Enotria The Last Song: Provata la Demo del Dark Souls italiano

Enotria the last song: provato demo del dark souls italiano
Informazioni sul gioco

Enotria The Last Song, ex Project Galileo, uscirà tra qualche mese, ma è stata rilasciata una demo da ben 8 ore che offre la possibilità a tutti i videogiocatori di avere un bell’assaggio del gioco nostrano.

Se non avete avuto modo di scaricare la Demo, trovate nel nostro articolo dedicato la spiegazione sul come ottenerla; ma senza perdere ulteriormente tempo, ecco le nostre prime considerazioni sul Dark Souls italiano di Jyamma Games, tratte dopo aver giocato la Demo di Enotria su PC.

Enotria The Last Song: Una storia criptica

Enotria è stato più volte presentato come “il Dark Souls italiano” e sembra che il Team di Jyamma Games abbia tratto ispirazione dal modo criptico che FromSoftware ha di narrare le sue storia, oltre che sulla tipologia di gameplay.

Come possiamo leggere sul sito ufficiale di Enotria The Last Song, questa è la sinossi:

“Diventa la Maschera del Cambiamento e affronta un’epica missione in cui dovrai liberare un mondo di attori, bloccati loro malgrado in un copione distorto ed eterno.”

Ma in sostanza, il mondo di Enotria è soggetto a un male conosciuto come Canavaccio e che mantiene il mondo in una stasi innaturale. Noi impersoneremo Quello Senza Maschera, il fortunato (o sfortunato, dipende dai punti di vista) non colpito da questo morbo e che è in grado di salvare il mondo da questo gioco eterno e corrotto.

Ma come è possibile salvare il mondo? Semplice, sconfiggendo i potenti Autori, fautori del Canavaccio, e sfruttando il potere dell’Ardore.

Come sempre, ci troviamo di fronte a una storia familiare: avanzare sconfiggendo boss per salvare il mondo, ma questa volta con un tocco tutto nostrano. Il guizzo narrativo di intrecciare la commedia e l’arte italiana alla trama porta un’interessante novità che da noi è stata più che apprezzata.

La curiosità di saperne di più è tanta, ma in attesa dell’uscita del gioco completo avanziamo con le nostre considerazioni sulla demo.

Enotria The Last Song provato della Demo

Enotria The Last Song: provato della demo e considerazioni

Per esplorare il gameplay di Enotria The Last Song, abbiamo scelto di scomporre vari elementi, analizzandoli minuziosamente col pad alla mano.

I prossimi paragrafi rappresentano una concisa disamina delle dinamiche pratiche del gioco.

Un sistema di combattimento brutale

Enotria: The Last Song presenta un gameplay brutale e all’apparenza pragmatico, che mette alla prova anche i giocatori più esperti.

Avanzando sul cammino abbiamo avuto modo di avvertire sensazioni molto familiari, mentre affioravano vividamente i ricordi delle nostre prime avventure negli universi di Demon’s Souls, del primo Dark Souls e (purtroppo) di Dark Souls 2, con tanti nemici piazzati in modo strategico per rendere pericoloso ogni passo e preparare diversi agguati. Per fortuna non siamo ai livelli di Lies of P, in alcuni punti troppo saturo, ma dando una rapida occhiata all’area da esplorare un giocatore esperto può intuire facilmente cosa aspettarsi.

Escludendo i tediosi agguati, si impatta in scontri intensi e difficili, dove la precisione nel colpire e la strategia sono fondamentali. I nemici che si incontrano non perdonano nessun tipo di errore e la loro varietà offre sfide uniche che spingono il giocatore ad adattarsi rapidamente.

Ogni nemico incontrato può essere fatale, ma questa peculiare scelta artistica ha creato uno sbilanciamento innaturale tra boss e minion, con picchi di difficoltà non gestiti a dovere.

I Minion e i Boss di Enotria The Last Song sono estremamente sbilanciati

Le battaglie contro i boss sono momenti culminanti del gioco, progettate per essere esperienze memorabili e impegnative. Come è tipico nei Soulslike, anche i Boss di Enotria The Last Song hanno schemi di attacco unici e vanno affrontati tatticamente. Bisogna quindi evitare di lanciarsi alla carica, ma calcolare bene i tempi di reazione, i movimenti e il raggio d’azione dell’avversario.

In particolare, il boss che abbiamo apprezzato di più è Curtis il Principe della Risata (tra l’altro, una citazione stupenda), che ci ha regalato uno scontro molto appagante che ha richiesto una discreta abilità. Tuttavia, Curtis impallidisce di fronte alla potenza dei nemici comuni affrontati subito dopo.

È giusto affrontare nemici più forti con l’avanzare di una storia, soprattutto in giochi d’azione dove ogni avversario cresce (in teoria) con l’abilità del giocatore, ma qui non è stato il caso. Purtroppo, l’ispirazione a Dark Souls 2 ci è parsa molto più prepotente in questo aspetto, con nemici comuni infinitamente più pericolosi di molti Boss; e piazzati numerosi in ambienti angusti.

Quando viene presentata una Demo, solitamente, il gioco è nelle ultimissime fasi di sviluppo, ma speriamo che prima dell’uscita questo sbilanciamento venga rivisto. Anche perché i nemici sono pericolosi per via della loro elevata vitalità, delle Hitbox ampissime e del quantitativo di danni che arrecano, non sono vere sfide da affrontare.

Se dovessimo parlare di un livello di sfida più adeguato, ci verrebbero in mente Dark Souls 3 o Wo Long: Fallen Dynasty, dove è presente un migliore bilanciamento.

Mondo di Enotria The Last Song Gameplay di Enotria The Last Song Alterazioni di Stato di Enotria the Last Song

La schivata di Enotria è oltremodo potente

La meccanica della schivata di Enotria The Last Song è uno degli elementi cruciali per la sopravvivenza del giocatore.

Anche se viene richiesto un tempismo perfetto per evitare all’ultimo secondo un attacco nemico, abbiamo una buona tempistica di vulnerabilità nell’esecuzione e ci offre la possibilità di distanziarci di molto dagli assalitori.

Rispetto tantissimi altri Soulslike giocati, la schivata di Enotria è ampia e rapida e può levarvi facilmente da situazioni incresciose anche grazie al piccolo dispendio di stamina richiesta; utilissima negli spazi aperti, risente un po’ negli ambienti angusti dove la telecamera gioca qualche scherzetto (ne parleremo più avanti), ma in questo caso è consigliato imparare a padroneggiare il Parry.

Il Parry di Enotria The Last Song è reattivo o no?

Per chi ancora non conoscesse questa terminologia, in molti videogiochi e principalmente nei Soulslike, il Parry è una meccanica di difesa che permette ai giocatori di bloccare un attacco nemico con il giusto tempismo.

Il Parry di Enotria The Last Song aggiunge profondità e strategia agli scontri. Non sbilancia completamente l’avversario regalandoci un contrattacco devastante, ma permette di difendersi da attacchi particolarmente brutali e veloci e di riempire con più facilità la barra di stordimento nemico; questa si riempie anche attaccando.

Inizialmente ci è parso che la finestra di tempo per eseguire il Parry fosse molto ampia, offrendo un margine di errore inaspettato, ma in alcuni scontri ci è parso totalmente il contrario, rendendoci impossibile la parata anche se nell’animazione l’arma nemica aveva impattato visibilmente con il braccio utilizzato per difenderci.

Dopo alcune ore di gioco e numerose battaglie, abbiamo notato che il margine per eseguire un Parry in Enotria The Last Song è sì più ampio rispetto ai giochi della serie Souls, ma dipende dalla tipologia di attacco del nemico.

In altre parole, se l’attacco ha una Hitbox che supera il movimento visibile, neanche il tempismo perfetto vi permetterà di eseguire il Parry correttamente, poiché non riuscirete a intercettare il momento giusto per attivare la difesa. Se non siete giocatori disposti a imparare tutte le reazioni degli attacchi nemici, vi consigliamo di alternare la difesa con le schivate.

Anche qui, speriamo in un piccolo miglioramento prima dell’uscita del gioco.

La progressione del personaggio

La progressione in Enotria The Last Song è pensata per offrire una crescita stratificata del personaggio. Come succede in molti Soulslike, il personaggio ottiene esperienza uccidendo nemici e sconfiggendo i boss, che può spendere per migliorare le sue statistiche così da diventare più forte e poter maneggiare meglio nuove armi.

Tuttavia, la progressione include anche un albero delle abilità che offre una buona varietà di potenziamento legata alle capacità che decidiamo di sbloccare. Molte di queste capacità sono delle abilità passive che migliorano determinati aspetti del nostro alter ego digitale, permettendo così a qualunque giocatore di costruire il personaggio che meglio si adatti al proprio stile di gioco.

Dopo aver perso qualche momento del nostro gameplay nello studiare le abilità che potevano tornarci più utili, possiamo tranquillamente promuovere questo aspetto, garantendo una progressione stratificata ma non complicata. Si sposa perfettamente, inoltre, con il sistema delle Maschere.

Enotria the Last song

Le maschere 

Le maschere di Enotria The Last Song rappresentano un elemento unico del gameplay e che abbiamo particolarmente apprezzato. Offrono una serie di potenziamenti e abilità speciali che possono alterare significativamente lo stile di gioco.

Ogni maschera conferisce al personaggio nuovi poteri e bonus, permettendo ai giocatori di adattare il proprio approccio ai vari tipi di sfide che incontrano nel mondo di Enotria. Per molti versi, ci ha ricordato Mortal Shell (con molti meno bug ed errori), dove invece di indossare i componenti di una o più armature il nostro alter ego indossava le spoglie dei guerrieri caduti in battaglia.

È possibile preparare differenti build e set di armi con le maschere che sblocchiamo e cambiarle anche nel corso degli scontri per variare stile di gioco in tempo reale. Le maschere di Enotria sono inoltre legate alla storia e alla tradizione del nostro paese, ispirate a personaggi leggendari, eventi storici o elementi del folklore italiano.

Alterazioni di stato con Bonus e Malus 

L’ultimo elemento del gameplay di cui vogliamo parlare sono le alterazioni di stato di Enotria The Last Song; queste affliggono il giocatore e i nemici, offrendo contemporaneamente bonus e malus. Se giocate a dovere o prese sotto gamba, avranno un impatto significativo sugli scontri.

È consigliato quindi imparare i vantaggi e gli svantaggi che si portano dietro, anche solo per evitarli. Si può progredire tranquillamente evitando di autoinfliggerseli, ma per affrontarli quando li utilizzano i nemici, la conoscenza sarà la vostra arma migliore.

Per esempio, lo status Malanno infligge danni nel tempo in un’area specifica a tutti, giocatore compreso, mentre la Gratia vi permette di guarire nel tempo, ma offre la stessa cura ai nemici. Imparare le funzioni degli stati alterati vi faciliterà notevolmente la vita nel mondo di Enotria.

Comparto tecnico della demo

Il comparto tecnico di Enotria The Last Song è solido su PC, anche se abbiamo riscontrato alcune discontinuità.

I piccoli inconvenienti tecnici che abbiamo incontrato sono legati a dettagli che possono essere corretti senza compromettere la struttura del gioco, quindi siamo ottimisti. Presentato come un gioco AA sviluppato da un team italiano di dimensioni ridotte, ci rendiamo conto che siamo lontani dalle grandi produzioni AAA disponibili sul mercato. Tuttavia, lo consideriamo un eccellente punto di partenza per una serie di Soulslike nostrani.

Comunque, c’è qualcosa che ci ha convinto di più e qualcosa di meno, quindi lo approfondiremo.

Comparto tecnico di Enotria the Last song

L’impatto visivo

Gli scenari di Enotria The Last Song sono un tributo all’Italia, ricchi di ispirazione e dettagli che richiamano i vari elementi delle diverse regioni e ambienti.

I paesaggi italiani sono sapientemente ristrutturati nel mondo di Enotria, dove troviamo città e villaggi fortemente ispirati agli antichi borghi del nostro paese; non a caso la demo ci catapulta in una prima città con stradine acciottolate, piazze vivaci ed edifici storici.

Anche se non tutti gli scenari possono definirsi particolarmente ispirati, come l’area del tutorial, la cultura e le tradizioni italiane sono celebrate e riadattate in modo eccezionale. Dalle feste religiose alle sagre paesane, ci si può immergere nell’atmosfera festosa e vibrante della vita italiana d’altri tempi.

L’unica vera pecca la troviamo quando si utilizza l’Ardore per attivare determinate abilità e passaggi alternativi, dove appaiono esplosioni di luce fastidiose; soprattutto se non si regola la luminosità.

La gestione della telecamera

Ispirandosi a FromSoftware, il team di Jyamma Games ha dimostrato di saper rendere un gioco più impegnativo di quanto possa sembrare, ma ciò non è legato a nemici o combattimenti. Il vero avversario da tenere d’occhio in Enotria The Last Song è la telecamera.

Negli spazi aperti, tutto scorre senza intoppi, ma quando ci si trova in luoghi angusti o si è impegnati in combattimenti al chiuso, un movimento maldestro potrebbe far sbalzare la telecamera dietro un muro o una colonna, ostacolando il corretto movimento del personaggio e cogliendovi di sorpresa. Inutile dire che quando succede, il più delle volte, vi ritroverete in balia dei nemici.

Tra le difficoltà riscontrate, la gestione della telecamera è senza dubbio stata la più frustrante, ma comprendiamo che crearne una dinamica che si adatti a ogni ambiente non è facile da gestire come potrebbe sembrare.

Confrontandoci con titoli di alto profilo AAA, dove la situazione in alcuni casi è persino peggiore, nutriamo speranze di miglioramento, ma ci asteniamo dal condannare gli sviluppatori.

Bug e Hitbox

Durante la nostra esperienza con la demo di Enotria: The Last Song su PC, abbiamo incontrato alcuni bug che ci hanno fatto sorridere e altri che ci hanno frustrato notevolmente. Fortunatamente, siamo lontani dai bug e problemi tecnici delle prime versioni di Dark Souls o Bloodborne, terribili al loro debutto. È sempre divertente vedere nemici incastrati nel terreno o immobili mentre vengono sconfitti senza opporre resistenza, tuttavia è stato piuttosto strano morire un paio di volte durante l’uso del primo ascensore del gioco, rimanendo immobili senza nemici intorno.

Un altro problema che abbiamo riscontrato è cadere da una sporgenza nonostante sembrasse che avessimo terreno sotto i piedi. Anche in questo caso, però, preferiamo non condannare il team di sviluppo.

Ma ci sentiamo di essere più critici riguardo alle Hitbox. FromSoftware spesso maschera chiari errori nei sistemi di combattimento come “scelte artistiche”, ricevendo lodi immeritate. Ad esempio, è un errore se la nostra spada rimbalza contro un muro a causa della fisica del gioco, mentre le armi dei nemici lo attraversano uccidendoci. Questo non rappresenta una “difficoltà più elevata”. Purtroppo, anche in Enotria abbiamo trovato alcune di queste “scelte artistiche”, con colpi che attraversano i muri o nemici che ci colpiscono apparentemente con la forza del pensiero.

Forse questi piccoli problemi sono limitati alla demo, ma speriamo vivamente in miglioramenti per il futuro.

Il comparto sonoro

Sul fronte sonoro, Enotria The Last Song ci offre accompagnamenti musicali davvero eccezionali nei momenti chiave del gameplay.

Durante l’esplorazione e i combattimenti contro nemici di basso livello, la musica è semplice e funzionale, ma esplode in un tripudio di epicità quando si affrontano i boss. Il modo in cui tematiche epiche sono intrecciate con canti folkloristici italiani è affascinante e coinvolgente.

Questo perfetto connubio sonoro ci ha catturato, e siamo certi che lo ascolteremo con piacere in numerose occasioni.

Pulcinella Enotria the Last song Curtis il principe della risata

Le nostre prime conclusioni su Enotria The Last Song

Enotria The Last Song è una lettera d’amore ai titoli Soulslike di FromSoftware e, pur non essendo un titolo AAA, sa conquistare grazie al suo stile unico.

Con i suoi pregi e difetti, il gioco si presenta comunque come una buona esperienza con un grande potenziale di miglioramento. Sebbene Jyamma Games non sia alla sua prima esperienza videoludica, questo potrebbe essere il loro primo titolo di rilievo, capace di garantirgli un posto di prestigio tra gli sviluppatori di questo genere.

Lo giocheremo volentieri al suo rilascio, curiosi di vedere se gli ultimi mesi di rifinitura potranno trasformarlo in un titolo italiano degno di nota, al pari di MotoGP 24, Vampire Survivors o Soulstice.

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