Soulstice recensione: il nuovo action nostrano

Soulstice Recensione
Informazioni sul gioco

Soulstice è un Hack ‘n’ Slash italiano, sviluppato da Forge Reply ed edito da Modus Games (Remothered) e Maximum Games (Five Nights at Freddy’s).

Sono ormai anni che il panorama videoludico nostrano offre titoli di alta qualità. Basti pensare a Mario + Rabbids di Ubisoft Milano, una tra le migliori saghe a disposizione per Nintendo Switch. Ma troviamo anche l’emozionante Last Day of June, il thriller Martha is Dead, o Daymare 1998 – omaggio ai Resident Evil della vecchia scuola.

Soulstice sarà in grado di piazzarsi in alto tra i suoi compaesani? Scopriamolo in questa recensione.

La storia di Soulstice: tra omaggio e ispirazione

La storia di Soulstice, che trae ispirazione da opere dark fantasy come Berserk e Claymore, è semplice e lineare. Ma non per questo è da considerarsi scontata e priva di colpi di scena.

In principio, il mondo era gestito dal Caos. Questo però non poteva portare a nulla di buono e tre potenti entità decisero d’imprigionare l’essere che amministrava quel potere in un piano d’esistenza differente, separato dal nostro dal Velo. I tre, divenuti custodi, furono riconosciuti come: la Portatrice della Fiamma, lo Scultore e il Giudice.

Insieme, plasmarono la vita come la conosciamo. Ma mentre il genere umano prosperava, qualcosa tramava nell’ombra. Anche se imprigionato, il Caos non si sarebbe dato per vinto e la sua progenie squarciò il Velo giungendo nel nostro mondo. Ebbe così inizio l’Avvento del Solstizio delle Anime.

Gli umani non erano in grado di contrastare gli orrori giunti nel loro mondo, così i Custodi si videro costretti a dar vita a una nuova stirpe di guerrieri in grado di respingere la minaccia e proteggere il Sacro Regno di Keidas.

Le due sorelle protagoniste, Briar e Lute, vengono accolte dall’ordine della Lama Cinerea e trasformate in Chimere. Questi guerrieri ibridi nascono dalla fusione di due anime in un unico corpo. Ovviamente, ci sono state delle conseguenze, ma non sveliamo altro in questa recensione di Soulstice, per evitare qual si voglia spoiler.

L’impronta delle opere sopracitate è davvero forte. Se avete letto Claymore, riconoscerete senza dubbio il modo in cui le protagoniste ottengono il loro potere. Se avete letto Berserk, ricorderete sicuramente l’avvento dell’eclissi.

Nel caso in cui non conosciate nessuno dei due, vi invitiamo a leggerli, ma non ci prendiamo la responsabilità dei traumi che quelle storie potranno instillarvi. In ogni caso, è giusto avvertire che la storia in questo titolo altro non è che un interessante intermezzo tra una spadata e l’altra.

Lo stesso si può dire delle fasi esplorative. Il mondo di gioco non è brutto da vedere, ma a causa di scenari e luoghi riproposti più volte e all’epicità degli scontri, l’esplorazione della città corrotta appare come un intervallo mirato a far prendere fiato al giocatore. Con qualche sessione di platform non particolarmente ispirata.

Affascinante nel contesto, ma il fulcro di tutto è il gameplay degli scontri.

Gameplay: il fulcro di tutto

La prima cosa che colpisce del gioco è il suo frenetico e caotico gameplay. Ispirato ai più classici Devil May Cry e Bayonetta, ci troviamo di fronte a un titolo molto divertente da giocare.

Forge Reply ha fatto un ottimo lavoro sul lato tecnico, le poche imperfezioni possono essere gestite senza difficoltà. Dovendo affrontare da sole orde e orde di nemici, Briar e Lute avranno a disposizione un sistema di controllo semplice e facile da padroneggiare.

Dotata di un attacco primario e uno secondario, diviso nelle prime ore di gioco tra spadone (rapido) e martello (pesante), Briar è la sorella che fisicamente sta in campo. I suoi rapidi movimenti e le schivate le permettono di saltare da un nemico all’altro senza difficoltà, concatenando combo devastanti e schivate fulminee.

Combinando varie armi e abilità, si avrà accesso a un arsenale di tutto rispetto adattabile al nostro stile di gioco.

Avremo anche dei giudizi a fine scontro che valuteranno l’operato del giocatore. Un sistema che ci permette di migliorare con la pratica, indicato dal ferro (il gradino più basso) al diamante (quello più alto).

Gli avversari sono tutti ostici e dotati di un moveset unico dedicato alla loro tipologia. Non sono particolarmente difficili da fronteggiare con la giusta pratica e l’unico vero nemico pericoloso nelle battaglie è la telecamera di gioco. Unica pecca del lato tecnico.

Può capitare, negli scontri più concitati, che la telecamera si focalizzi su angolature che creano punti ciechi, dai quali si rischia di subire attacchi vari. Durante le ore necessarie per scrivere questa recensione di Soulstice non ci è mai capitato contro i boss. Al contrario è accaduto contro diversi minion.

Per fortuna, c’è Lute a darci una mano. La sorella di Briar sarà la controparte eterea che offrirà supporto. Come i Legion di Astral Chain di PlatinumGames, è dotata di una IA che le permetterà di muoversi e lottare al nostro fianco, ma potremo gestirla su difesa e contrattacco.

All’inizio, dispone solo di un rallentamento che le permette di frenare determinati attacchi nemici – cosa molto utile – ma andando avanti nella storia sbloccherà differenti abilità. Deviare i dardi in avvicinamento o sollevare barriere per tenere lontano gli avversari sono solo alcune delle capacità che otterrà.

La sinergia tra le due sorelle è il cuore del battle system.

Coesione tra Briar e Lute

Briar, che nell’aspetto e movenze ricorda molto il Guts di Kentaro Miura, ha dalla sua un arsenale incredibile. Ogni arma ha la sua utilità sul campo di battaglia. Per esempio, il martello è utile per distruggere le corazze dei nemici più resistenti, mentre l’arco è utile contro i demoni volanti.

Lute ha invece dalla sua un albero delle abilità molto ben curato, che le permette di sbloccare capacità sempre più utili nelle battaglie. Ma è quando lo spirito delle due sorelle raggiunge la sinergia massima che può dar sfogo al suo vero potenziale.

Il segreto del loro potere è celato nella barra di Coesione.

Una volta riempito l’indicatore di Coesione, le sorelle scatenano degli attacchi sinergici devastanti per la progenie del Caos. Lute può concentrarsi sull’attacco e fornire ulteriore potere a Briar, che diventa inarrestabile migliorando la potenza dei suoi attacchi e la capacità di movimento.

Attraverso la coesione, Briar è in grado di raggiungere il Furore, una sorta di Modalità Berserk micidiale per qualunque avversario. Particolarmente consigliato per ribaltare quelle situazioni di svantaggio senza via di scampo.

Macellare i corrotti in stato di furia è ancora più divertente che farlo normalmente.

Soulstice Recensione: conclusioni e voto

Giunti alla conclusione della recensione di Soulstice, possiamo affermare di trovarci di fronte a un titolo più che degno di nota. Il prezzo non è nemmeno proibitivo e si attesta sui 39,99€.

Articolato su di una storia semplice, con forti radici estratte dal dark fantasy medioevale, Soulstice si presenta come uno dei titoli più divertenti da giocare in questa stagione.

Accompagnandoci in un oscuro mondo per circa 10-15 ore di gioco, ci viene chiesto di affrontare un pericoloso viaggio per salvare l’umanità. Sulla nostra strada, centinaia di nemici da fare a pezzi a colpi di spada.

Il sistema di combattimento è estremamente articolato e profondo. Padroneggiarlo non richiederà troppo tempo, ma i meno esperti del genere potrebbero trovare ostico concatenare i vari poteri di Lute nelle battaglie più frenetiche.

Disponendo di varie modalità di difficoltà, invitiamo i meno pratici a partire da uno stile di gioco più semplice e magari salire gradualmente. Per fortuna, il titolo ha un alto tasso di rigiocabilità ed è abbastanza longevo. Peccato solo per gli scenari un po’ ripetitivi.

Unica vera pecca, la sopracitata telecamera.

Tuttavia, per concludere la nostra recensione di Soulstice, consigliamo l’esperienza a tutti gli amanti del genere, e a coloro che vogliono approcciarsi a esso per la prima volta.

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Soulstice Recensione
0
Amazing
80100
Pros

Ideale per gli amanti dell'Action Frenetico

Storia godibile dal ritmo gradevole

La gestione di Lute si incastra perfettamente con il gameplay di Briar

Cons

Telecamera da migliorare

Troppi scenari identici da esplorare

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