Darwake: Awakening from the Nightmare – il provato dell’affascinante puzzle adventure 2D dalla Milan Games Week 2024

Darkwake: Awakening From the Nightmare indie dungeon provato games week

Il panorama dello sviluppo indipendente italiano ha subito una crescita significativa nell’ultimo periodo, come dimostra anche solo la mole di produzioni interessanti presentate in occasione dell’ultima edizione di Milan Games Week & Cartoomics.

Anche quest’anno, infatti, sono stati tantissimi i titoli che hanno impreziosito l’Indie Dungeon permettendo non solo ai visitatori di scoprire le novità videoludiche made in Italy in arrivo nel prossimo periodo, ma anche di entrare in contatto con i team italiani. Tra giochi d’azione, soulslike a esplosivi deckbuilder, c’è stato un titolo in particolare che ha catturato immediatamente la nostra attenzione.

Sarà per le sue atmosfere dark o piuttosto per i suoi richiami diretti ai capolavori del calibro di Limbo e Little Nightmares, ma Darwake resta sicuramente un titolo da tenere d’occhio, soprattutto se amate i puzzle platform dai toni horror.

Dopo aver selezionato i migliori indie della Milan Games Week & Cartoomics 2024, ecco il provato di Darwake: Awakening From the Nightmares.

Darwake: Awakening From the Nightmare, incubo pop-surrealista

Darwake si presenta come un puzzle platform bidimensionale a scorrimento che punta ad offrire al giocatore un’avventura ricca di stimoli e di sfide da affrontare.

La demo testata in occasione della Milan Games Week & Cartoomics (disponibile gratuitamente anche su Steam) ci ha permesso di provare purtroppo solo i primi 15 minuti del gioco, ma tanto ci è bastato per avere un’idea generale di quelli che sono gli aspetti peculiari della produzione e le sue ambizioni.

Il protagonista della nostra storia è un bambino di nome Darwin che, dopo essere stato colpito da una misteriosa malattia, finisce per sprofondare in un incubo senza nome, dominato da strane creature, gabbie insanguinate e mostri inquietanti.

Avvolto dagli orrori impenetrabili che affollano la sua mente, Darwin dovrà riuscire a trovare una via d’uscita esplorando livelli labirintici pieni di enigmi e boss da affrontare. Il tutto grazie alla presenza di un piccolo aiutante: un misterioso gufo.

A livello prettamente ludico, appare subito chiaro come gli sviluppatori di LF Vision si siano ispirati ai grandi capolavori del genere sia per quanto concerne la struttura che le meccaniche.

Camminando per la fitta foresta, emergono con forza i richiami a Little Nightmares e al viaggio oscuro di Mono, ma anche all’indimenticabile Limbo, l’esperienza sensoriale in bianco e nero targata Playdead che ha fatto letteralmente scuola tra gli esponenti del genere.

Nel gioco, infatti, dovremo avanzare cercando di risolvere piccoli puzzle ambientali, secondo le classiche meccaniche trial end error e usando all’occorrenza alcuni degli elementi presenti nello scenario.

Ad esempio, durante la nostra prova, ci è capitato di dover impilare alcune casse per raggiungere zone sopraelevate altrimenti inaccessibili. Ma non solo, come sottolineato in apertura, l’aspetto più interessante è sicuramente rappresentato dalla possibilità di collaborare con il gufo, sfruttando le sue abilità per riuscire ad avanzare nell’avventura.

Il nostro piccolo aiutante, infatti, è in grado di volare e di raggiungere punti per noi inaccessibili, cosa che ci permetterà di azionare leve o di recuperare oggetti chiave.

Ovviamente, anche i boss ci daranno un bel po’ di filo da torcere, ma a quanto pare per sconfiggerli basterà anche in questo caso utilizzare la giusta strategia per sfruttare l’ambiente a nostro vantaggio.

Ad esempio, nello spazio della demo, ci siamo trovati anche a fuggire da un enorme ragno dotato di un gran numero di teste, utilizzando un tronco acuminato per sconfiggerlo per poi sfruttare il suo cadavere per evitare di essere schiacciati da un cancello.

Insomma, da quel poco che abbiamo visto, sembra che Darwake voglia proporre un esperienza focalizzata sulle atmosfere e sulla componente puzzle che – a quanto pare – svolgerà un ruolo chiave anche durante i combattimenti.

Componente artistica: citazioni e influenze

L’aspetto che sicuramente ci intriga di più dell’opera di LF Vision, però, resta la sua direzione artistica che contribuisce a donare maggior spessore e carattere ad un gioco che appare comunque molto derivativo sul fronte ludico.

Dal punto da questo punto di vista, infatti, Darwake dà forma ad una dimensione dai tratti onirici e disturbanti, ispirata liberamente all’immaginario gotico di Tim Burton e allo stile del surrealismo pop che dà vita a scene dai tratti poetici in cui pullulano immagini inquietanti e grottesche.

Le opere pop surrealiste, del resto, mescolano il macabro al mondo ludico dell’infanzia, esattamente come accade nell’immaginario di Darwake in cui un bambino dal volto di porcellana si ritrova a fare i conti con i più oscuri incubi partoriti dal suo subconscio.

Anche la palette cromatica scelta per rappresentare il viaggio di Darwin evoca atmosfere dai tratti lugubri e oscuri, con colori freddi e sporchi in grado di suscitare inquietudine ed angoscia del giocatore.

Tutte sensazioni che vengono esaltate dall’ottimo accompagnamento sonoro e dalle morti cruente che i nemici e le varie trappole possono riservare al nostro protagonista.

Per il momento, Darwake: Awakening from the Nightmare ci ha restituito delle ottime impressioni, sia per la presenza di una direzione artistica oltremodo affascinante, che per l’impianto ludico che si poggia in maniera sostanziale sulla collaborazione tra Darwin ed il gufo, elemento che apre la strada a scenari potenzialmente interessanti per la risoluzione degli enigmi.

Intanto vi ricordiamo che potete provare la stessa demo su Steam. Il gioco al momento non ha una data d’uscita, dunque attendiamo di saperne di più e soprattutto di provare finalmente con mano una sezione più corposa del gioco.

Gli altri giochi indie che abbiamo provato alla Games Week

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