Lies of P, il Soulslike di Neowiz Games e Round8 Studio è stata una piacevolissima sorpresa.
Ci siamo avventurati per le oscure vie di Krat, tra burattini impazziti e bizzarri individui mascherati, alla ricerca di un modo per salvare gli abitanti della città e Geppetto, il creatore del nostro protagonista e dopo circa 24 ore di gioco su Xbox Series X – spese tra campagna e missioni secondarie – abbiamo tratto le nostre conclusioni.
Volete conoscere le nostre impressioni? Allora proseguite la lettura della recensione.
Prima di iniziare, vi avvertiamo che la recensione di Lies of P non conterrà spoiler sulla trama, ma se non avete ancora avuto modo di conoscere questa nuova trasposizione della fiaba di Pinocchio di Carlo Collodi vi invitiamo a recuperare sul sito il nostro articolo di recap e il video dedicato sul canale YouTube di Videogiochitalia.
Indice
Una fiaba oscura
Nonostante il mondo di gioco abbia tratto visivamente ispirazione dalla Parigi e dalla Londra del diciannovesimo secolo, Neowiz e Round8 basano il loro Lies of P sulle fondamenta dell’opera di Collodi. E non è tutto, ci sono anche altri richiami all’Italia che abbiamo adorato.
La realtà presentata è un distopico passato tecnologicamente avanzato, dove gli esseri umani utilizzano dei servitori meccanici (i Burattini) per svolgere i lavori più umili. Tra questi c’è Pinocchio, in arte P, di cui controlleremo le azioni, che può vantare una capacità unica: è capace di mentire.
Le leggi della Robotica di Lies of P
Tra le varie contaminazioni che hanno dato vita a Lies of P, oltre al Bloodborne di FromSoftware e il già citato Le avventure di Pinocchio di Collodi, troviamo nozioni fantascientifiche tanto amate dai fan del genere: le leggi della robotica di Isaac Asimov.
I burattini basano la loro Intelligenza Artificiale su quattro principali leggi:
- Prima legge: Tutti i burattini devono obbedire agli ordini del proprio Creatore.
- Seconda legge: Un burattino non può fare del male agli umani.
- Terza legge: Un burattino protegge e serve gli umani e la città di Krat.
- Quarta legge: Un burattino non può mentire.
Il gioco si focalizzerà principalmente sulla quarta legge, intrecciandola con l’indole dell’originale Pinocchio, molto propenso a mentire. Essendo un burattino in grado di dire bugie è considerato unico nel suo genere.
Verità o Menzogna?
Pinocchio non ha semplicemente la facoltà di mentire, ogni bugia che racconta è mirata a far evolvere il corso della storia e cambierà il finale verso il quale il giocatore è diretto.
La meccanica della menzogna non è una grande rivoluzione nella praticità del gameplay, nel corso dell’avventura viene chiesto semplicemente se vogliamo rispondere A o B nelle interazioni con i PNG. Una risposta particolare ci permette di ottenere degli oggetti collezionabili o l’apertura di una porta, ma nel concreto bugia e verità hanno poca rilevanza e si può avanzare comunque fino al finale.
La costruzione che sta attorno alle scelte appare però meglio di ciò che è, giustificando questa semplice meccanica con una sapiente costruzione del mondo, del rapporto con i burattini legato alla schiavitù e all’indole bugiarda dell’originale Pinocchio.
Abbiamo molto apprezzato il risultato finale di questa peculiare scelta stilistica di dialogo, che fa apparire più fresca di quel che è una meccanica fin troppo abusata nei videogiochi moderni.
Gameplay
Parliamo adesso della cosa che abbiamo più apprezzato in Lies of P: Il Gameplay! C’è davvero molto di cui parlare, quindi tratteremo questo aspetto punto per punto.
Il sistema di combattimento
Come ogni Soulslike, il sistema di combattimento di Lies of P è basato su concetti semplici, ma funzionali.
Pinocchio può sferrare attacchi leggeri e pesanti, che possono essere concatenati per sferrare combo. Le uniche cose a cui fare attenzione è la barra della Stamina, iconica per il genere, e la Durevolezza delle Armi. Questa indica l’affilatura della lama, che si smussa col tempo e bisogna prendersene cura tra uno scontro e l’altro – molto simile alla Cote di Monster Hunter.
In difesa, il nostro protagonista può schivare o deflettere i colpi, ma questa particolare capacità merita una spiegazione a parte.
Il Parry
La parata in Lies of P è l’aspetto più solido del gameplay. Rispetto i classici Souls (da Dark Souls a Elden Ring), ha una stratificazione più netta.
Quando Pinocchio si difende da un attacco nemico, parte del danno è attutito dalla barra della Stamina e il resto viene assorbita dalla barra della Vita. I danni subiti così possono essere recuperati attaccando gli avversari. In questo modo, è possibile creare una serie di scontri di botta e risposta molto soddisfacenti.
Ma non è tutto qui, abbiamo anche un Parry – cioè la manovra di scherma destinata a deviare gli attacchi. Il Parry si attiva solo quando il colpo è bloccato con il giusto tempismo e prende il nome di Parata Perfetta. La Parata Perfetta permette a Pinocchio di non subire danni (su Stamina e Vita) e vi concede un’apertura: Eseguendo più parate perfette la barra della vita del vostro avversario diventerà bianca; quando ciò accade, se colpito con un attacco pesante caricato vacillerà e potete danneggiarlo pesantemente con un attacco finale. Per molti versi, potremmo infatti accostare Lies of P più a Sekiro che a Bloodborne parlando di gameplay.
La parata perfetta è utilissima contro i Boss, ma anche i Minion possono facilmente gestiti da questa meccanica. Una parata eseguita come si deve vi permetterà di danneggiare le armi nemiche fino a romperle. I burattini impazziti restano comunque pericolosi, ma sono più gestibili senza armi… o quasi!
La furia dei burattini
Nel corso della sua avventura, Pinocchio incontrerà decine e decine di avversari sul suo cammino. Molti sono burattini fuori controllo, altri sono esseri umani impazziti a causa della rivolta meccanica.
A prescindere dalla loro tipologia, ogni nemico incontrato in Lies of P è pericoloso e non va preso sotto gamba. Tutti caratterizzati dal loro stile di combattimento unico, anche se armati alla bene e meglio, con pregi e punti deboli. Per sopravvivere è necessario trovare il giusto equilibrio tra attacco e difesa, bisogna imparare a studiare il terreno di scontro per non trovarsi intrappolati e dosare con sapienza le poche cure di cui si dispone.
Il gioco non offre una curva di difficoltà eccessiva, serve semplicemente la giusta pratica, anche se Neowiz e Round8 hanno dimostrato in più occasioni di aver fatto di tutto per tenere sulle spine il giocatore. Come lo abbiamo supposto? Per via delle decine di imboscate.
Belle le imboscate, ma con moderazione
Dopo le prime ore di gioco abbiamo perso il conto delle imboscate che i burattini ci hanno teso nel corso delle nostre esplorazioni. Ogni angolo cieco della telecamera, vicolo buio, rialzo o copertura è stata sfruttata dai team di sviluppo per piazzare qualche nemico pronto a sbucar fuori per prenderci alle spalle.
Purtroppo, le imboscate diventano presto prevedibili e, una volta capito che il mondo di gioco ne sia stracolmo, si prosegue in tutta tranquillità.
La tensione scema facilmente e, quello che dovrebbe essere un costante pericolo, si trasforma in una situazione tragicomica. Un vero peccato, anche perché i nemici affrontati in gruppo sono obiettivamente più pericolosi anche dei boss.
Uno sguardo ai Boss
Parliamo dei Boss. Nel corso della nostra esperienza in Lies of P non riusciamo a ricordarci una Boss Battle che non sia riuscita a soddisfarci.
Nei design non tutti i nemici sono memorabili, ma riescono a reggere perfettamente nel contesto narrativo in cui vengono creati. L’influenza dei titoli di FromSoftware è forte, l’ispirazione è chiara e l’impegno di Neowiz e Round8 di creare uno stile di gioco originale e fresco si nota.
Per affrontare i Boss serve tempo, bisogna studiarli come si deve così da concatenare perfettamente parate e schivate (solo una non vi basterà) e cercare la giusta finestra temporale per attaccare.
Tra tutti, i Boss umanoidi (che non vi menzioniamo volutamente) sono stati i più ardui da affrontare e più soddisfacenti da buttar giù. Si sente molta meno frustrazione a subire una sconfitta per mano di un Boss che a morire per la quinta imboscata in un viale di dieci metri – in molti casi, i minion arrecano anche più danni! Servirebbe un bilanciamento.
Le caratteristiche uniche
Lies of P offre due caratteristiche peculiari che abbiamo molto apprezzato: i Legion Arms e la possibilità di combinare le armi.
Legion Arms
Il Legion Arm, o Braccio a Legione, è la caratteristica che più ha attratto la nostra curiosità su questa versione di Pinocchio.
Si tratta di un’arma secondaria associata alla protesi di un braccio che può offrire diverse configurazioni e capacità, che arricchiscono notevolmente la profondità del gameplay.
L’utilizzo consuma una speciale carica che fa le veci di una barra del Mana, che può essere ricaricata solo consumando un determinato oggetto consumabile o riposando presso uno Stargazer. Si trovano diversi Legion Arms nel corso dell’avventura, ma per comodità abbiamo utilizzato principalmente quello dotato di Arpione, per attirare i nemici ed eliminarli con calma.
Tante armi da combinare
Le armi principali di Pinocchio in Lies of P sono costituite da due parti: La Lama (anche se non tutte le Lame sono tali perché troviamo Martelli, Randelli e altri strumenti contundenti) e l’Impugnatura.
All’Hotel Krat o allo Stargazer è possibile creare varie combinazioni intrecciando Lame e Impugnature; le nuove creazioni avranno i punti di forza e i punti deboli combinati tra le diverse caratteristiche e da amanti di queste dinamiche, come testimonia la nostra recensione di Armored Core 6, abbiamo impiegato davvero tanto tempo a creare delle armi che si sposassero bene con il nostro stile di gioco – molto aggressivo.
Nella realizzazione la meccanica è semplice ma accattivante.
Comparto Tecnico
Sul lato tecnico non abbiamo nessun problema da segnalare.
Abbiamo avuto la possibilità di giocare Lies of P su Xbox Series X e in nessuna occasione abbiamo riscontrato cali di framerate o rallentamenti – neanche nell’azione più concitata.
Il titolo offre la possibilità di impostare il sistema in modalità Prestazioni o Grafica, una votata al mero gameplay e l’altra incentrata principalmente all’aspetto visivo. A prescindere da quello scelto, è comunque garantita un’ottima prestazione.
Abbiamo giocato per più di venti ore, ma le nostre sessioni di gioco sono sempre state contraddistinte da fluidità e spettacolarità.
Anche l’occhio vuole la sua parte
Dal punto di vista grafico, Lies of P ha un aspetto straordinario. Ci troviamo ad ammirare ambienti stoici e suggestivi dall’alta qualità. Oltre all’ottimo stile artistico, troviamo nei dettagliati PNG una cura che ci ha colpito.
L’utilizzo dell‘Unreal Engine 4, motore grafico utilizzato principalmente per le piattaforme della settima generazione videoludica, sotto le mani del team di sviluppo ha saputo mostrare i muscoli, offrendoci uno dei titoli più belli di questa generazione.
Lies of P: Recensione, le conclusioni
Lies of P è stata una piacevole sorpresa, una storia Dark Fantasy che riscrive la fiaba di Pinocchio e la propone ai giocatori, con un Action Adventure suggestivo e gratificante.
Grazie a un fantastico sistema di combattimento, ad alcuni combattimenti davvero memorabili con i Boss e a una storia intrigante e ben scritta, promuoviamo il gioco senza pensarci due volte.
Al netto di qualche piccolo difetto legato a un bilanciamento mal gestito tra nemici e boss, consigliamo Lies of P a tutti gli amanti del genere e agli amanti degli Action.
La costruzione dell'ambientazione è ottima
La sensazione di pericolo si assapora a ogni passo
Il sistema di combattimento è ottimo
Bisognerebbe bilanciare qualche nemico
Le troppe imboscate annoiano proseguendo nella storia