Street Fighter 6 è l’ultimo capitolo del brand di picchiaduro targato Capcom – senza ombra di dubbio il più famoso e forse anche il più apprezzato al mondo.
Dopo aver testato le potenzialità del titolo attraverso l’Open Beta, aver visto che funziona su Steam Deck e scoperto con sorpresa della collaborazione con Exoprimal, siamo partiti all’avventura e dopo averci passato molte ore siamo pronti a condividere la nostra recensione!
Ci sarà pochissimo spazio per gli spoiler, ma se non avete ancora avuto l’occasione di giocarlo e volete scoprirlo passo dopo passo da soli, allora vi invitiamo a recuperare il nostro articolo che offre una panoramica dall’esterno.
Abbiamo giocato Street Fighter 6 su Xbox Series X.
Indice
Il World Tour di Street Fighter 6
Inizieremo la recensione di Street Fighter 6 partendo da un punto da cui non siamo mai partiti: la parte più carente.
La modalità World Tour, che ci permette di creare un nostro personale combattente e farlo avventurare per il mondo, non è all’altezza delle aspettative.
Nonostante sia stata presentata come una modalità rivoluzionaria nel brand, non è altro che una tipologia di gioco già vista, un picchiaduro non statico che ci fa affrontare i nemici dopo l’esplorazione di qualche ambiente ristretto.
Togliamoci il dente
Qualitativamente non è una modalità destinata a rivoluzionare il brand e se dovesse mancare avremmo ancora a disposizione il miglior Street Fighter dai tempi di Super Street Fighter II: The New Challengers.
I vestiti da indossare sono limitati, i nemici sono tutti uguali, il mondo di gioco è scialbo e finto, pieno di personaggi che appaiono come enormi action figure pronte a essere lanciate sul mercato.
Eppure, è dannatamente divertente! Uno dei punti di forza è proprio il non volersi prendere sul serio.
Il tempo scorre giocando
Possiamo creare qualunque personaggio grazie a una personalizzazione profonda e ben strutturata.
Scegliere il genere indipendentemente dall’aspetto e sbizzarrirci con colori, muscoli, cicatrici e proporzioni. Come se non bastasse, al contrario di quanto visto nella Beta, qui è possibile mescolare gli stili di combattimento degli iconici personaggi di Street Fighter 6 con mosse speciali differenti creando un combattente unico nel suo genere.
World Tour è una modalità che va considerata in aggiunta, ma arricchisce notevolmente l’esperienza di gioco. Inoltre, ci permette di approfondire le sfaccettature degli altri protagonisti grazie al sistema Maestro.
Preferiamo però non fare spoiler, quindi se volete conoscere meglio i lottatori che hanno fatto la storia del brand vi consigliamo di farci amicizia nel gioco.
Combattimenti frenetici nel gameplay
Cercheremo di non essere troppo tecnici, ma non possiamo non tessere le lodi al Drive Gauge, il sistema progettato per incoraggiare la creatività dei giocatori.
Sotto il contatore della vitalità dei personaggi, troviamo altre 6 piccole barre che permettono di utilizzare diverse abilità. La maggior parte delle meccaniche legate alle Drive Gauge si basano su quelle già esistenti nei precedenti giochi di Street Fighter, come la parata, l’attacco focalizzato, la mossa EX, eccetera.
Si possono utilizzare per potenziare le proprie tecniche o per uscire da una situazione di stallo grazie a colpi particolarmente potenti – che regalano al giocatore un’armatura che gli fa ricevere danno, ma non blocca l’esecuzione del suo colpo – o a un Parry che trasforma la difesa in attacco.
Tenerla d’occhio è fondamentale, perché può esserci utile per creare combo particolarmente lunghe o dannose, ma se esaurita può farci ritrovare in una situazione di netto svantaggio.
Essendo il punto cardine del sistema di lotta, garantisce un’ottima equilibratura del roster di gioco, questa volta davvero variegato.
Scegliete il lottatore che preferite
In partenza, Street Fighter 6 offre 18 combattenti tra cui scegliere. Anche se il franchise offre centinaia di scelte, tra crossover e non, Capcom ha preferito focalizzarsi su pochi protagonisti ma buoni. A dirla tutta, è una scelta che abbiamo apprezzato.
Non c’è un personaggio più forte di un altro, anche se ce ne sono più facili o più complicati da utilizzare, e grazie a una modalità di allenamento ben strutturato possiamo padroneggiare qualunque protagonista con un po’ di pratica.
Quando si parla di varietà, infatti, non si intende avere una vasta scelta, ma una scelta ben ponderata. Volete un personaggio possente e che fa tanti danni con pochi colpi? Utilizzate Marisa! Magari preferite un personaggio Tecnico? Provate Guile. Approcciandovi per la prima volta al gioco potreste voler provare qualcosa di equilibrato? Perché non far pratica con Ryu?
Serve solo un po’ di pratica, ma grazie alla differente scelta di comandi, il divertimento è garantito per tutti i giocatori.
Comandi Classici o Moderni?
Rispetto i precedenti capitoli della serie, Street Fighter 6 è pensato per un pubblico più ampio.
Per perdere la nomea di picchiaduro troppo complesso, il team di sviluppo decide di offrire due differenti mappature di tasti, che aiutano i videogiocatori più inesperti nel combattimento.
Quando si utilizza lo stile Classico, quello da noi preferito, il giocatore ha a disposizione 6 tasti: 3 pugni e 3 calci (deboli, medi e forti). In aggiunta ottiene tecniche che si attivano con la pressione combinata di due tasti – per esempio, la presa, si attiva alla pressione contemporanea del calcio e del pugno debole. Le mosse speciali, come è tradizione, si attivano dopo una sequenza di direzioni e la pressione di uno dei tasti d’attacco.
Lo stile Moderno invece è molto più facile da usare ed è quello pensato per i neofiti. Le mosse speciali non richiedono combinazioni di direzione+tasto per essere utilizzate, venendo impostate su un solo comando, e gli altri tasti vengono distribuiti tra combo e tecniche Drive Gauge.
Online abbiamo incontrato molti giocatori con entrambe le configurazioni.
Il miglior Online di sempre
Parlando dell’Online, ammettiamo che la Battle Hub è il luogo in cui abbiamo passato più tempo.
Sin dal nostro primo ingresso nell’open beta, ci siamo resi conto del gran lavoro di Capcom. Gli sviluppatori hanno progettato il gioco con l’idea precisa di creare il miglior capitolo dedicato agli eSports, e questo lo si evince anche dalla struttura.
La Battle Hub è una sala giochi pensata per gli eventi eSports, con tanto di megaschermo centrale e negozi di souvenir.
Quando non ci sono tornei attivi, che possono anche essere organizzati dai giocatori, ci si può posizionare a uno dei cabinati e aspettare sfidanti, o accettare la sfida degli altri giocatori in attesa.
Abbiamo sostenuto molte sfide, tra vittorie e sconfitte, e con il Crossplay attivo abbiamo avuto la possibilità di sfidare giocatori sia su Xbox che su PlayStation. Non abbiamo mai riscontrato errori di sistema, crash o ritardo negli input dei comandi.
L’unico problema riscontrato riguardano ancora la scelta dei comandi, che bisogna selezionare per ogni singolo lottatore in un menù apposito. Speravamo potessero migliorare quest’aspetto, ma è un dettaglio su cui si può sorvolare.
Anche perché ci troviamo di fronte un ottimo comparto tecnico.
Comparto tecnico
C’è davvero poco da dire sul comparto tecnico di Street Fighter 6. Abbiamo avuto la possibilità di giocarlo su Xbox Series X e i problemi riscontrati sono davvero pochissimi.
Nel World Tour, riguardano i personaggi non giocanti, avendone trovato uno che cammina senza fermarsi contro un muro prima di girarsi o il calo di frame rate di quelli più distanti. Nei combattimenti, però, non ci sono mai stati problemi e i caricamenti di transizione tra l’esplorazione e la battaglia sono davvero rapidi.
Molte volte anche più rapidi di quelli dell’Arcade Mode, che comunque non sono durati più di cinque secondi nella nostra esperienza.
Parlando di combattimenti, questo nuovo capitolo è davvero pittoresco, offrendo esplosioni di colori accessi a tutto schermo all’utilizzo di determinate mosse. Ci preoccupava un po’ la cosa durante i primi video mostrati, ma una gestione intelligente dell’illuminazione regala immagini cristalline e arene dettagliate in ogni occasione.
Questi colori offrono una visione più poetica dello scontro e non intaccano minimamente le prestazioni. Ci leviamo il cappello di fronte a Capcom, che ci regala lotte emozionanti e ritmi incalzanti.
Recensione Street Fighter 6 – Conclusioni
Capcom, dopo Resident Evil 4 Remake, ci regala quest’anno un altro gioiellino videoludico.
Street Fighter 6 è stata una bellissima esperienza da giocare e che non verrà abbandonata grazie alla possibilità offerte dalla modalità online, con avversari provenienti da tutto il mondo in quella che è la modalità multiplayer migliore della serie.
Riesce a essere contemporaneamente il titolo migliore da cui partire se non avete mai giocato a un picchiaduro e anche quello che potrebbe essere più apprezzato dagli esperti.
Concludiamo la recensione consigliandolo a tutti.
I Personaggi sono pochi, ma tutti strutturati alla perfezione
Difficile trovare una stabilità per i match online migliore tra i giochi del genere
Pensato per far divertire sia i giocatori esperti che i neofiti
La modalità World Tour non è all'altezza delle aspettative