Roller Drama, una sitcom interattiva sul roller derby – Recensione

Roller Drama
Informazioni sul gioco

Roller Drama è l’ultima fatica dello studio indipendente italiano Open Labs. Già sviluppatori di Football Drama, il team con sede a Firenze ha cambiato sport senza cambiare la propria attitudine al racconto. Hanno continuato la propria ricerca dell’elemento poetico e narrativo nelle attività sportive, trasmettendo anche messaggi di importanza sociale e di rivalsa. Lo sport scelto, questa volta, è meno conosciuto rispetto al calcio, ma non per questo è meno interessante.

Il roller derby è uno sport di full contact principalmente femminile e che ha una natura autorganizzata importante. Il sistema di valori che esprime lo rende una disciplina underground affascinante e praticato dal basso. Se siete curiosi, nel nostro reportage vi parliamo in maniera più approfondita sia di Roller Drama che del roller derby, con interviste agli sviluppatori e ad atlete.

Roller Drama cerca di raccontare questo sport. Lo fa attraverso una struttura da visual novel che convince rispetto al tentativo precedente dello studio, ma che comunque rappresenta una sperimentazione. Ci sono, infatti, ancora diversi spigoli sia nella narrazione che nel gameplay. Ciò non toglie la piena sufficienza dell’opera, che aggiunge un altro tassello importante al loro percorso artistico.

Prima di entrare nel vivo della recensione, ricordiamo che Roller Drama è disponibile dal 26 gennaio per PC tramite Steam, iOS, Android e Nintendo Switch al prezzo di €14,79. Nei prossimi mesi arriverà anche sui sistemi Xbox e PlayStation sia di vecchia che di nuova generazione.

Drammi da sit-com

La storia comincia con cinque atlete e un’allenatrice che prendono una casa assieme, in violazione delle leggi stabilite distopico governo dei Gemelli. Vivono quindi tutte assieme, ognuna nella propria stanza e con gli spazi in comune. Nei panni dell’allenatrice Joan, i giocatori gironzoleranno per la casa, parlando con le atlete una ad una, capendone i trascorsi, il profilo psicologico e le situazioni in cui sono coinvolte. Situazioni che richiedono l’intervento dei giocatori, con puzzle da risolvere e scelte importanti da affrontare durante i dialoghi. Una frase può cambiare il corso della storia e i rapporti con le ragazze. Tutto ciò che succede nella casa, e nelle vite delle atlete, è importante per la loro prestazione durante le partite.

In questa tragicomica ambientazione da sitcom, si stringono o si allentano relazioni, e ciò ha un effetto durante le partite del campionato di roller derby, cioè la fase di gameplay sportivo. Il gameplay di Roller Drama è infatti diviso, principalmente, in due sezioni: una parte di visual novel a scelte e un’altra parte di gioco semistrategico e di partita.

Queste fasi non sono staccate tra loro, ma opportunamente collegate per fare in modo che una influenzi l’altra e viceversa. Un equilibrio nelle meccaniche di gioco difficile da trovare, ma l’impressione è che lo studio indie sia riuscito a collegare egregiamente queste due parti. Ciò trasmette uno dei primi temi cari al team fiorentino: lo sport come attività immersa nel sistema sociale e con una forte narrativa. Questa filosofia è il tratto distintivo di Open Labs, già dai tempi di Football Drama. Un modo diverso di vedere e percepire gli sport che, al momento, è condiviso dallo studio londinese di Roll7 e da poche altre realtà di sviluppo in giro per il mondo.

La Storia

Sotto il profilo narrativo, la parte visual novel possiede tinte comiche, dialoghi e scene surreali. Elementi che caratterizzano una scrittura satirica ben realizzata, riuscendo ad affrontare tematiche sensibili e cogliendo sfumature importanti, dal punto di vista valoriale, del roller derby. Ad esempio, il concetto di movimento sociale dal basso, e quindi di uno sport che è anche spazio di lotta politica, viene ben amalgamato nella narrazione, senza essere snaturato o affrontato in modo superficiale.

C’è da dire, però, che lo storytelling non è sempre chiarissimo. In alcune circostanze, la scelta dei dialoghi è molto guidata, in altri casi, invece, controintuitiva. Inoltre, il gameplay di questa parte visual novel permette ai giocatori di spostarsi da una stanza all’altra con inquadrata la visuale frontale del condominio con le varie stanze, la strada e la città in background.

Le informazioni che vengono mostrate nell’HUD, peraltro graficamente piacevole, non comunicano però al meglio le informazioni necessarie per poter risolvere un puzzle. Ci sono frasi e affermazioni romanzate che talvolta possono lasciare i giocatori senza bussola. Nel caso di missioni che non devono essere risolte a tempo il problema certamente non si pone: gli ambienti sono pochi e facili da esplorare. Nel caso opposto, e ci sono un paio di missioni così, diventa difficile capire cosa fare in breve tempo e permettere quindi alla storia di proseguire.

Roller Drama
La visuale frontale della casa condivisa; gli obiettivi sono indicati in basso nell’HUD

La partita

Nelle partite, invece, si nota il netto miglioramento rispetto a Football Drama, che aveva diversi problemi di meccaniche con uno svolgimento delle partite poco comprensibile. Roller Drama sfrutta invece un sistema misto di gioco in tempo reale (con il movimento e le abilità dell’attaccante, la jammer) e strategia, attraverso un pannello che permette di modificare l’energia delle atlete, le formazioni della difesa (le blocker) e le abilità speciali (integrate con un sistema di carte minimale come sperimentato nel loro gioco precedente). Una cosa importante da notare è che in questa sezione, la grafica di gioco diventa tridimensionale e si ha una visuale dall’alto dell’ovale di gioco.

Nonostante il miglioramento però, la parte in tempo reale è ancora un po’ ferraginosa, con un’IA poco reattiva. In generale flow di gioco scorre comunque bene e le partite hanno un grado sfida coinvolgente, chiedendo quindi ai giocatori di sfruttare bene la parte strategica e di fermare momentaneamente la partita per elaborare la tattica per il prossimo giro di ovale (le regole del roller derby ci sono state spiegate dalle atlete stesse in questo reportage). Nel caso comunque c’è la possibilità di modificare la difficoltà dei match, per chiunque volesse un grado sfida più tranquillo.

Le partite si svolgono in tre tempi, chiamate jam, e negli intervalli è possibile fare un discorso alla squadra, con la speranza di poter aumentare la loro energia in campo e quindi un boost nelle jam successive. Una meccanica molto interessante, ma che non è sempre chiara nel suo funzionamento. Infine, per chi volesse seguire di più la parte narrativa, le partite possono anche essere non giocate, lasciando andare l’autoplay con risultati casuali.

L’importante è partecipare

Nel gioco l’importante non è vincere il campionato, anche se vincere le partite aiuta il morale delle giocatrici durante le sezioni narrative. L’esperienza è perciò varia nel modo di fruizione e questo è forse un grande punto a favore di Roller Drama.

Partita pannello strategico
Una schermata del pannello strategico, con le abilità, l’energia e l’energia delle atlete

L’arte di Roller Drama

La direzione artistica di Roller Drama è sicuramente il fiore all’occhiello di tutta la produzione. I disegni, curati dall’illustratrice Vittoria Macioci, hanno un tratto e una palette di colori unica, che dona un carattere identitario al gioco e restituisce in modo eccelso l’estetica punk del roller derby. Ottime anche le animazioni e la regia delle scene, che delineano un prodotto con una direzione di stampo fumettistico, con i dialoghi che si presentano attraverso baloon classici del linguaggio della nona arte.

La colonna sonora accompagna l’intera durata dell’avventura, di circa 6-7 ore (dipende dalle scelte), caricando di pathos i momenti tragicomici e di tensione i match con le altre squadre. Le musiche, firmate da Francesco Arcuri, sottolineano alla perfezione le situazioni messe in scena dalla regia. Nonostante un design minimale, purtroppo Roller Drama ha delle lacune nelle impostazioni di accessibilità per le persone daltoniche. È mancante anche la possibilità di scegliere la grandezza dei testi, anche se di standard sono caratteri già molto grandi.

Roller Drama
In Roller Drama non è importante vincere il campionato, ma se si vince è meglio, no?

Conclusione

Roller Drama è un prodotto originale, sviluppato da un piccolo team al 100% indipendente. Nonostante alcune sue mancanze e alcuni tratti che avrebbero necessitato di una smussatura ulteriore sia lato storytelling che lato gameplay partita, Roller Drama è comunque una piacevole novità che propone al medium un modo diverso di affrontare la tematica sportiva.

Un gioco che si prefigge di raccontare una disciplina underground, rispettandone il sistema valoriale, cogliendo le sue sfumature da movimento e cucendoci attorno una storia di lotta che parte dalle atlete e dall’allenatrice Joan, dal loto vissuto e dalle loro ambizioni. Una sitcom videoludica coinvolgente e di genuino intrattenimento tragicomico.

Il roller derby si fa videogioco, ed è maledettamente appassionante.

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Roller Drama
0
Amazing
75100
Pros

Personaggi ben caratterizzati

Storia piacevole e coinvolgente

Illustrazioni magnifiche e direzione artistica grandiosa

Musiche incalzanti

Un modo diverso di percepire lo sport

Cons

Alcune scelte di dialogo sono controintuitive

Alcuni puzzle non si capiscono bene, informazioni scarse dall'HUD

La IA in partita non risponde benissimo

Mancano impostazioni accessibilità per persone daltoniche e grandezza testi

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