo anche soltanto alla pandemia).
Al di là di giudizi politici, siamo abbastanza sicuri che con tutta probabilità troveremo sia Biden, sia l’ormai ex-presidente Trump, in più di un’opera videoludica. Resta da scoprire di cosa si tratterà.