UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi – Recensione di un gioco arrivato troppo tardi

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Quando fu ufficialmente presentato da Microids per la prima volta, UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi ci è parso come il tentativo di cavalcare l’onda della nostalgia su un eroe del passato che va pian piano scomparendo – nonostante sia stata annunciata una nuova serie animata dal titolo Goldrake U / Grendizer U.

Tuttavia, spinti dall’affetto che proviamo per Goldrake (o Grendizer se preferite), e per il segno che ha lasciato in Italia nel periodo a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, abbiamo deciso di accompagnare Duke Fleed – da noi conosciuto come Actarus – per questa nuova avventura.

Il gioco ci avrà convinto? Continuate a leggere la nostra recensione di UFO Robot Goldrake per scoprirlo.

UFO Robot Goldrake a protezione della terra

Microids, anche conosciuta come MC2-Microïds, ha creato un titolo che ripercorre le avventure di Duke e Goldrake dagli inizi, seguendo le vicende della serie animata trasmessa in TV.

Go Nagai, il creatore di Goldrake, ha dato vita a un multiverso narrativo fumettistico che coinvolge altri protagonisti delle sue opere come Cutie Honey, Getter Robot, Devilman e Mazinger Z, ma la serie animata di Goldrake avrà collegamenti solo con quest’ultimo – presto ci arriveremo.

Il gioco, come l’anime di Goldrake, reimmagina un racconto della letteratura cavalleresca in chiave fantascientifica.

UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi Recensione

Le avventure epiche cavalleresche di Goldrake ritrovate nella trama de Il Banchetto dei Lupi

UFO Robot Goldrake è il terzo capitolo della trilogia Mazinger, nata con Mazinger Z e proseguita con il Great Mazinger. Questi due predecessori traevano già ispirazione ai miti dell’Antica Grecia e avevano decine di richiami ai poemi cavallereschi della seconda metà del ‘500.

Inizialmente, i protagonisti di tali poemi erano rappresentati come eroi senza macchia o paura, ma gradualmente sono andati a diventare più umani. Questa umanità però la ritroviamo in Koji Kabuto e Tetsuya Tsurugi, i rispettivi protagonisti dei primi due capitoli della trilogia, ma con Actarus si è fatto un salto indietro.

Tornando alle origini della letteratura cavalleresca, abbiamo un protagonista nobile, ligio al dovere e umile nonostante la sua discendenza di sangue reale e la trama de Il Banchetto dei Lupi è proprio incentrata su questo fattore. Il nostro protagonista ha perso il suo regno e pianeta di origine, rifugiandosi sulla Terra e vivendo con una falsa identità in un umile fattoria. Solo al ritorno del suo odiato nemico sarà costretto a imbracciare nuovamente la spada (anche se sarebbe più appropriato dire Alabarda!), perché l’impero di Vega minaccia ora la sua nuova casa.

Un eroe come lui non può non ergersi a difesa dei deboli.

L’attacco di Vega ha rappresentato un’occasione mancata

I Veghiani (suffisso che è andato a sostituire Vegani per il popolo del pianeta Vega per ragioni che non spiegheremo qui), sono un popolo bellicoso e basano la loro civiltà sulla conquista.

Avanzano nell’universo sottomettendo con la forza i pianeti che desiderano, sterminando la popolazione e rubando le risorse quando necessarie. Un impero così oscuro, tetro, pieno di generali maligni e subdoli è il perfetto esempio di antagonista da poema e in UFO Robot Goldrake sono perfettamente rappresentati.

Attaccano la terra provando ad avvelenare i mari, distruggere capitali, rapendo civili e sottomettendo eserciti, sono senza scrupoli e frapponendosi a tale distruzione l’animo puro di Actarus è ancor più esaltato.

Purtroppo, la chiave di lettura dello scontro ideologico, tra invasore ostile e visitatore pacifico, è troppo simile a quella del cartone animato e ne Il Banchetto dei Lupi ci saremo aspettati qualcosa di più. Abbiamo giocato il titolo in italiano e in inglese nella speranza che i testi infantili fossero dovuti a una localizzazione nostalgica, ma non è stato così.

Questo titolo poteva essere un’occasione per mostrare ai non fruitori della storia completa che UFO Robot Goldrake non è solo combattimento tra giganti d’acciaio comandati da personaggi stereotipati, e si sarebbe dovuto osare di più per coinvolgere le nuove generazioni abituati ad altri tipi di narrazione.  

Parliamo del Gameplay di UFO Robot Goldrake

Abbiamo parlato di scontri tra giganti d’acciaio, quindi una domanda sorge spontanea: il gameplay di UFO Robot Goldrake è solo battaglie tra robottoni? 

Purtroppo no.

UFO Robot Goldrake Il Banchetto dei Lupi Recensione

Tra Alabarda Spaziale e Magli Perforanti

UFO Robot Goldrake ha un gameplay che oscilla tra un classico action e un soulslike. 

Il nostro protagonista, Goldrake, è un Super Robot dalla potenza eccezionale – non a caso è stato per decenni il Mecha giapponese più forte di tutti i tempi – e da solo basterebbe per tenere a bada l’intero esercito di Vega.

Ma i soldati Veghiani hanno attuato un’invasione su vasta scala, quindi il nostro robottone sarà costretto a visitare diverse aree della nazione per fermarli. Suddivisi in enormi mappe sandbox, con Goldrake viaggeremo da punto di interesse a punto di interesse aiutando civili a evacuare le città con i mezzi di soccorso, riparare dighe e soprattutto combattendo. Si combatterà davvero tanto, ma questo è tutt’altro che un problema.

Lo stile di combattimento de Il Banchetto dei Lupi è semplice, ma ha solide basi. È riuscito a sorprenderci piacevolmente e non abbiamo problemi ad ammettere che non ce lo aspettavamo dai trailer gameplay rilasciati. I nemici sono agguerriti e letali, ma anche facili da contrattaccare e abbattere una volta studiati a dovere, anche se non vantano una discreta varietà tra UFO Classici e Mostri Spaziali. Si può però contare su svariate armi per distruggerli con fantasia e ottime schivate – per intenderci, su una scala di schivata che va da Lies of P a Bayonetta 3 siamo verso quest’ultimo.

Tantissimi combattimenti

Gli scontri sono caratterizzati da un veloce ritmo incalzante e saranno richiesti buoni riflessi per schivare tutti i colpi in arrivo, soprattutto quando si viene circondati.

Goldrake, inoltre, può contare su di un arsenale variegato che ci regala attacchi leggeri, attacchi pesanti, colpi speciali a distanza, attacchi paralizzanti, contrattacchi letali e prese. Tutti concatenabili in combo che potremmo potenziare con un Albero delle Abilità tra i più semplici mai visti – che offre un’ottima accessibilità per ogni genere di giocatore.

Proprio negli scontri però si avverte una leggere contaminazioni del genere soulslike, che spesso punta più sulla quantità che sulla qualità dei nemici. I nemici base si limitano a lanciarsi contro il giocatore utilizzando tutto il loro arsenale, e come successo con Elden Ring ci ha inizialmente spiazzato viaggiare per tante aree affrontando nemici intellettualmente poco diversi. Per godersi al meglio il gameplay di Goldrake è consigliato non rifletterci troppo su, focalizzarsi sull’ignoranza generata dalla possibilità di calare attacchi sulle forze d’invasione e il divertimento sarà assicurato.

Il titolo sembra dunque pensato per un pubblico che predilige le mazzate e le esplosioni ai combattimenti tattici, tant’è che lo si potrebbe considerare agli antipodi di Armored Core 6: Fires of Rubicons.

Gli scontri con i boss sono però costruiti molto meglio.

Le Boss Battle

Le Boss Battle in UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi sono contraddistinte da un elemento cardine dettato dalle capacità del Mostro Spaziale che andremo ad affrontare.

Ogni Mostro lanciato da Vega ha capacità uniche e queste costruiranno la tipologia di scontro. Affrontare un Mostro Spaziale, a prescindere dalle capacità, sarà ben altra cosa che fronteggiare i nemici di rango più basso, quindi sarà necessario studiare prima il loro modo di combattere evitando di lanciarsi a capofitto senza strategia. 

Inoltre, piccolo regalo ai fan di vecchia data, lo scontro terminerà con un intermezzo che richiama le scene del cartone animato.

Ma il gameplay non si limita solo a scontri corpo a corpo.

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Sparatutto deboluccio

UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi ha altri due elementi di gameplay totalmente differenti da quello trattato fino a ora. Impersonando Koji Kabuto (Alcor nel primo doppiaggio italiano), guideremo il suo TFO, ovvero il disco volante costruito da lui stesso sulla terra.

Quando impersoniamo Koji il gioco si trasforma in uno sparatutto a scorrimento verticale (in pieno stile Aero Fighters) tutto sommato godibile. Lo si potrebbe quasi definire un intermezzo ricreativo tra un’avventura e l’altra. Purtroppo i problemi arrivano quando pilotiamo lo Spacer di Goldrake (il suo disco volante); il gioco si trasforma così in uno sparatutto su binari, abbastanza confusionario e poco divertente. Queste sessioni di gioco avremmo preferito vederle integrate come quelle del TFO, ma se eliminate del tutto non sarebbe una grande perdita.

Collezionabili, Esplorazione e Chiacchiere

Giocando a UFO Robot Goldrake ci siamo resi conto sin da subito che ogni area di gioco ha decine di elementi collezionabili da raccogliere. Ci sono per esempio i piani di Vega da sottrarre alle navi nemiche abbattute, le risorse rubate, i materiali per fortificarsi e molto altro.

Non è male viaggiare per il mondo di gioco alla ricerca di questi collezionabili, il problema è farlo alla cieca. L’assenza di una mappa dell’area da visitare rende davvero difficile esplorarla tutta senza perdersi e speriamo che questa funzionalità venga presto integrata.

Girare alla cieca è comunque meglio delle sessioni di gioco più parlate, dove dovremmo girovagare per il centro di ricerca e la fattoria con Duke per scambiare qualche chiacchiera con i comprimari. Altro elemento di gioco che si sarebbe potuto evitare.

Un impatto visivo e sonoro altalenante

Oltre al gameplay, anche il comparto visivo e sonoro è altalenante in UFO Robot Goldrake.

Il Banchetto dei Lupi costruisce la sua narrazione sull’invasione dell’impero di Vega intenzionato a distruggere il mondo e Actarus, coraggioso eroe dall’animo nobile, ha deciso di proteggere questo meraviglioso pianeta ricco di paesaggi mozzafiato. Sfruttando una grafica cel-shading, che si sposa perfettamente con l’opera da cui il gioco è tratto, Microids sfrutta l’occasione per creare paesaggi verdeggianti e naturalmente convincenti per il genere, ma impiega molta meno cura quando si tratta di costruire città o insediamenti umani.

A funzionare sono solo le basi militari (umane e veghiane) e le aree distrutte, ma intravedere casupole spoglie sparse in giro è raggruppate apparentemente a caso distrugge completamente l’aspetto del mondo di gioco.

Allo stesso modo, troviamo ottime musiche quando si parla di accompagnamenti musicali, tutte tratte da quelle originali, e un doppiaggio italiano altalenante, che ci ha a tratti emozionato e a tratti frastornato. Alcuni interpreti sono stati eccezionali, altri apparivano completamente fuori atmosfera e privi di espressività.

Prestazioni

Bisogna comunque spendere due parole sul comparto tecnico di UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi, che abbiamo avuto modo di giocare su un PC di fascia media – utilizzato in passato per recensire giochi del calibro di Resident Evil 4 Remake e relativo DLC Separate Ways.

Per tutta la durata della campagna, terminata dopo 12 ore circa tra ricerca di collezionabili e storia principale, non abbiamo riscontrato nessun problema. Nonostante Il Banchetto dei Lupi appaia come un gioco a basso budget che sfrutta una forte licenza, siamo per fortuna ben lontani dalla qualità di Gollum o King Kong,

Il gioco ci ha offerto 30 fps stabili anche nelle sessioni di scontro più concitate e non sono stati segnalati cali di frame-rate o bug invalidanti.

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Concludendo la recensione di UFO Robot Goldrake

UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi non è purtroppo un gioco che si possa definire eccelso, ma neppure un disastro. Microids sfrutta la licenza creando un titolo che qualunque fan di Goldrake avrebbe voluto giocare… almeno dieci anni fa. 

Un titolo sufficiente al suo scopo, altalenante su aspetto, sonoro e gameplay, ma a cui va però riconosciuto un grande cuore. È probabile che con più risorse e persone al lavoro lo studio di sviluppo francese avrebbe potuto fare qualcosa di più. Speriamo sfrutti quest’occasione per utilizzare Il Banchetto dei Lupi come primo passo verso titoli action di qualità migliore – evitando le sessioni di sparatutto su binari.

Ci sentiamo comunque di consigliare UFO Robot Goldrake a tutti i fan della serie o a chi vuole conoscere una delle opere che ha permesso all’Italia di affacciarsi al panorama animato nipponico.

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ufo robot goldrake recensione
0
Great
65100
Pros

Boss Battle ispirate e convincenti

L'arsenale di Goldrake è ben distribuito nel sistema di combattimento

Le musiche originali sono un ottimo accompagnamento

Cons

Le sessioni sparatutto con lo Spacer potevano essere gestite meglio

Molti elementi degli ambienti sembrano piazzati a caso

Il doppiaggio italiano è troppo altalenante

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