UK si appresta a limitare l’accesso alle loot box dei videogiochi per i minori di 18 anni

Il Regno Unito si appresta a limitare l'accesso alle loot box dei videogiochi per i minori di 18 anni

Il Regno Unito fa sul serio riguardo alle loot box dei videogiochi: si appresta a limitarne l’accesso ai minori di 18 anni su richiesta del Parlamento.

L’Ukie, l’organizzazione che rappresenta l’industria dei videogiochi del Regno Unito, ha pubblicato 11 nuovi “principi industriali” relativi all’implementazione delle loot box. Questi principi sono una risposta al governo britannico, che l’anno scorso ha chiesto una maggiore protezione dei minori di 18 anni e delle persone vulnerabili dai potenziali effetti nocivi delle loot box.

C’è molto fermento riguardo a questa piaga pericolosa che stanno prendendo i videogiochi, un sistema di monetizzazione che si basa su meccaniche psichiche e di dipendenza del tutto simili a quelle del gioco d’azzardo, peraltro vietato in molti Paesi anche per i maggiorenni.

L’Ukie vuole bloccare l’accesso alle loot box nei videogiochi in UK: ecco gli 11 principi regolatori

I principi sono stati concordati da rappresentanti delle “principali piattaforme internazionali”, nonché da editori e sviluppatori internazionali e britannici, che hanno collaborato con il Dipartimento per la cultura, i media e lo sport, con accademici, gruppi di consumatori e autorità di regolamentazione.

Tra gli 11 principi vi è l’impegno a rendere maggiormente disponibili “controlli tecnologici” che impediscano ai minori di 18 anni di acquistare un loot box senza il consenso di un genitore o di un tutore.

L’industria finanzierà anche una campagna di sensibilizzazione per educare i genitori su questi controlli, renderà chiaro che un gioco contiene loot box prima dell’acquisto, renderà disponibili le informazioni sulla probabilità prima che un loot box venga acquistato o aperto e si impegnerà a una politica di rimborso clemente nei casi in cui un acquisto venga effettuato senza il consenso dei genitori.

Tutti gli 11 principi sono stati pubblicati sul sito Ukie e sono consultabili qui.
“Siamo stati chiari: l’industria dei videogiochi deve fare di più per proteggere i bambini e gli adulti dai danni associati alle loot box”, ha dichiarato John Whittingdale, Ministro per le Industrie Creative.

“Questi nuovi principi sono un grande passo avanti per garantire che i giocatori possano divertirsi con i videogiochi in modo responsabile e sicuro. Sono ansioso di vedere le aziende produttrici di videogiochi mettere in pratica i piani e seguirò da vicino i loro progressi”.

L’Europa sta facendo fronte unito contro le loot box dei videogiochi

Negli ultimi anni, il governo britannico ha indagato sulle loot box e sull’opportunità di regolamentarle alla stregua del gioco d’azzardo. Nel luglio 2023, il governo ha sostanzialmente affermato che l’industria doveva fare di più per proteggere i minori di 18 anni o affrontare una maggiore regolamentazione governativa.

Altri Paesi hanno adottato una linea più dura: il Belgio ha dichiarato le loot box una forma di gioco d’azzardo nel 2017 e le ha vietate nel 2018, anche se con un’applicazione apparentemente incoerente a partire dal 2022. E ultimamente si è accodata anche l’Olanda.

Lo scorso maggio invece, Sony è stata condannata in Austria al risarcimento per le loot box in FIFA Ultimate Team.

All’inizio di quest’anno, l’UE ha votato per una maggiore riforma dell’industria dei videogiochi, che include una maggiore regolamentazione delle loot box. Anche altri Paesi come la Spagna si stanno muovendo in tal senso.

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