Intervista a Michele Giannone di Daymare: 1998 – il Resident Evil italiano

Informazioni sul gioco

Arricchiamo la nostra rubrica delle interviste, ospitando il co-fondatore Michele Giannone della software house italiana Invader Studios, creatori del gioco Daymare: 1998. Il titolo in questione è un survival horror in terza persona con la tipica camera over the shoulder.

La creazione dei ragazzi di Invader Studios si ispira a grandi classici del genere horror come Resident Evil e Silent Hill. Se da una parte l’ispirazione è volta a quegli elementi che hanno reso celebri queste serie, tuttavia non c’è la rinuncia ad una propria personalità, sia sotto il profilo narrativo, che dal punto di vista delle meccaniche del gameplay, con la presenza di alcune idee molto originali. Oggi scopriremo qualche retroscena sullo sviluppo e le origini di questo peculiare gioco horror tutto Made in Italy.

Prima di iniziare con la lettura, ricordiamo che il videogioco è disponibile dal 28 aprile 2020 su PlayStation 4 e Xbox One, inoltre è stato pubblicato il 20 febbraio 2020 in Giappone su piattaforma PlayStation 4 con il supporto di DMM Games.

  •  Cosa vi ha spinto a realizzare questo genere di titolo?

Certamente la passione che abbiamo per il genere survival horror e per tutti quei titoli che negli anni 90’ ci hanno influenzato in maniera indelebile. Il tutto è iniziato con il fan remake di Residen Evil 2, che ci ha portato a una importante visibilità a livello internazionale, strada che abbiamo continuato a percorrere con Daymare: 1998. Fra l’altro questo genere è qualcosa che unisce tutti nel nostro piccolo team, composto da 10 persone. Non a caso la buona riuscita di questo progetto è dovuta a questa forza emotiva della passione e nello stesso tempo alla determinazione nel voler produrre qualcosa che fosse ambizioso e complesso.

  • Quale aspetto di Daymare: 1998 lo rende diverso rispetto ad altri giochi appartenenti a questo genere?

Un aspetto su cui abbiamo lavorato in Daymare: 1998 è l’estremo realismo. Questo sicuramente lo differenzia rispetto ad altre produzioni tripla A come Resident Evil 2, The Evil Within, o altri titoli survival horror con camera over the shulder. Questo realismo può essere riscontrato nella doppia ricarica, nell’utilizzo dell’inventario in tempo reale, oppure ricaricare prima i caricatori con i proiettili e poi l’arma. Diciamo che abbiamo puntato su un approccio più realistico rispetto ad altri giochi improntati sull’immediatezza, anche se è già disponibile una modalità che offre all’utenza la possibilità di giocare il titolo anche in maniera più frenetica, mitigando gli aspetti del realismo citati poc’anzi e rendendo l’esperienza più arcade e meno hardcore.

  •  Sappiamo della recente scomparsa del grande doppiatore, Paul Haddad, che ha prestato la voce a Leon S. Kennedy e recentemente al personaggio Cleaner, del vostro titolo, come è stato poter collaborare con una personalità del genere?
Paul Haddad, storico doppiatore di Leon Scott Kennedy in Resident Evil 2.

Sicuramente è stato un piacere norme poter collaborare con una personalità storica come Paul Haddad, al tempo stesso il dispiacere per la sua perdita è gigantesco. Siamo felici di aver avuto l’opportunità di collaborare e apprezzare un professionista del genere, non solo sul mondo del lavoro, ma proprio su quello umano, in quanto il suo aiuto è stato indispensabile per la produzione di Daymare: 1998. In conclusione, siamo orgogliosi di aver avuto nel nostro gioco lo storico doppiatore di Leon S. Kennedy.

  •  Ti ringraziamo per la disponibilità ma prima di andare vorremmo sapere qualche aneddoto curioso sullo sviluppo del gioco in questione o sul vostro team in generale.

Sono sicuramente tanti gli aneddoti che girano intorno alla produzione di Daymare: 1998. Senza dubbio però la più importante è relativa al Fan remake di Resident Evil 2, primo nostro lavoro che ci ha permesso di ottenere un enorme visibilità a livello internazionale, oltre che addirittura incontrare Capcom proprio negli studi di Osaka e di essere inseriti, con nostro grande piacere, nei crediti di Residnet Evil 2 Remake. Sicuramente una genesi singolare che rende unica la nascita di Daymare: 1998.

 

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