One Piece è attualmente il manga più seguito al mondo e, conoscendo la fanbase, abbiamo deciso di prepararci a dovere per questa nostra recensione di Odyssey.
Quindi, pad in una mano e fumetto nell’altra, ci siamo imbarcati per questa nuova avventura. Prima di introdurvi alla nostra recensione, vi invitiamo comunque a recuperare l’anteprima di One Piece Odyssey, così da avere tutte le informazioni riguardanti le novità, lo sviluppo e gli eventuali portali dove è possibile acquistarlo se non lo avete ancora preso.
Abbiamo avuto la possibilità di giocare alla Versione Deluxe di One Piece Odyssey su Xbox Series X.
Indice
Storia
Iniziamo la recensione di One Piece Odyssey parlando della storia.
Monkey D. Luffy, conosciuto come Cappello di paglia, è in viaggio insieme alla sua ciurma nell’oceano della Rotta Maggiore. Purtroppo, una brusca tempesta li travolge e distrugge la loro nave: La Thousand Sunny.
In cerca dei pezzi necessari per riparare la Sunny, Luffy e gli altri si imbattono in Liam, una ragazza particolarmente avversa ai pirati. Questa sfrutta il suo incredibile potere per indebolire i nostri eroi, strappandogli le capacità che hanno acquistato nel tempo e i ricordi a loro legati.
Sotto forma di cubi mistici, ricordi e abilità vengono dispersi nel mondo di gioco ed è compito del videogiocatore recuperarli tutti.
Nonostante la trama venga presentata come una storia inedita scritta dallo stesso Eiichiro Oda (l’autore di One Piece), appare molto più come un pretesto narrativo necessario. Necessario a indebolire abbastanza Luffy e la sua ciurma da giustificare la crescita inderogabile e fulcro del gameplay dei titoli JRPG.
L’avventura ha una durata tra le quaranta e cinquanta ore, in base a quanto approfonditamente volete esplorare il mondo di gioco. Avere da subito i personaggi troppo forti avrebbe sbilanciato drasticamente la difficoltà, ripercuotendo la cosa sulla longevità.
Un importante tassello dei giochi di ruolo è proprio legato alla crescita dei personaggi con le battaglie casuali, sarebbe stato un peccato avanzare senza pericoli. Ma sul gameplay ci focalizzeremo dopo, preferiamo concentrarci sugli archi narrativi adesso.
One Piece Odyssey tra archi narrativi celebri
Questa particolare parte della recensione sarà da considerare l’elefante nella stanza di One Piece Odyssey.
A causa dei ricordi persi, Luffy e gli altri devono rivivere momenti importantissimi del loro viaggio. Questo gli permetterà di rivivere gli eventi di Alabasta contro Crocodile, di Water Seven contro la CP9 e anche il salvataggio di Ace a Marineford.
Ottimo per qualcuno che si approccia per la prima volta a One Piece, ma essendo un titolo pensato principalmente per i fan, vista anche la mole di citazioni, il risultato è molto ridondante. Ci ricorda l’effetto Star Wars: si ha un universo narrativo immenso, tantissime possibilità, ma si gira sempre attorno alle stesse situazioni e gli stessi personaggi.
Senza fare spoiler, alcuni eventi vengono cambiati anche per strizzare l’occhio a quei fan che chiedevano la resurrezione di un determinato personaggio. Da lettori di One Piece, ci è parsa un’azione troppo mirata per non essere voluta ad accontentare una specifica parte di fanbase. A livello di narrazione sul gioco, non ha neanche rilevanza.
È un peccato e ci risulta un’occasione sprecata su tanti fronti narrativi. Sarebbe stato molto interessante rivivere i ricordi dei due anni di Time Skip per l’allenamento dei singoli membri della ciurma. Così da vivere davvero situazioni inedite e incontrare ottimi personaggi mai approfonditi.
Non tutto è da considerare sbagliato. In soccorso della narrazione, arrivano i ricordi sbiaditi.
I ricordi sbiaditi di One Piece Odyssey
I ricordi sbiaditi sono situazioni poco chiare di eventi minori sparsi nell’effettivo ricordo. Fungono da missioni secondarie sparse per i vari mondi di gioco esplorabili e possono essere affrontati solo da piccoli gruppi di personaggi prestabiliti.
Oltre a risvegliare speciali attacchi legame tra i membri della ciurma, arricchiscono principalmente la narrazione con eventi davvero inediti. Questi sono i momenti più apprezzati della trama – oltre al finale, ma di questo preferiamo non parlare per evitare ogni spoiler significativo.
Trovare tutti i ricordi per scoprire i legami più profondi dei membri della ciurma di Luffy è la parte più divertente della storia. Inoltre, arricchisce la trama aumentando la longevità del titolo.
Gameplay
Il gameplay è il punto più solido del titolo e presenta meccaniche davvero divertenti.
La struttura è la base di un qualsiasi gioco di ruolo. I protagonisti dell’avventura sono (quasi tutti) i membri della ciurma di Cappello di paglia, e possiamo sostituirli sia negli scontri che nelle aree di esplorazione.
Venendo catapultati in grandi mappe completamente esplorabili, il titolo invita i giocatori a sfruttare le capacità dei nostri eroi per godere dell’esperienza completa dell’esplorazione. Purtroppo però non tutti i nostri eroi sono utili come sembrano. Se togliamo l’ottima capacità di Zoro di sfondare le porte d’acciaio con i suoi fendenti, l’abilità di Franky che crea ponti e la statura di Chopper sfruttata per passare in via inaccessibili agli altri, si può andare avanti con Luffy, che può arrampicarsi e afferrare gli oggetti a distanza.
Le due capacità più inutili dell’avventura sono quelle di Nami e Sanji. Con loro è possibile trovare per terra rispettivamente soldi e ingredienti, ma, esclusion fatta per determinate sessioni di gioco in cui sono richieste queste specifiche abilità, se ne può fare a meno avanzando con gli altri.
Al contrario, nelle lotte, ogni membro della ciurma può avere la sua utilità.
One Piece Odyssey è un JRPG?
One Piece Odyssey è un JRPG. Basa lo stile di lotta sul più classico sistema di combattimento a turni dove i membri del vostro gruppo e i nemici si alterneranno durante la battaglia. Gli avversari non sono particolarmente diversificati, ma affrontano il giocatore con diverse tattiche è abilità uniche. Come i protagonisti, anche gli antagonisti ricadono in tre grosse categoria di personaggi: Potenti, Veloci e Tattici.
Strutturato su un sistema Sasso-Carta-Forbice, i potenti battono i veloci, i veloci battono i tecnici e i tecnici battono i potenti. Anche i membri della ciurma di Luffy sono suddivisi equamente in queste macro categorie e per questo motivo sarà essenziale sostituirli nelle battaglie più dure.
Non ci troviamo di fronte a un gioco particolarmente arduo da affrontare e, sfruttando tecniche e oggetti, è possibile vincere facilmente ogni battaglia. Ma solo sfruttando un minimo di strategia. Inizialmente, abbiamo approcciato l’avventura con Luffy, Zoro, Nami e Chopper, credendo fosse il miglior team, ma ci siamo ricreduti.
Benché Luffy e Zoro siano potentissimi in attacco, Chopper è un valente curatore e Nami ha capacità paralizzanti ad area davvero eccellenti, ci siamo visti costretti a sostituirli durante molti scontri. Questo perché, molto spesso, lo Scramble Area Battle System ha saputo giocarci brutti scherzi.
La ciurma di cappello di paglia e lo Scramble Area Battle System
Lo Scramble Area Battle System suddivide i nostri eroi nel campo di battaglia, che è diviso in quattro zone separate. Ciò permette ai giocatori di approcciare i nemici da diverse aree, ma essendo anche i nemici collocati tra le quattro zone di scontro, potreste riscontrare drastici sbilanciamenti.
I membri più forti della ciurma di Luffy potrebbero trovarsi bloccati in un’area da un nemico da eliminare facilmente. Qualcuno di più debole, invece, potrebbe trovarsi circondato dai nemici.
Il vostro party non aumenterà mai nel numero, sarà composto sempre dai quattro eroi scelti con l’eventuale aggiunta di un personaggio unico che vi aiuterà per un numero di battaglie prestabilite. Ma i nemici sono molti di più. Negli scontri più duri, ci siamo trovati ad affrontare una decina di nemici con un rapporto area/scontro anche di quattro contro uno.
Questo particolare sistema di battaglia è ciò che ci ha fatto apprezzare principalmente il gioco. Regalando sfide sempre diverse e costringendo il giocatore a ragionare, lo promuoviamo più che volentieri.
Per chi non volesse avere una suddivisione prestabilita, con un eroe in ogni area di scontro, il gioco offre la possibilità di impostare tattiche predefinite. La prima, piazza Luffy contro il nemico più potente. La seconda, mette Zoro e Sanji nell’area con più nemici. E così via. Per quanto ci riguarda, ci siamo trovati molto male con tutte le tattiche mentre completavamo la recensione di One Piece Odyssey, ma il nostro consiglio è quello di provare diverse strategie per trovare quella che più si adatta al vostro particolare stile di gioco.
Se cercate un RPG dove basta premere il tasto azione attaccando in continuazione fin quando i nemici non soccombono, questo non è il titolo che fa per voi. Ogni scontro va ragionato, soprattutto quelli coi nemici casuali che non sono da sottovalutare. A volte, anche più duri da buttar giù di un boss.
Comparto tecnico
One Piece Odyssey è un gioco che ci sentiamo di definire molto piacevole.
Il team di sviluppatori ILCA, in collaborazione con il producer Bandai Namco, ha lavorato anni alla realizzazione del titolo. Questo lungo sviluppo, dovuto alla volontà di regalare ai fan una riproduzione il più fedele possibile al mondo di One Piece, ha dato i suoi frutti.
Pur trovando alcuni ambienti da esplorare spogli, la maggior parte delle location godono di un’atmosfera davvero immersiva. In questo modo, fan e non della serie, possono vivere buona parte degli eventi più significativi di Luffy e compagni dall’interno, non più come lettori o spettatori.
Maggiore cura la riscontriamo nelle lotte. I personaggi, non realistici ma trasposti in cel-shading, sembrano molto più finti e meccanici quando camminano rispetto a quando combattono. Ogni tecnica utilizzata dai nostri protagonisti è fedelmente riproposta su schermo e le animazioni sono travolgenti. La possibilità di velocizzare lo scontro vi permette anche di saltare buona parte delle inutili chiacchiere e delle animazioni nemiche, e focalizzarvi sulle scene che più preferite.
ILCA aveva dimostrato le sue abilità già nelle animazioni di scontro per i remake di Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente, e non si sono risparmiati per la ciurma di Cappello di paglia. Bandai ha scelto bene affidando a loro il progetto.
Non abbiamo mai assistito a un calo di frame o a problemi di clipping audio durante l’intera campagna. Neanche nei momenti più concitati tra lotte e filmati.
Odyssey è sicuramente la trasposizione videoludica migliore di One Piece sul lato tecnico.
Conclusioni sulla recensione
One Piece Odyssey è stata una piacevole scoperta e si è dimostrato un JRPG divertente e fresco.
Non ci troviamo purtroppo di fronte una storia particolarmente ispirata o coinvolgente, ma sa accompagnare il giocatore sfruttando i ricordi dei protagonisti. Questo è senza ombra di dubbio il miglior gioco di One Piece che si possa trovare sul mercato.
Non regge il confronto sul lato tecnico con mostri sacri come Dragon Ball FighterZ o titoli davvero ben costruiti come Naruto Ninja Storm 4 e l’attuale Demon Slayer, eppure saprà regalarvi tante ore di divertimento.
Consigliato a tutti i fan di One Piece, ma anche a chi voglia cimentarsi con un JRPG alternativo.
Se siete interessati a giocarlo, potete acquistarlo attraverso il portale ufficiale di Bandai Namco. Noi, attendiamo di vedere cosa hanno in servo i futuri DLC già annunciati.
Che emozione rivivere i momenti più belli di One Piece ...
Sistema di combattimento molto valido.
Il gioco getta le basi per future avventure inedite.
... ma basta pensare sempre agli stessi personaggi!
Nemici secondari troppo anonimi.