Alla Milan Games Week & Cartoomics appena conclusa, abbiamo avuto l’onore di assistere alla conferenza stampa con gli interpreti dei protagonisti di Baldur’s Gate III.
A causa di alcuni imprevisti e disguidi, era presente solamente Devora Wilde, attrice e interprete del tanto amato quanto controverso personaggio di Lae’zel.
Jennifer English e Aliona Baranova hanno dovuto purtroppo rinunciare alla fiera a causa di gravi problemi familiari, mentre Neil Newbon non ha partecipato all’incontro, ma era comunque disponibile per il meet & greet in fiera.
Indice
Chi è Devora Wilde
Devora Wilde è un’attrice e doppiatrice di origini bulgare nota soprattutto nel mondo dello spettacolo britannico.
Dopo aver ricoperto ruoli principalmente secondari in alcune serie TV, film e cortometraggi, debutta nel settore dei videogiochi proprio con la sua performance di Lae’zel in Baldur’s Gate 3 e con l’interpretazione di Nika Yankovich in Cyberpunk 2077 Phantom Liberty.
MGW 2024: l’intervista a Devora Wilde, interprete di Lae’zel in Baldur’s Gate 3
Di seguito vi riportiamo integralmente le domande poste all’attrice da tutti i partecipanti e le relative risposte durante il Roundtable che si è tenuto venerdì 22 novembre alle 11:45 alla Games Week.
Il successo di Baldur’s Gate III e l’amore per il personaggio
- Ti aspettavi tutto questo successo come doppiatrice? Al di là della soddisfazione personale, la particolarità di Baldur’s Gate III è proprio il fatto che la nostra performance abbia messo in evidenza la componente umana dietro i videogiochi.
No, non mi aspettavo questo successo. Baldur’s Gate III è un progetto lungo, durato circa quattro anni e mezzo, ed è molto bello che abbia messo in risalto il nostro ruolo di doppiatori. Di solito il pubblico non si interessa mai delle voci dietro ai personaggi che vedono sullo schermo, ma solo del videogioco in sé.
- Cosa hai aggiunto a Lae’zel e quali sono stati i cambiamenti all’interno del videogioco?
Non è cambiato molto; quello che vedete è il personaggio così com’è. Ha i suoi momenti di vulnerabilità, ma è brutalmente onesta e io mi sono innamorata di lei.
Non ho mai pensato a lei a un alieno, ma come a un umano con le proprie emozioni e l’ho interpretata come un qualsiasi altro ruolo. È forse per quello che piace molto alle persone, oltre che essere un personaggio caratterizzato molto bene.
- Hai mai pensato di aggiungere degli spunti personali mentre doppiavi il personaggio?
Baldur’s Gate III e i suoi personaggi sono scritti fin troppo bene, quindi non era necessario. Tutto quello che riguarda Lae’zel e quello che le succede non aveva bisogno di altre aggiunte; dovevo solamente limitarmi a interpretare le sue parole.
- In Baldur’s Gate III non interpreti solo un personaggio, ma tutte le sue versioni. Ti sei affezionata a un suo lato in particolare?
(Attenzione la risposta a questa domanda contiene spoiler sul gioco)
Bella domanda. Penso che, da attrice, sia un regalo per me interpretare un personaggio con più personalità. Il mio momento preferito potrebbe essere il finale, quando Lae’zel vola via sul Drago Rosso, ma non riuscirei comunque a scegliere un attimo o una versione in particolare.
- Qual è il segreto dell’eccezionalità di un prodotto come Baldur’s Gate III?
Oddio, devo pensarci un attimo. Credo che semplicemente siamo stati molto fortunati a lavorare in un buon team, assieme ai Directors e Writers di Larian Studios. Tutto ha funzionato per il meglio e ci sono stati dei momenti veramente magici. Siamo stati seguiti da un gruppo formidabile e abbiamo avuto il tempo di conoscere profondamente ogni personaggio. È stato fantastico.
- Se dovessi dare dei consigli a qualcuno che si approccia al mondo di Dungeons and Dragons per la prima volta, cosa diresti?
Sii forte, non chiedere mai scusa e non fermarti davanti a niente. C’è gente che dice che Lae’zel sia un personaggio antipatico e anti-uomo, ma quello che vi dico è che dovete essere brutali tanto quanto lei.
Il doppiaggio di Baldur’s Gate 3
- Com’è stata la tua esperienza di doppiaggio?
Baldur’s Gate 3 è stata la mia prima audizione per un videogioco, oltre che la prima in cui ho recitato tramite il motion capture. All’inizio sono stata forse un po’ ingenua e ho sottovalutato la situazione, pensando che la tuta fosse solamente un insieme di puntini sul corpo.
Ritengo che quest’esperienza sia stata molto importante per la mia performance perché mi ha aiutato ad evolvere il personaggio. Recitare così era liberatorio perché, oltre alla voce, potevo esprimermi anche aiutandomi con il corpo.
- Cosa pensi di aver portato nel personaggio di Lae’zel?
Wow, che domanda! Da lei ho imparato che, da donna, si può talvolta essere stronze e che va bene così. Nonostante ci siano personaggi maschili che si comportino nella stessa maniera, non hanno ottenuto la stessa reazione del pubblico rispetto ai comportamenti di Lae’zel. Ho anche imparato che si può dire di no senza alcun rimorso.
Non volevo ammetterlo all’inizio, ma credo di essere simile a lei. Penso di aver portato un po’ della mia Bulgaria e della sua cultura sugli schermi: noi dell’est Europa tendiamo a essere molto schietti, economici con le parole. Lae’zel può essere brutale ma, una volta rotto il guscio, si scopre che ha un buon cuore.
- Ora che i lavori su Baldur’s Gate 3 sono finiti e non si sa se ce ne saranno altri, nell’ipotesi che non potrai più interpretare Lae’zel, cosa ti mancherà di lei?
Tutto! Interpretare un personaggio per quattro anni e mezzo è veramente una grande opportunità per un’attrice, non si ha sempre la possibilità di farlo. La conosco come me stessa ed era facilissimo per me interpretarla.
Mi mancherebbe nel suo lato più umano: il suo senso dell’umorismo, la sua onestà, il suo rapporto d’amore-odio con ShadowHeart. Lae’zel ha ancora molto da dare e, personalmente, sarei molto curiosa di conoscere nel dettaglio la sua storia prima del gioco. Se non potessi più recitare nei suoi panni, mi mancherebbe tantissimo.
- Come ti hanno cambiato come persona l’esperienza e le persone con cui hai lavorato in questi quattro anni e mezzo?
Beh, in questo quattro anni sono successe tante cose e non ne sono successe altre (NdR lo stop della pandemia da COVID-19 e il rinvio del progetto con conseguenti modifiche). Sicuramente ho imparato molto da questi quattro anni, a partire dall’esperienza di recitare in un videogioco col motion capture.
Una volta che lavori ogni giorno sulle stesse cose, puoi sempre migliorare. Non ho mai registrato con i miei colleghi a stretto contatto ma, a posteriori e giocando il titolo per conto mio, è veramente straordinario osservare il contributo di tutti. Ho imparato molto da me stessa, sia come persona, sia come attrice. In questo senso, Baldur’s Gate III è stato veramente un regalo.
- Qual è il tuo rapporto con il gioco di ruolo adesso?
Non aveva mai giocato prima di questo progetto e sono stata invitata ad una partita proprio il giorno dell’uscita di Baldur’s Gate III. Ero molto nervosa perché c’erano fogli sparsi, dadi e statistiche parecchio complesse.
Pensavo di dover studiare tantissimo, ma poi ho realizzato che è molto più semplice di quello che sembra perché basta improvvisare. È l’attività preferita di ogni attore e attrice. Quella partita è stata molto divertente e ho poi giocato un altro paio di volte. Mi piace perché adesso, nella mia testa, è tutta un‘improvvisazione e vado con il flow degli eventi.
Futuro della carriera e la vita nel settore dei videogiochi
- Da attrice, in quali altri franchise vorresti partecipare?
Vorrei lavorare su un progetto di Tomb Raider, penso che sia molto interessante. Mi piace recitare donne forti come Lara Croft o Lae’zel stessa.
Se parliamo di un franchise anche al di fuori dei videogiochi, allora sicuramente qualcosa di fantasy come Il Signore degli Anelli.
- Come ti senti, da donna, a vivere dall’interno un settore così maschile come i videogiochi? E qual è la differenza con la recitazione in televisione e nel cinema?
Onestamente non ho mai visto questa netta divisione tra donne e uomini nel settore. Non ho avuto molte esperienze nei videogiochi e durante i lavori di Baldur’s Gate III mi sono esclusivamente concentrata sul ruolo di Lae’zel, perciò non ci ho riflettuto tanto.
La cosa bella di questo gioco però è la sua inclusività. Prima che uscisse mi hanno avvertita che alcuni fandom potessero essere particolarmente tossici, soprattutto per le donne, ma la nostra community è veramente incredibile. Farne parte è un’esperienza fantastica e spero che molte più donne possano navigare in questo mondo.
Per quanto riguarda la differenza tra cinema, televisione e videogioco, quando reciti per quest’ultimo sei prettamente da solo e in isolamento, in una stanza grigia. Il setting è dato dal copione e dalle indicazioni dei Directors, lasciando molto spazio alla tua immaginazione.
Nella televisione invece sei circondato dagli oggetti di scena e da uno sfondo già predisposto. Nei videogiochi non puoi neanche contribuire molto con la tua persona, perché alla fine il volto è sempre quello del personaggio che stai recitando, quindi nel mio caso quello di Lae’zel. Però è stata una sfida divertente e bellissima, senz’altro.
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